F1: Tutti contro la Red Bull

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La scelta strategica decisa dalla Red Bull e non rispettata da Sebastian Vettel durante il Gran Premio della Malesia, ha lasciato non poche critiche o discussioni sull’accaduto da parte di molti piloti e Team Principal.

Fernando Alonso nel post gara ha semplicemente definito il team austriaco una squadra “unita solo a parole” .

Anche Lewis Hamilton commenta la situazione in casa Red Bull, evidenziando anche la differenza tra l’ordine di scuderia emesso dal team austriaco e quello emesso dalla Mercedes:

“In Red Bull c’è chiaramente un pilota numero uno e un pilota numero due, è sempre stato così. È per questo che hanno tutti questi problemi.

Noi non abbiamo gerarchie. Ho sempre detto, fin dai miei primi contatti con la Mercedes, che volevo un trattamento identico a quello di Nico. Loro non mi hanno offerto lo status di primo pilota, ma io volevo comunque mettere in chiaro le cose. Devi poter guardarti allo specchio e dire che hai vinto perché lo meritavi. In Malesia non mi sono sentito di meritare del tutto il podio”.

Mentre per Martin Whitmarsh, Team Principal della McLaren Mercedes, afferma che l’azione di Sebastian Vettel è un vera e propia disubbidienza al team:

“Disobbedendo a un ordine di scuderia, il pilota sta presumibilmente violando il contratto. E’ la squadra  la cosa più importante, questo è valido per ogni team. Ma i piloti sono creature molto competitive. E con una squadra di 600-700 persone alle tue spalle, a volte devi davvero ricordare loro che ciò che conta non è il singolo.

Sarebbe facile per me mettermi a dire che noi non facciamo cose del genere, e criticare gli altri, ma non ho intenzione di farlo.Chiunque potrebbe dire ad esempio che nel 2007 perdemmo il Titolo per non aver favorito Alonso o Lewis. È vero, ma non ci sembrava giusto sederci e dire a tavolino chi tra loro due doveva essere Campione. C’è una parte di me che dice “Diamine, quell’anno avremmo dovuto davvero vincere!”. Ma nel complesso, sono contento di non aver fatto favoritismi”.

Anche Eric Boullier, boss della Lotus, non giustifica il pilota tedesco:

“Non conosco l’intera storia, ma sembra che in Red Bull in passato abbiano già favorito Vettel rispetto a Mark. Non è una situazione facile da gestire, ma bisogna parlarne. La squadra stava pensando al Mondiale Costruttori e ha chiesto di congelare le posizioni. Ovviamente capisco che Seb voglia vincere e che stia già pensando al Titolo Piloti, perché sa che sarà dura. Ma come Team Pirncipal bisogna fare sempre il meglio per l’intera squadra, a meno che non si favorisca chiaramente un pilota rispetto all’altro”.

Mente chi le manda a dire duramente, sopratutto alla dirigenza della Red Bull, è l’ex manager di Mark Webber Flavio Briatore che senza mezzi termini dichiara:

“Di sicuro uno dei due piloti andrà via!!!

Hanno una vettura molto competitiva che fa gola a chiunque, ma Sepang è stata la prova che la Red Bull non ha nessuno seriamente al comando. L’unico capo lì è Vettel. E non puoi avere un pilota come Team Principal.

Se ci fosse un manager con le palle, avrebbe chiesto a Vettel di ridare la posizione. Il problema è che al muretto ci sono due persone con opinioni differenti, con Helmut dietro di loro che intanto discute con Mateschitz. Quindi è chiaro che siano tutti spaventati.

Normalmente il Team Principal sale sempre sul podio per la prima vittoria dell’anno. Christian non ha neanche avuto la forza di farlo, perché è terrorizzato dal fatto che Vettel stia comandando l’intera squadra. Il fatto che Horner non sia salito sul podio dopo una doppietta la dice lunga su quanto sia poco potente là dentro rispetto ad altri”.

 

Bartolomeo De Stefano

 

 

 

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