Superstars – Kevin Gilardoni: dalla F. Renault 2.0 ALPS alla Superstars Series

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a cura di Alessandro Roca

Kevin Gilardoni, classe ’92, si avvicina al mondo del turismo dopo un passato da formulista e ci racconta le sue impressioni dopo il test con la Maserati Quattroporte dello Swiss Team.

– Come giudichi la tua stagione 2011 nella nuova Formula Renault Alps?

“Non posso che giudicarla positivamente. Ho iniziato il campionato senza fare un test, la mia macchina è arrivata in extremis, e per di più ero con un team alla prima presa di contatto con la vettura Caparo di Formula Renault 2.0 Ci siamo confrontati con squadre presenti nell’eurocup ben figurando, reggendo il confronto nonostante l’elevata differenza di esperienza sulla vettura. Dopo Monza ed Imola, dove ho avuto diversi problemi tecnici, sul cittadino di Pau, pista molto tecnica e caratterizzata dall’impossibilità di provare durante l’anno, ho colto il primo podio. Sono poi seguiti una lunga serie di ottimi piazzamenti, interrotti a Budapest da un guasto meccanico in gara 1, che mi hanno comunque permesso di concludere al 6° posto finale in un campionato veramente competitivo. Partire da zero con una vettura che gli altri conoscevano già da un anno è stata una sfida importante soprattutto con me stesso, aiutandomi molto nel progredire velocemente e nel collaborare col team che mi ha supportato per sviluppare ogni minimo dettaglio.”

– Con quali scuderie sei entrato in contatto per questo 2012?

“Sono stato contattato direttamente da diversi team del campionato (Superstars, ndr), ma ho approfondito la situazione solamente con due top team.”

– Cosa ti spingerebbe a lasciare le ruote scoperte per la Superstars Series?

“Non deve per forza essere un abbandono, anche perché la Superstars Series offre varie possibilità. Sono diversi i fattori, partendo per esempio da una maggiore prospettiva di un futuro prossimo da professionista, visto il diretto interesse di diverse case automobilistiche.”

– Hai già provato una vettura della Superstar Series?

“Si, ho corso con le vetture dei due team coi quali ho approfondito la questione. Non ho avuto particolari problemi nell’adattarmi ad un tipo di vettura completamente diversa da una formula. Cambia completamente la visuale, non vedi le ruote, sei in un abitacolo chiuso. Il peso e la potenza poi giocano un ruolo particolare. Nonostante tutto sono rimasto altamente impressionato da una sola delle due vetture che ho provato, ho avuto un ottimo feeling con la squadra e le prestazioni sono state a dir poco sorprendenti. Vedremo cosa accadrà in futuro.”

– Cosa ne pensi dei tracciati dove si correrà nella prossima stagione? Ti piace l’iniziativa di andare a correre in Asia?

“I circuiti in calendario sono tra i migliori europei e non solo, vista la tappa a Sentul. Credo che un calendario del genere, di scala mondiale, riesca a dare un ulteriore aumento di visibilità al campionato stesso e ad attirare maggiormente l’interesse di team e piloti, oltre a quello di case costruttrici. Sbarcare in Asia, dove l’economia e il mercato sono in forte crescita, sarà una grande vetrina a livello mediatico e di marketing, sia per le aziende partner che per instaurare nuove ed importanti iniziative.”

– Qual’è il pilota che stimi di più all’interno della categoria?

“Partendo dal presupposto che sono molti i piloti della categoria con un pesante curriculum agonistico alle spalle, posso confermare di conoscerne personalmente alcuni, Max Pigoli per esempio, quasi mio concittadino. Nonostante sia risaputo che una volta chiusa la visiera ogni pilota la vede a modo proprio, stando sempre nei limiti consentiti, credo che per essere una persona corretta la stima e il rispetto siano due elementi fondamentali da portare a tutti, senza nessuna distinzione.”

– Pronostico per l’anno nuovo?

“Trovato il budget necessario, il pronostico quando si inizia un nuovo anno è sempre lo stesso, vincere il più possibile, essere sempre là, ovunque e con chiunque si vada. L’obiettivo è quello e sicuramente per raggiungerlo bisognerà mettere in previsione molta voglia di fare e di imparare, soprattutto per me che, nel caso in cui dovessi passare dalle monoposto alle ruote coperte, mi troverei in una situazione molto diversa da quelle precedentemente affrontate. Solo così si potrà ottenere il risultato sperato.”

Non ci resta che fare tanti auguri a Kevin Gilardoni per la prossima stagione.

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