Satyricon – Gp F1 Singapore

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Soffoca.

Al centro del salotto, adagiata sopra ad un morbido tappeto persiano mentre poco lontano la tv al plasma da centoventi pollici riempie gli occhi  anche da spenta  Lei soffoca. Senza la possibilità di svolgere il lavoro per il quale è stata progettata, senza la possibilità di dare il suo apporto determinante al risultato finale, chiusa dentro ad un’anonima bustina trasparente con la sola compagnia di una graffetta metallica soffoca e non si da pace.

Lei, chiave a brugola da cinque millimetri, sa di essere semplicemente perfetta per il suo lavoro, di essere nata con l’unico scopo di  amalgamare tutti i piu’ disparati pezzi che la circondano in quel meraviglioso inno alla perfezione stilistica che in Finlandia hanno voluto battezzare “Bergsbo”.

Che tradotto in tutte le lingue maschili del Mondo significa “Disintegrazione Testicolare”.Che tradotto in tutte le lingue femminili del Mondo significa “Bellissimo scaffale a bassissimo prezzo”.

Sguardo sgomento, capello spettinato, occhialini viola, t-shirt dell’ Hard Rock Cafè di Dublino, pantaloncini mimetici multitasca e babbuccia pitonata.  Seduto sul tappeto regalato dallo scià di Persia in persona Flavio è in affanno. Fatica a respirare. Stretto tra le mani, un foglio formato A3 diligentemente tradotto in 5 lingue rimanda le immagini dettagliate di una struttura apparentemente senza capo né coda. Nato con l’unico scopo di Vincere catalizzando attorno a sé il meglio del meglio, per Lui è arrivato il momento di dimostrare al Mondo intero il suo valore. Con l’unica compagnia della deliziosa Elisabetta ( e della sua  stramaledettissima Ikea Family Card ) ancora incredula della possibilità di avere il maritino a casa, tutto per sé. La mano destra che di nascosto si accerta della presenza del fido e inseparabile Blackberry ha lo stesso grado di rassegnazione mista a disperazione della mano di DiCaprio mentre si inabissa seguendo le orme del Titanic. Tra i molari incapsulati un pezzo di bustina trasparente strappata, nella mano sinistra un’ attrezzo allo stesso tempo determinante ed insignificante.Finalmente respira…

“Betta, dov’è il telecomando ?? Ah eccolo … sisi amore… inizio quando parte la gara … gara nella gara, che figata …”

A migliaia di chilometri di distanza i Sali Antisvenimento e l’equipe medica sono pronti. Anche quest’anno Valerio Maioli, creatore dell’ illuminazione del circuito, ha voluto esserci. Il suo è un riflesso incondizionato : allo spegnersi improvviso di qualsiasi lampadina lui sviene. E anche quest’anno, allo spegnimento delle cinque luci rosse, puntualmente accade. Il boato che si eleva rabbioso dall’asfalto recentemente levigato sortisce lo stesso effetto dell’ ammoniaca pura rendendo inutile l’intervento, peraltro immediato, dell’ apposita troupe. I flash in tribuna si sprecano mentre i maxischermi a bordo pista evidenziano un  Vettel che litiga con la frizione come una casalinga al primo giorno di scuola guida. NikoKekeRosberg non crede ai suoi bellissimi occhi e fulmina il tedeschino sul posto installandosi subito dietro al poleman Luigino, anche qui spinto da ragazza,parenti, amici e amici degli amici. Il Box McLaren, gp dopo gp, stà assumendo le dimensioni della Fossa dei Leoni del Milan. Anche lo SpagnoloinRosso parte bene, infilando un KangarooWebber che proprio non ci stà a veder sfumare cosi i suoi sogni di gloria. Il Brasiliano, al quale le lancette dell’ orologio vanno alla rovescia, ne passa 2 in 3 curve dimostrando che le sue non sono mai state parole al vento : diventerà CampeaoDuMundo, seguro !!!

