Indycar – Indianapolis: la tripletta di Castroneves

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Helio Castroneves vince la novantatreesima 500 Miglia di Indianapolis, diventando il sesto pilota a riuscirci per la terza volta e portandosi ad una sola vittoria dal record di vittorie di AJ Foyt, Al Unser sr e Rick Mears. Il brasiliano, partito dal pole, ha disputato una corsa accorta e intelligente, tranquilla nella prima parte per poi scatenarsi nella seconda. Come si fa ad Indianapolis.

La prima notizia della giornata è che il pericolo pioggia, temuto nei giorni precedenti, è scongiurato. Al via si spengono subito le ambizioni di vittoria di Marco Andretti e Mario Moraes. I due si agganciano all’uscita della prima curva e finiscono a muro. “Un bambino certe cose non le sa e lui non le saprà mai,” ha detto Andretti. “Si pensa che tutti sappiano chi si ha accanto. Lui non aveva nessuno al suo fianco. Ero davvero preoccupato prima della partenza. E ‘così deludente.” “Tutto quello che so è che mi ha colpito”, ha detto invece Moraes. “Io stavo seguendo la mia linea, ero davanti e lui mi ha colpito. Non so come e dove ancora.” Dopo la ripartenza Franchitti prende la leadership e allunga.

La seconda bandiera gialla arriva al giro 21, quando Ryan Hunter-Reay finisce a muro all’uscita della curva 4, finendo all’interno dei box. In regime di bandiera gialla tutti i piloti rientrano ai box; al rientro Franchitti è ancora leader davanti a Briscoe, Castroneves, Dixon e Rahal. Il più giovane pilota in griglia continua a disputare una buona prova finchè non finisce a muro al giro 56, sostanzialmente nello stesso punto ed alla stessa maniera dello scorso anno. Al rientro ai box, Justin Wilson compie un testacoda nella pit lane. Al restart Briscoe si ritrova in testa (per la prima volta in carriera) davanti a Dixon, Franchitti, Kanaan e Castroneves. Ma la leadership dura poco, in quanto Briscoe è subito costretto a tornare ai box per un problema di grip coi pneumatici, precipitando ad un giro dai leader, mentre in quarta posizione risale il rookie Raphael Matos.

La quarta bandiera gialla arriva al giro 83 a causa dell’incidente di Davey Hamilton in curva 4. Tutti i primi ne approfittano per rifornire, senza che le posizioni di vertice cambino. Il colpo di scena arriva però al giro 98. Tony Kanaan, terzo, perde inspiegabilmente il controllo della vettura sul rettilineo opposto ai box e finisce pesantemente a muro, tornando in pista per poi picchiare violentemente contro le barriere della curva 3. Il brasiliano per fortuna esce senza alcun problema dalla sua vettura. “Non so che cosa sia andato storto, qualcosa si deve essere rotto a metà del rettilineo,” ha detto Kanaan. “Ho preso subito una bella botta, e poi mi sono preparato per il secondo. L’equipe medica ha fatto un buon lavoro perché mi ha aiutato immediatamente, e sono grato per la sicurezza della macchina perché ho impattato a oltre 300 kmh e sto qui a parlare.” Tra l’altro, non essendo riuscito a guidare la corsa nemmeno per un giro, Kanaan interrompe la striscia di 7 gare in cui ha percorso in testa almeno un giro. Nel mentre si ritira Oriol Servia, che stava facendo un’ottima gara, risalendo in decima posizione dopo che era partito venticinquesimo. Al via dopo la nuova serie di pit stop, Dixon mantiene la leadership davanti a Franchitti, Power, Matos e Castroneves.

La quinta caution è provocata da Nelson Philippe, che tocca il muro al giro 132 all’uscita della curva 4. Al pit, Franchitti e Matos perdono tempo a causa, rispettivamente, di un problema col bocchettone e con il fissaggio di una ruota. La top 5 è così adesso Dixon, Castroneves, Power, Tracy e Wheldon. Al restart Castroneves scavalca Dixon e guadagna la testa della corsa, seguito pochi giri dopo dal compagno di squadra Will Power. Al giro 161 Wilson finisce a muro in curva 1. I pit stop rivoluzionano di nuovo la top 5: Castroneves, Briscoe, Wheldon, Patrick e Bell. Al restart Briscoe prende la leadership, mentre si fanno i calcoli se i piloti hanno abbastanza carburante per arrivare in fondo. L’unico che è abbastanza sicuro è Matos, che si è fermato per ultimo.

