La storia di Silverstone – 1° parte

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Domenica 6 Luglio 2008; dopo un lungo cammino che lo ha visto spostarsi sempre più lontano dalle sue radici europee per accasarsi nelle mastodontiche e asettiche cattedrali made-in-Tilke, il grande circo delle F1 torna a casa e ritrova se stesso nell’autodromo che ne vide i natali precisamente il 13 maggio 1950, il circuito di Silverstone.

Storica sede del G.p. d’Inghilterra (che per qualche edizione ha ceduto questo prestigioso titolo ai “fratelli” Aintree e Brands Hatch) Silverstone rimane uno dei pochi autodromi al mondo ad avere conservato praticamente intatto il proprio fascino, nonostante il “cancro” delle chicane abbia colpito pure qui.

Nasce nel 1943 nel pieno della seconda guerra mondiale come aeroporto militare della RAF,

Situato strategicamente su un altopiano a metà tra le contee del Buckinghamshire e del Northamptonshire, Silverstone inizia ad ospitare già nell’immediato dopoguerra alcune gare automobilistiche che sfruttano le tre piste di decollo presenti e che per l’occasione vengono collegate tra di loro con alcune curve secche tracciate con balle di paglia, tutto questo fino al 1948, quando si inizia a fare sul serio collegando tra di loro le strade perimetrali dell’aeroporto e dando vita ad un vero e proprio impianto permanente che presenterà praticamente immutato il suo caratteristico layout fino al 1987 e che lo porterà a fregiarsi dell’appellativo di “tempio della velocità”, titolo che conserverà orgogliosamente fino al 1991, anno in cui vengono introdotti il “complex” e le nuove curve di “becketts” per spezzare una media sul giro che diventa di anno in anno sempre più elevata.

Circuito di casa per le innumerevoli scuderie inglesi che hanno corso in F1, è stato teatro di innumerevoli battaglie ed eventi che hanno fatto la storia di questo sport, a partire per l’appunto, da quel sabato 13 maggio 1950 che vide però un trionfo tutto italiano, con l’Alfa che spopola con le mitiche “alfetta 158” e con il famoso squadrone delle “TreEffe” (Fangio, Farina e Fagioli) a cui per l’occasione viene affiancato l’idolo locale Reginald Parnell.

Poker in qualifica e tripletta in gara con Farina e Fagioli che rifilano 52 secondi a Parnell e ben 2 giri al resto del gruppo, mentre Fangio si ritira per una perdita d’olio, l’Italia e il rosso delle nostre monoposto la fa da padrone pure nel 1951 con la prima leggendaria vittoria della Ferrari, che con l’argentino Froilan Gonzalez domina partendo dalla pole terminando davanti all’Alfa di Fangio e la Ferrari di Villoresi (sempre con distacchi abissali).

Il circuito del Northampthon per un quinquennio assomiglia un po’ ad un feudo italiano, visto che pure i 3 anni successivi registrano altrettanti trionfi della Ferrari con Ascari (’52 e ’53) e ancora con Gonzalez nel ’54, per vedere un driver inglese trionfare in casa bisognerà aspettare il 1955 con Moss sull’imbattibile Mercedes W156 che trionfa, ma ad Aintree, circuito che per 5 edizioni (dal ’55 al ’62) si alternerà con Silverstone e Brands Hatch come sede del prestigioso Gp d’Inghilterra.

Bisognerà aspettare il 1958 per vedere il primo inglese a trionfare sull’ex-aeroporto della RAF, si tratta del giovanissimo Peter Collins che si impone al volante della Ferrari, poi è il turno del mattatore Jim Clark e della sua strepitosa Lotus, che dal ’62 al ’67 si portano a casa ben 5 edizioni del Gp d’Inghilterra di cui ben 3 a Silverstone, la festa da “bottino pieno” è rovinata solo da sir Jack Brabham che vince l’edizione ’66 disputata a Brands Hatch.

E’ con questo bellissimo circuito che Silverstone si suddividerà la denominazione di “Gp. D’Inghilterra” dal 1963 al 1987, con alcune parentesi in cui il calendario ospiterà addirittura entrambi, come nel 1983 e nel 1985 in cui il Gp al Brands assume la denominazione di Gp d’Europa.

Sempre sull’aeroporto inglese negli anni ’70 si registrano altri eventi degni di nota, come l’edizione ’77 che vede il debutto di un piccolo e sconosciuto canadese che di nome fa Gilles e di cognome Villeneuve che porta in pista una McLaren M23 ex-Hunt dell’interessante “junior-team” McLaren (che porterà in F1 nel ’77 e ’78 piloti come Piquet e Giacomelli) ma anche quello di un motore turbocompresso e dei pneumatici radiali tramite la Renault, che effettua il suo ritorno alle corse dopo un’assenza che dura addirittura dal 1906!

Quel giorno è ricordato anche per essere il Gp con la più vasta tipologia di monoposto al via, si spazia dalle “boxer” 12 cilindri come la Brabham Bt 46 e la Ferrari 312T2, alla splendida Lotus 78 ad effetto suolo, per finire con le futuristiche Tyrrell P34 a 6 ruote e Renault Rs 01 col suo 1.5 turbo.

La storia di Silverstone continuerà nella giornata di domani….

Mirko Gibbi

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1 commento su “La storia di Silverstone – 1° parte”

  1. Davvero bello come articolo Jackie! Poi la foto del 1983 è la ciliegina sulla torta..
    Tra l’altro è proprio di oggi la notizia che sarà Donington a prendere il posto di Silverstone dal 2010 in poi.
    Ps: Di Silverstone 1983 ho una foto della partenza appena le vetture si muovono, questa mi manca , avresti per caso, questa ad alta risoluzione? Grazie mille..

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