WEC – 24 ore di Le Mans – Podio Audi e forfait della Toyota. Trionfa la R18 e-tron #1

197686_435211073179954_716345826_n-500x333 WEC - 24 ore di Le Mans - Podio Audi e forfait della Toyota. Trionfa la R18 e-tron #1

a cura di Alessandro Roca.

Lmp1: Non c’è stata partita come da pronostico. Sin dallo start sotto una leggera pioggerellina, la Toyota #8 è stata prontamente superata dall’Audi #2 di Capello/McNish/Kristensen, andandosi a prendere la terza posizione. Dietro le due Toyota, c’era l’R18 Ultra #4. Tuttavia arrivati alla prima ora, le Audi hanno accusato qualche piccolo problemino e le Toyota sono riuscite ad inserirsi al terzo e quarto posto dimostrando di poter dire la loro. La gara sembrava poter essere più aperta quando l’Audi #2 si è dovuta fermare ai box per un controllo accurato nel retrotreno dove alla fine si è scoperto che un pezzo di gomma era andata a disturbare il bilanciamento dell’auto. Questo stop ha fatto perdere un giro all’equipaggio, che al rientro in pista si è ritrovato in quinta posizione a favore dei due prototipi della casa giapponese che si sono avvantaggiati di una posizione. Nel frattempo tra i privati, il monopolio era del Rebellion Racing, con i prototipi #12 e #13 rispettivamente in settima e ottava posizione. Stava andando tutto molto bene per la debuttante nipponica, sino a che Anthony Davidson è stato toccato in fondo al rettilineo da Perazzini con la Ferrari 458 Italia #81 dell’AF Corse che non si era accorto del prototipo, ed ha stretto la curva per andare a prendere il punto di corda mentre stava subendo il sorpasso del pilota inglese. La vettura di quest’ultimo si è girata ed ha spiccato il volo e si è schiantata sulle barriere, facendo fratturare le vertebre T11 e T12 del pilota. Il contatto ha obbligato la direzione gara a far entrare la safety car. Problemi anche per l’Audi #3 che nella fase di doppiaggio della Porsche 997 del Flying Lizard Motorsports è entrata in contatto con le barriere. Infuriato, il driver Dumas, è sceso dalla vettura ed ha staccato la parte anteriore del cofano per poi risalire a bordo dell’auto e rientrare ai box con la sospensione anteriore destra semi distrutta. Tutto ciò ha permesso al Rebellion di piazzare le sue due vetture in quinta e sesta piazza assoluta. Un contatto anche per Nakajima che ha urtato e sbattuto contro le barriere dopo le curve Porsche la Nissan DeltaWing. Quest’ultima è stata messa KO per la rottura dei braccetti dello sterzo. Il driver giapponese ha avuto seri problemi con l’alternatore che lo ha costretto a delle operazioni ai box che gli hanno fatto perdere parecchio tempo nella speranza di tornare in pista. Le speranze sono sfumate alla 12esima ora, quando la squadra Toyota ha dovuto dire addio alla corsa. Il monopolio assoluto è tornato nelle mani dello squadrone teutonico che, nonostante qualche problemino, ha la testa assoluta della corsa rispettivamente con le Audi #1, #2 e #4 nelle prime tre posizioni. Verso le prime luci dell’alba, l’Audi è ancora saldamente in testa e le vetture del Rebellion Racing in 4a e 6a posizione. Qualche ora dopo l’Audi #1 dopo un bacio alle recinzioni è dovuta tornare ai box per sostituire gomme e cofano posteriore. L’efficenza dei meccanici non ha potuto impedire il sorpasso della vettura gemella #2. Nel frattempo l’R18 Ultra #3 è tornata in quarta posizione superando la Lola B12/60 Coupé del Rebellion Racing. Quando la gara comincia a volgere al termine e mancano poco meno di tre ore dalla bandiera a scacchi, i due alfieri Audi a bordo delle loro R18 e-tron, cominciano a darsi battaglia a suon di giri veloci essendo raccolti in un distacco di alcuni secondi. Nel frattempo il prototipo tedesco #4 guidato da Marco Bonanomi, comincia ad accusare dei problemi di natura elettrica che sono persistiti durante lo stint del compagno Jarvis. Problemi anche per la Rebellion #13 che aveva come pilota Andrea Belicchi: la vettura del team elvetico è stata costretta a oltre mezz’ora di stop a causa di problemi alla frizione. La #12, invece, continua la sua gara senza problemi sino a chiudere in quarta posizione assoluta, e prima tra le vetture private. La gara si conclude con l’equipaggio #1 che va a prendere la vittoria bissando quella dello scorso anno. Vanno segnalati i tentativi da parte di Genè e McNish di mandare a monte la tripletta della casa di Inglostadt con due dritti che hanno danneggiato ad entrambe la sospensione anteriore destra, opportunamente riparate dai tecnici della casa tedesca. Chiude in 11esima posizione assoluta la Lola B12/60 Coupè #13 con Andrea Belicchi al volante.