Ma il brasiliano è protagonista di un violento incidente insieme al connazionale Vitor Meira. Il pilota di Foyt, che in precedenza era riuscito a continuare la corsa nonostante un una perdita di carburante durante un pit stop, è stato portato al Methodist Hospital  con dolori alla schiena. Briscoe è l’unico dei leader costretto a rientrare ai box per rifornire in quanto il suo ultimo pit stop era stato più corto degli altri. Castroneves torna così in testa pressato da Wheldon e Patrick. Dopo la lunga interruzione per riparare le barriere, il brasiliano riesce ad allungare sugli avversari e a costruire rapidamente un vantaggio di un secondo e mezzo. Il pilota di Penske completa così i 17 giri che rimangono alla fine e va a conquistare la sua terza vittoria ad Indianapolis, un mese dopo l’assoluzione dalle accuse di evasione fiscale. Per Roger Penske, dopo la quindicesima pole position, arriva pure la quindicesima vittoria ad Indy.

Dietro, ottimo quarto posto di Townsend Bell, partito ventiquattresimo ed autore di una grande gara, solida e veloce. Power termina quinto, dopo aver perso secondi preziosi durante l’ultimo pit stop  a causa di un problema alla ruota posteriore destra. I due piloti di Ganassi, Dixon e Franchitti, terminano sesto e settimo, dopo aver dominato la prima parte della gara ma essere totalmente scomparsi dalla lotta al vertice anche a causa di qualche problema al pit. Completano la top ten Ed Carpenter, Paul Tracy (ottima la sua gara, arrivando ad occupare anche la quarta posizione) e Hideki Mutoh.

Classifica finale:

Pos  Driver             Team                      Time

 1.  Helio Castroneves  Penske                    200 laps

 2.  Dan Wheldon        Panther                  + 1.9819s

 3.  Danica Patrick     Andretti Green           + 2.3350s

 4.  Townsend Bell      KV                       + 2.7043s

 5.  Will Power         Penske                   + 3.6216s

 6.  Scott Dixon        Ganassi                  + 4.2988s

 7.  Dario Franchitti   Ganassi                  + 4.9159s

 8.  Ed Carpenter       Vision                   + 5.5096s

 9.  Paul Tracy         KV                       + 6.5180s

10.  Hideki Mutoh       Andretti Green           + 7.3312s

11.  Alex Tagliani      Conquest                 +10.5351s

12.  Tomas Scheckter    Coyne                    +10.9874s

13.  Alex Lloyd         Schmidt/Ganassi          +11.1944s

14.  Scott Sharp        Panther                  +11.4259s

15.  Ryan Briscoe       Penske                   +12.6695s

16.  AJ Foyt IV         Foyt                     +15.4867s

17.  Sarah Fisher       Fisher                   +15.9774s

18.  Mike Conway        Dreyer & Reinbold        +16.3488s

19.  John Andretti      Dreyer & Reinbold/Petty  +18.0868s

20.  Milka Duno         Dreyer & Reinbold        +   1 lap

21.  Vitor Meira        Foyt                     + 27 laps

22.  Raphael Matos      Luczo Dragon             + 27 laps

23.  Justin Wilson      Coyne                    + 40 laps

24.  EJ Viso            HVM                      + 61 laps

25.  Nelson Philippe    HVM                      + 70 laps

26.  Oriol Servia       Rahal Letterman          +102 laps

27.  Tony Kanaan        Andretti Green           +103 laps

28.  Robert Doornbos    Newman/Haas/Lanigan      +115 laps

29.  Davey Hamilton     Dreyer & Reinbold        +121 laps

30.  Marco Andretti     Andretti Green           +144 laps

31.  Graham Rahal       Newman/Haas/Lanigan      +145 laps

32.  Ryan Hunter-Reay   Vision                   +181 laps

33.  Mario Moraes       KV                       +200 laps

 

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