NASCAR – Daytona, gara: A sorpresa vince Bayne

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Una movimentata e spezzettata Daytona 500 ha regalato un vincitore a sorpresa: Trevor Bayne, che ad appena 20 anni e 1 giorno diventa il più giovane vincitore della gara della Florida, ad appena la sua seconda gara nella NASCAR Sprint Cup Series. Ironia della sorte, Bayne corre per il team con più esperienza nella categoria, il Wood Brothers, e non prenderà punti per la classifica in quanto ha a disposizione soltanto un programma part time. La gara è finita al secondo tentativo di ‘green-white-chequered finish’ ed ha visto Bayne riuscire a prevalere in volata su Carl Edwards e David Gilliland che rimontavano in tandem da dietro, grazie alla spinta di Bobby Labonte, quarto all’arrivo. Kurt Busch ha completato la top five seguito da Juan Pablo Montoya (protagonista di ben due testacoda). “Non posso neanche descrivere questo momento“, ha detto Bayne. “È la nostra prima volta qui, è semplicemente incredibile. È la cosa più pazza che io abbia mai sperimentato. Onestamente non pensavo che avessi la possibilità di vincere. Ogni volta sembrava che chi era dietro riuscisse ad avere la meglio su chi era davanti. Questa era una gara in cui dovevi avere qualcuno che ti aiutava a vincere. Non posso ringraziare abbastanza tutti quelli che mi hanno aiutato. Mi sentivo come se fossi nel peggior posto possibile, all’ultimo giro. Ma uscendo dalla curva 4 ho detto ‘non c’è modo, stiamo conducendo questa Daytona 500 fino alla bandiera a scacchi’. Ho avuto questa spinta incredibile da Labonte. In realtà ero un po’ preoccupato quando David Ragan è stato penalizzato, temevo che avessimo perso il nostro aiuto e fossimo nei guai.” “Trevor ha fatto un buon lavoro bloccandomi, e poi quella macchina era un razzo e non abbiamo avuto la possibilità di poter portare un attacco reale su di lui“, ha commentato invece Edwards, leader della classifica della Sprint Cup con 42 punti. “Credo che posso dirvi che il secondo posto mi fa sentire peggio che qualsiasi altra posizione in cui io abbia mai finito qui.”

La gara è stata caratterizzata da una sequenza di incidenti, molti provocati dalle nuove regole che hanno costretto i piloti a correre per tutta la gara ravvicinati in tandem di due alla volta, per un totale di 16 caution, record per la Daytona 500. Il più importante già al giro 29, quando una carambola multipla ha messo ko alcuni dei favoriti, come Jeff Gordon, Jimmie Johnson, Greg Biffle (poi coinvolto in un secondo incidente) e David Reutimann.  “Quello che non capisco è perché si facciano certe cose quando si lotta per un ventottesimo posto“, ha detto Gordon. “Forse c’è bisogno di sfoltire un po’ il gruppo. Non appena si dirada, si può continuare piuttosto liberamente. Fino a quel punto li puoi solo guardare senza capire cosa stanno facendo.  Ma non ha molta importanza a questo punto. Le nostre possibilità di vincere la Daytona 500 sono finite. Questa è la cosa più deludente.” Brutta giornata per il Richard Childress Racing, che ha perso sia Kevin Harvick che Jeff Burton, entrambi per la rottura del motore, e per il Roush Fenway Racing, che ha visto eliminati Biffle e Matt Kenseth per incidente e che ha visto David Ragan penalizzato per restart irregolare quando si trovava in testa al primo ‘green-white-chequered finish’. Mark Martin è riuscito invece a recuperare due giri grazie alla regole del ‘free-pass’ sotto caution, dopo essere stato coinvolto anch’egli nell’incidente del giro 29, terminando la gara al 10° posto. Regan Smith, Kyle Busch e Paul Menard hanno completato la top ten. L’edizione 2011 ha stabilito un nuovo record per i cambi di leadership a Daytona, con un totale di 74 tra 22 piloti diversi.

Classifica finale:

  1. Trevor Bayne
  2. Carl Edwards
  3. David Gilliland
  4. Bobby Labonte
  5. Kurt Busch
  6. Juan Pablo Montoya
  7. Regan Smith
  8. Kyle Busch
  9. Paul Menard
  10. Mark Martin

Marco Strazzulla

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