Non ci sono davvero più aggettivi per descrivere questo team e le loro strabilianti vetture.

1. Audi R18 e-tron quattro #1 – Audi Sport Team Joest – André Lotterer/Marcel Fassler/Benoit Treluyer
2. Audi R18 e-tron quattro #2 – Audi Sport Team Joest – Allan McNish/Rinaldo Capello/Tom Kristensen
3. Audi R18 ultra #4 – Audi Sport North America – Oliver Jarvis/Marco Bonanomi/Mike Rockenfeller
4. Lola B12/60 Coupé-Toyota #12 – Rebellion Racing – Nicolas Prost/Neel Jani/Nick Heidfeld
5. Audi R18 ultra #3 – Audi Sport Team Joest – Marc Gene/Romain Dumas/Loic Duval

 Lmp2: Nella categoria cadetta, le prime fasi della gara vedevano l’OAK Racing in testa con il pilota Olivier Pla al volante della Morgan-Judd #24 precedere Mathias Beche con l’Oreca 03-Nissan #46 del Thiriet by TDS Racing e Soheil Ayari, con vettura del Pecom Racing. Qualche ora dopo cambiano i piloti in seconda e terza posizione: Pla continua a condurre la gara sul compagno di team Leinders sulla Morgan-Nissan #35 e su Ryan Dalziel sulla HPD ARX 03b #44 di Starworks Motorsport. Segue in quarta piazza l’Oreca 03-Nissan #48 del Murphy Prototypes. Qualche ora dopo la vettura #35 prende lo scettro della categoria dalla vettura compagna di squadra, andando a imporre il proprio ritmo su Nicolet con la Morgan-Judd #24 e su Potolicchio con l’l’HPD ARX-03b #44 dello Starworks Motorsport. Il monopolio dell’OAK Racing è interrotto dal Murphy Prototypes grazie ad una lunga sosta della Morgan-Judd #35. Terzo posto ancora per la vettura dello Starworks Motorsports. Alla decima ora è arrivato il colpo di scena: la Morgan-Judd #24 dell’OAK Racing è stata costretta al ritiro per un problema al motore. Alle prime luci del mattino cambiano ancora le posizioni con Ryan Dalziel con l’HPD ARX-03b #44 dello Starworks Motorsports che prende la testa della gara seguito da Soheil Ayari con l’Oreca 03 -Nissan #49 del Pecom Racing. Il sole è sempre più alto sul tracciato francese, e lo Starworks Motorsports mantiene la testa della gara sulla’Oreca 03- Nissan #49. Per l’HPD ARX-03b #33 del Level 5 Motorsports la gara finisce qui. Qualche ora dopo si conclude la gara anche della Lola-Judd della Status #30 e Zytek-Nissan dello Jota Racing. Continua imperterrita con due giri di vantaggio la marcia trionfale dello Starworks Motorsports ai danni delle Oreca 03- Nissan di Thieret by TDS Racing e Pecom Racing.
Si chiude così senza più stravolgimenti la gara della Lmp2, con uno Starworks Motorsports che si è imposto avendo cominciato la sua gara fuori dal podio.

1. HPD ARX-03b #44 – Starworks Motorsports – Vicente Potolicchio/Ryan Dalziel/Tom Kimber-Smith
2. Oreca 03-Nissan #46 – Thiriet by TDS Racing – Pierre Thiriet/Mathias Beche/Christophe Tinseau
3. Oreca 03-Nissan #49 – Pecom Racing – Luis Perez-Companc/Pierre Kaffer/Soheil Ayari
4. Oreca 03-Nissan #26 – Signatech Nissan – Pierre Ragues/Nelson Panciatici/Romain Rusinov
5. Zytek Z11SN-Nissan #41 – Greaves Motorsport – Christian Zugel/Elton Julian/Ricardo Gonzalez