Mentre Luigino tenta di prendere il largo a suon di giri veloci e la RenaultSenzaSponsor di Grosjean saluta tutti senza piu’ freni, l’australiano non ci stà a farsi fregare cosi dal NandoRosso che lo costringe ad allargarsi oltre all’assurdo cordolo che delimita il tracciato. Mark passa Nando , seguito dall’incredibile Glock che prende alla lettera la scritta sul suo alettone posteriore e và avanti. Il taglio esterno di entrambi è notevole, gli occhi di Charlie Witing sono spalancati, l’etichetta “RedBull” della sua pulsantiera stile citofono condominiale lampeggia impazzita, il citofono del team manager Fantuzzi comincia a suonare…. Charlie è OnLine…

Anche in casa Briatore si taglia. L’imballaggio della Bergsbo è a prova di tutto. Cadute, manomissioni, urti accidentali, atti vandalici e incendi. Il mucchio di cartone all’ angolo del salotto certifica la fine delle schermaglie iniziali.” Proprio come in pista, ma guarda te …”.

La citofonata amichevole invita l’Australiano a cedere la posizione guadagnata ai danni dell’ asturiano. Nel pieno rispetto del proverbio “ Tra i due litiganti il terzo gode” anche Timo guadagna una posizione facendo suo il quarto posto. Il plotone è comandato da un concretissimo Luigino, messo sotto pressione da Niko e Sebastian che fanno a gara ad accendere il maggior numero di luci viola sui monitor dei tempi di tutto il Mondo, per la felicità del Sig. Maioli. Dopo diciasette giri in cui le posizioni restano praticamente invariate la corsia box apre i battenti. Il primo a ritirare i bollini / scrostare moscerini è il tedeschino Vettel. Rimonta le Soft, che qui sarebbero le Dure. Le SuperSoft, cioè le Morbide, oggi non le vuole nessuno. A parte Tonio Liuzzi, unico fin qui in pista con quelle scarpe. Nel giro seguente si ferma Niko. Rimonta ovviamente le dure, ripartendo con scatto felino nell’ evidente tentativo di mantenere alta la pressione su Luigino. Appena molla lo SpeedLimiter si trova con il volante girato a sinistra mentre tutto il resto della macchina và dritto per la tangente. Salta il cordolo e la fatidica riga bianca che delimitano la corsia d’uscita per poi tornare dentro nell’ altrettanto evidente tentativo di rimediare al suo sbaglio.  Ai box Williams un paio di volontari montano al volo un gazebo hitech, aprendo per l’occasione lo Sportello TesticoliSmarriti. La fila per la denuncia si ingrossa minuto dopo minuto…

Pannello D5 da incastrare e avvitare sul montante A1 .. Fatto .. no… aspetta … questo qui è il B1 … OK … sisi … Ok … prendere il D4 e avvitarlo sull’ A1 …  lo so’ fare … o no ?

Finalmente, come da copione, Bern Maylander appare battendo tutti i record di percorrenza della safety car in un Campionato di F1. A farla uscire dalla pit lane stavolta ci pensa Sutil che si gira. Nel tentativo di ripartire di slancio schianta il suo muso contro il primo fesso che sbuca da dietro la curva. Il fortunato è NickdellecaverneHeidfeld, che lascia sul campo la sospensione posteriore destra.In cinque approfittano subito per entrare e rifornire, nel vano tentativo di cambiare le carte in tavola. L’ Influenza Singaporese è ancora nell’aria dall’ anno scorso. Dopo quanto successo a Felipe le conseguenze sono note : uomini e benzina che volano, traumi ed escoriazioni da trascinamento, delirio di imprecazioni a vario titolo. A farne le spese quest’anno sono gli uomini della Toro Rosso, portati a spasso dall’ inesistente Alguersuari. Il tutto mentre la Safety Car è ancora in pista e la spada di Damocle del Drive Trough attende impaziente la sua vittima. Passano sei giri dal momento della punizione al rientro in pitlane, ma per Niko l’effetto devastante non cambia. Entra sesto ed esce quattordicesimo. La fila allo sportello si perde nel buio della notte sudest asiatica.

Il testimone dell’ inseguitore di Luigino passa cosi a Sebastian. Gira cosi veloce, cosi forte che lo specchietto destro e l’annesso deflettore non sopportano piu’ lo sforzo e decidono di unanime accordo di abbandonare il tedeschino . Dopo un’ altro paio di giri a tutta rientra ai box per rifornire per l’ultima volta con la convinzione di potercela fare, di riuscire a salire sul gradino piu’ alto. Invece la Spada di Damocle colpisce ancora, colpisce duro. L’eccesso di velocità è la colpa, il Drive Trough la pena.La  caduta del livello di testosterone tra gli UominiToro è immediata, la fila allo sportello Testicoli Smarriti raddoppia istantaneamente, la voglia di dedicarsi anima e corpo al punto croce dilaga mentre Sebastian schianta il suo fondoschiena su un cordolo spaccando il diffusore… Oltre la Beffa il Danno.

