Formula Uno – Max Mosley non si candida per la presidenza Fia e sceglie Todt come erede

mosley Formula Uno – Max Mosley non si candida per la presidenza Fia e sceglie Todt come erede

Max Mosley ha confermato che non si ricandiderà per la presidenza Fia ad ottobre, sponsorizzando come suo erede Jean Todt.

In una lettera scritta alla Fia, Mosley dichiara i motivi di questa scelta, tra questi anche la pressione della Fota di lasciare il ruolo dopo le diatribe tra lui e i team.

Il suo ultimo incarico sarà quello di trovare il patto della concordia con tutti i team e di assicurare un futuro alla F1, per poi lasciare definitivamente la presidenza sostenendo fortemente la candidatura di Todt.

“Da un personale punto di vista, sarà difficile che cambierò nuovamente idea presentando la mia candidatura ad ottobre”- scrive Mosley sulla lettera.

“Ho iniziato da alcuni mesi a riordinare la mia vita famigliare e dal prossimo ottobre sarà tutto diverso. Ho anche informato gli altri membri della Fia che non ho intenzione di ricandidarmi. Continuare adesso complicherebbe ulteriormente la sistemazione domestica e non potrei rispettare i miei obblighi famigliari, soprattutto dopo la morte di mio figlio. Sento il bisogno di prendermi un po’ di tempo senza lavorare tanto, anche perché l’anno prossimo farò 70 anni.”

“Ringrazio chi mi ha mandato messaggi ed e-mail, ma ho deciso di confermare la mia decisione: non mi candiderò il prossimo ottobre.”

Mosley non sembra avere dubbi su chi dovrebbe essere il nuovo presidente Fia, nonostante ci sia già la candidatura di Ari Vatanen, l’inglese punta su Jean Todt.

“Credo che a capo della Fia la persona giusta sia Jean Todt” – afferma Mosley –“Jean è indubbiamente il più eccezionale manager di questa generazione e probabilmente il migliore di sempre.”

“Se lui accettasse di candidarsi, sarebbe la giusta persona per continuare ed estendere il lavoro degli ultimi sedici anni. Può decidere su tutte le aree dove ha competenza la Fia. Spero che i team decideranno di puntare su di lui come mio erede.”

Vincenzo Carlesimo

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