WEC – Commenti post Le Mans

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a cura di Alessandro Roca.

Finita la gara in pista, lo strascico della classica francese è sui media. Ascoltiamo pareri e sensazioni di alcuni dei protagonisti della storica gara di durata:

Dindo Capello: il padovano avrebbe gradito festeggiare il suo 48esimo compleanno sul gradino più alto del podio, e invece si è dovuto accontentare della piazza d’onore, avendo visto le speranze di vincere la gara infrangersi sul muro assieme alla sospensione della sua R18 e-tron, in quel momento condotta da Allan McNish. “Vedere la macchina nel muro è stato un duro colpo, perchè eravamo piuttosto ottimisti. Avevamo un’ottima chance di vincere la gara. Con Allan Abbiamo parlato dopo la gara e devo dire che lo conosco da tanti anni, perchè abbiamo corso insieme diverse volte, ma non l’avevo mai visto così abbattuto” ha dichiarato il pilota italiano, che continua:  “Ho cercato di tirarlo su dicendogli che sarebbe potuto capitare anche a me o a Kristensen. Che si vince insieme o si perde insieme”. Lo sport è anche questo.

Amato Ferrari: si potrebbe dire che ha creato un mostro. Il mostro è il suo team che è riuscito a raddrizzare una gara cominciata decisamente con il piede sbagliato. La vettura con più esperienza, la #51 con l’equipaggio formato da Fisichella/Buni/Vilander ha sbattuto violentemente durante le libere danneggiando in maniera irreparabile il telaio. Un nuovo telaio della 458 Italia è stato spedito dalla sede della scuderia ed è arrivato in tempo per poter gareggiare. L’equipaggio a suon di giri veloci e cercando di minimizzare gli errori è riuscito a passare in prima posizione sotto la bandiera a scacchi. Il team principal, entusiasta ha raccontato la sua esperienza sul tracciato francese: “E’ stato un week-end eccezionale. Vincere a Le Mans con la Ferrari è una grande soddisfazione perché questa è la gara di durata più importante del mondo. La trasferta è iniziata faticosamente, tuttavia la squadra ha saputo reagire sino ad accompagnare i miei tre piloti alla vittoria. Ringrazio anche i bravissimi piloti della vettura N°71 che senza i piccoli problemi avuti avrebbero potuto completare la giornata con una doppietta che era alla nostra portata. Davvero una giornata bellissima”. 

Luca Cordero di Montezemolo: non si è fatto attendere e si è subito congratulato con la squadra e con i piloti. Il presidente ha definito la vittoria come una vittoria tre volte importante: “E’ una vittoria importante, in una gara importante e che è sempre stata importante nella storia della Ferrari. Mi fa inoltre molto piacere aver visto due piloti italiani, Giancarlo Fisichella e Gimmi Bruni, salire sul gradino più alto del podio insieme a Toni Vilander. Questa doppietta conquistata a Le Mans è la dimostrazione della competitività di una vettura straordinaria come la 458. Alla squadra AF Corse, ai suoi tecnici, ai meccanici e, naturalmente, ai piloti vanno i complimenti miei e di tutta la Ferrari.”

Anthony Davidson: il pilota inglese prova ad ingannare la noia postando le foto della sua flebo su Twitter, dove sono piovuti auguri di guarigione da ogni parte del globo. Dovrà rimanere fermo in ospedale sino a mercoledì, dopo di che inizierà il lungo calvario della riabilitazione. I medici hanno dichiarato che ci vorranno più o meno tre settimane prima che il dolore scompaia e circa tre mesi in totale per tornare in forma come prima. L’incidente è stato visto da ogni appassionato di motori, ma il racconto di ciò che è successo dentro quell’abitacolo detto dal protagonista è agghiacciante: ”La macchina si è impennata e si è capottata. Mi sentivo come in un aereo fuori controllo. Sapevo quanto fossero vicine le barriere considerata la velocità a cui viaggiavo e sapevo che sarebbe arrivato lo schianto contro le barriere. Ho chiuso gli occhi e staccato le mani dal volante e un attimo dopo mi sono schiantato nelle barriere. È stata una sensazione terrificante. Ho sentito un pugno violentissimo dietro alla schiena quando la vettura è atterrata sulle quattro ruote.  Ho riaperto gli occhi e ho capito che era ancora al mondo, anche se dolorante. Potevo muovere i piedi e non avvertivo dei danni. So che sarei dovuto restare in macchina, in particolare con il mal di schiena, ma mi ha preso un attacco di panico e di claustrofobia, ho dovuto uscire dalla macchina. È stata davvero una brutta sensazione. Ho spinta la portiera che era aperta e mi sono allungato sulla fiancate in attesa dei medici”. Il fatto che possa raccontare l’incidente è certamente incide di un ottimo livello di sicurezza raggiunto da queste vetture.

Paolo Ruberti: alla terza partecipazione alla classica francese sperava di fare centro e di salire sul gradino più alto del podio, ma si è dovuto ritirare alla 16esima ora per problemi al cambio della sua Porche 997 GT3 RSR: “Entrambe le 997 della nostra squadra sono rimaste in vittima dello stesso problema al cambio, su cui indagheranno i tecnici nei prossimi giorni. Peccato, perché il nostro passo gara si è sempre mantenuto su buoni livelli ed il podio era probabilmente alla nostra portata”. 

Michele Rugolo: Il veneto si è limitato ad un commento molto semplice quanto veritiero. Felice del suo primo podio a Le Mans ha detto: “Come è bella Le Mans vista dall’alto!”. 

Twitter: @alessandroroca

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