 GTE-Pro: Grande spettacolo sin dalle fasi iniziali della gara con le Aston Martin che vanno a prendersi la leadership con Stefan Mucke alla guida della Vantage V8 #97 seguita dalla Corvette C6 ZR1 #74 e dalla 458 #52 dell’AF Corse. Nella prima mezz’ora della terza ora di gara si è accesa la battaglia tra l’Aston Martin #97, la 458 Italia #51, con al volante Gianmaria Bruni, ed anche la Chevrolet Corvette C6 ZR1 #74. Alla fine della battaglia l’ha spuntata la vettura del team di Amato Ferrari che dopo la sosta ha preso il largo con Giancarlo Fisichella. L’altra Ferrari, la #71, è stata protagonista di un’uscita di pista quando era al volante Oliver Beretta ed ha perso parecchie posizioni. Richard Westbrook qualche ora dopo riesce a riprendere la leadership della gara ai danni della Ferrari #51 che è relegata alla piazza d’onore. Segue in terza posizione la Porsche 997 GT3 RSR #77  del Team Felbermayr-Proton e diretta da Wolf Henzler. La situazione dopo questi cambiamenti rimane piuttosto stabile, salvo vedere l’altra Corvette salire sul gradino più basso del podio virtuale ai danni della Ferrari #59 del Luxury Racing. La gara di classe è stata animata dagli errori commessi dagli equipaggi di Corvette e Ferrari. I piloti dell’auto americana hanno perso la ruota posteriore sinistra andando ad uscire di pista. Le riparazioni del fondo e del diffusore hanno rallentato parecchio la vettura. Anche la Ferrari #51 non è stata da meno andando a sbattere alla chicane Forza ma nonostante i danni subiti la vettura ha saputo mantenere la leadership sulla vettura gemella del Luxury Racing. Poco prima delle ore 6 del mattino, la Porsche #77 del Team Felbermayr-Proton ha alzato bandiera bianca e si è ritirata. Le prime tre posizioni a quell’ora vedevano l’AF Corse con la Ferrari #51 al vertice seguita dall’Aston guidata da Mucke e dall’altra Ferrari del Luxury Racing. Quest’ultima riesce a recuperare terreno ed ad insidiare la vettura gemella dell’AF Corse condotta da Toni Vilander, mentre segue la Aston Martin. Nonostante in un primo momento avesse recuperato, la 458 portata in pista da Amato Ferrari, ha allungato ancora, accumulando un vantaggio di due giri sui diretti inseguitori, ponendo la parola “fine” alle loro speranze.
Lo spettacolo della GTE-Pro si chiude con un capolavoro del team AF Corse e dei suoi piloti che non hanno nemmeno disputato le qualifiche a causa della rottura del telaio durante le libere. Vittoria meritatissima. Peccato per Bertolini/Beretta/Cioci che si devono accontentare del quarto posto.

1. Ferrari 458 GTC #51 – AF Corse – Giancarlo Fisichella/Gianmaria Bruni/Toni Vilander
2. Ferrari 458 GTC #59 – Luxury Racing – Frederic Makowiecki/Jaime Melo/Dominik Farnbacher
3. Aston Martin V8 Vantage #97 – Aston Martin Racing – Stefan Mucke/Darren Turner/Adrian Fernandez
4. Ferrari 458 GTC #71 – AF Corse – Andrea Bertolini/Olivier Beretta/Marco Cioci
5. Corvette C6 ZR1 #73 – Corvette Racing – Antonio Garcia/Jan Magnussen/Jordan Taylor

GTE-Am: Come nella categoria Pro, anche qui l’inizio della della gara ha visto l’imporsi di una Aston Martin seguita dalle due Porsche rispettivamente #79 del Flying Lizard Motorsports e #75 del Prospeed Motorsport. Il battistrada è sta o escluso dalla lotta al vertice per una sosta lunghissima ai box. Questo ha favorito la monopolizzazione dei primi tre posti della classifica che sono andati nelle mani della Porsche. L’ordine delle vetture tedesche è #79, #67 e #88 con a bordo Roda e Ruberti. Come in GTE-Pro, anche nell’Am torna al vertice la Corvette con la vettura #50 davanti alla 458 Italia del Luxury Racing e alla Porsche dell’IMSA Performance. La vettura #79 è stata protagonista di un incidente dopo la curva Indianapolis che le ha fatto perdere la leadership della gara. Per un problema tecnico, la gara perde anche l’Aston Martin #99 e la classifica vede al primo posto la 997 #67 dell’IMSA Performance, la Corvette C6 ZR1 #50 del Larbre Competition e la Ferrai 458 Italia #57 del Krohn Racing. Dopo alcune ore senza cambiamenti al vertice della classifica, ecco che la Corvette si issa in prima posizione mettendo dietro di se rispettivamente in seconda e terza posizione Porsche 997 GT3 RSR e Ferrari 458 Italia GTC. Mentre continua l’avanzata della Corvette del Larbre Competition, la Ferrari #61 dell’AF Corse sbatte contro le barriere facendo colassero il cechi anteriore sinistro che va a prendere fuoco. L’incendio sarà successivamente domato in pit-lane. Corvette e Porsche sono sempre più vicine, seguite a debita distanza dalla Ferrari del Krohn Racing.
La gara si chiude con Michele Rugolo con la Krohn Racing sul gradino più basso del podio.
1. Corvette C6 ZR1 #50 – Larbre Competition – Patrick Bornhauser/Julien Canal/Pedro Lamy
2. Porsche 997 GT3 RSR #67 – IMSA Performance – Anthony Pons/Raymond Narac/Nicolas Armindo
3. Ferrari 458 GTC #57 – Krohn Racing – Tracy Krohn/Niclas Jonsson/Michele Rugolo
4. Porsche 997 GT3 RSR #79 – Flying Lizard Motorsports – Seth Neiman/Patrick Pilet/Spencer Pumpelly
5. Corvette C6 ZR1 #70 – Larbre Competition – Christophe Bourret/Pascal Gibon/Jean-Philippe Belloc
Sono state 24 ore molto intense che hanno saputo incollare gli appassionati agli schermi per non perdersi neanche un minuto di una gara che è più che una semplice competizione automobilistica: è leggenda.
Twitter: @alessandroroca

 

 


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