F1 Travel to Sao Paulo Season Review – Il ciclone Hamilton


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Abbiamo interrotto il nostro viaggio verso il SudAmerica proprio quando eravamo in NordAmerica.

Siamo a Giugno e, finalmente, si torna a correre su piste nate appositamente per la F1 vedi Magny-Cours, Silverston, Hockenheim ed Hungaroring.

FRANCIA si giunge nelle campagne francesi sapendo che Hamilton sarà retrocesso di 10 posizioni sulla griglia di partenza dopo i fatti di Montreal, ovvero “accavallamento” su Raikkonen in pitlane.

Già dal venerdì non sembra esserci storia per nessuno, le Ferrari viaggiano e i rivali arrancano, Bmw su tutti. Raikkonen conquista la duecentesima pole per il cavallino in un duello tutto in famiglia con Massa, mentre Hamilton limita i danni conquistando il terzo posto, che tradotto significa tredicesima posizione.

La gara è un dominio assoluto, Raikkonen conduce alla grande, ma un problema ad uno scarico lo costringe a cedere la vittoria a Massa. Sarà doppietta. Hamilton viene penalizzato anche in gara dopo aver tagliato la chicane per passare Vettel. Non mancheranno episodi simili, l’inglese comunque non prende punti. Kubica chiude quinto, mentre Trulli completa il podio che in casa Toyota mancava da un bel pezzo.

GRAN BRETAGNA Inizia luglio e questo sarà il mese di Hamilton. Dopo il dominio di Magny Cours nessuno si aspetterebbe una Ferrari in calo, ma di fatto è così. La McLaren presenta un pacchetto molto qualitativo tanto da conquistare la pole con Kovalainen. Completa la prima fila Webber, poi Raikkonen ed Hamilton, mentre Massa parte dalla nona piazza.

Allo start non piove, ma si sa che il clima inglese è imprevedibile. Webber sbaglia la partenza, favorendo indirettamente Hamilton, poi tutti a ruota. Hamilton e Raikkonen duellano, ma un terzo fattore, leggi pioggia, condiziona la gara. In casa Ferrari i cervelli vanno in tilt come a Monaco, mentre Hamilton afferma la sua forza sul bagnato. Le vetture nr. 1 e 2 perdon tempo a girarsi e rigirarsi, mentre Brawn porta Barrichello sul podio, terzo, dietro Heidfeld che rimpiazza un Kubica ritirato.

GERMANIA Passano quindici giorni e si giunge in Terra Mercedes, con un Hamilton caricato a mille in grado di fare il bel tempo e fare diventare bello anche il cattivo tempo. La prima fila del sabato è tutta McLaren, con Hamilton scontatamente al palo. Massa è terzo, mentre Raikkonen, quarto, entra in quel letargo da cui uscirà solo a fine stagione. La gara è completamente a senso unico, ma Glock si spiaccica su un muretto ad inizio rettilineo e la safety-car è inevitabile. In casa McLaren sbagliano completamente la strategia, ma loro hanno un Hamilton in stato di grazia. Rientrano tutti quando è possibile, Hamilton no, poi l’inglese rifornisce, ma rientra terzo dietro Massa e Piquet. Li sorpassa entrambi in pochi giri andando a vincere da vero leader, conquistando in solitario la vetta della classifica. Raikkonen chiude sesto, dietro Kovalainen e davanti Kubica.

UNGHERIA Dopo le “bastonate” date da “man in black” si giunge in Ungheria prima della lunga sosta estiva. Sarà un gp chiave quello ungherese, ed in ottica mondiale peserà tantissimo. Il sabato Hamilton conquista la terza pole di fila, mentre la Ferrari introduce anch’essa la moda della “pinna”. Kovalainen completa la prima fila argentata, mentre Massa parte terzo,davanti Kubica e Raikkonen ronfa in sesta piazza. Sembra tutto orientato sui binari, ma tra il sabato e la domenica quest’anno l’incertezza regna sovrana. Allo start Mr. Mutanda, ovvero Massa, brucia entrambe le McLaren e conquista la testa con una poderosa partenza degna di nota. Hamilton e Kovalainen inseguono il brasiliano mentre Raikkonen naufraga a centro gruppo. A metà gara Hamilton fora, ma a tre giri dalla fine il motore di Massa esplode in pieno rettilineo. La spunta così Terence Hill Kovalainen, alla sua prima vittoria in Formula Uno, mentre in ottica mondiale Hamilton allunga su Massa, su Raikkonen, che chiude terzo, e su Kubica, ottavo. Andare in vacanza con 5 punti di vantaggio non è poi così male…

To be Continued…

Valerio Lo Muzzo

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