Un sussurro squarcia il silenzio di casa Briatore, dove il testosterone stà toccando il minimo storico. Elisabetta dorme già dal decimo giro, il pollice scorre veloce sulla rubrica del BlackBerry.

“Hi Pat… Flavio …hai visto Grosjean venerdi ?? No ?!  Come ti butta? UATARIUDUING ??? Pitturando la cucina ??!! Ti do’ un milione di euro se vieni quà con un paio di ragazzi… QuàDove ? Quà è Londra,OBVIUSLI !!….Le riserve della Squadra PitStop ?! Sei un Genio .. ti aspetto…e mi raccomando … fai piano . Ciaociaociaocia”

Mentre Flavio riattacca, Webber rientra. Un meccanico premuroso pulisce vanamente la presa d’aria del freno anteriore destro che stà evidentemente cedendo l’anima al Paradiso del Ferodo. Tutto il team lo sa , ma lo rispediscono in pista quando mancano ancora diciassette giri alla bandiera a scacchi nell’ evidente attesa di un miracolo. Che puntualmente non arriva. L’unica cosa puntuale è l’uscita di pista alla prima staccata decisa, il testacoda col botto dell’ Australiano e il conseguente addio a tutti i suoi sogni di gloria. Quei pochi che ancora non dormono assistono all’ ultimo pit del capofila Hammy che monta le morbide per gli ultimi quindici giri, mentre Ross Brawn decide che è arrivata l’ora di far correre sul serio Gienson. Infila giri veloci come perline mettendo nel mirino Kovalainen ( che espone il numero di cell sul cofano sperando che qualcuno lo chiami per l’anno prossimo ) e il compagno di squadra Rubigno, che rifornisce per l’ultima volta con quattro giri in anticipo rispetto al compagno.

Mentre entrambe le Toro Rosso si ritirano, le due BrawnGp girano entrambe a ritmi sostenuti. A dieci giri dalla fine l’alettone bianco che sbuca dalla pit lane brilla sbeffeggiante nella notte singaporese agli occhi del buon Rubens.

Affacciato al balcone Flavio lo vede sbucare dall’ angolo. Il furgoncino dei suoi ragazzi è arrivato. Apre il portoncino di soppiatto, ed altrettanto di soppiatto entrano i suoi ex colleghi capitanati dal buon Pat Symonds.  Flavio lo sa. A questa gente non servono istruzioni, pdf ,disegni. Il loro istinto verso l’assemblaggio è qualcosa di sovrannaturale, di incomprensibile ai piu’. Il record mondiale di montaggio della Bergsbo viene battuto silenziosamente tra il cinquantesimo e il sessantesimo giro del Gp piu’ noioso che la storia della F1 ricordi, nel salotto buono della grigia Londra.

Gli ultimi dieci giri vedono Kimi ( ebbene si, in pista c’erano anche le Ferrari ) combattere contro Nakajima per la nona posizione mentre Kubica in crisi di gomme agguanta l’ultimo punto disponibile.

Li davanti invece Luigino porta a casa la coppa, seguito dall’ incredulo Timo e dallo SpagnoloinRosso.

Nonostante la penalità Vettel riesce a centrare un quarto posto che và comunque stretto, tenendosi alle spalle le due Brawn che ipotecano il Mondiale Costruttori.

Lo spettacolo che appare al risveglio della bella Elisabetta è di quelli da lasciare senza fiato. Il suo uomo è li, al centro del tappeto, sudato come un camallo genovese, chiave a brugola in mano mentre ammira la sua opera. Non credeva ci riuscisse, non lo pensava capace di simili gesta. Adesso ne ha la certezza, ha sposato l’Uomo giusto, l’uomo che Tutte dovrebbero avere al proprio fianco.

Dieci piani piu’ sotto, in strada, l’accensione del Kangoo di Pat è appena percepibile…

By Pierpaolo Gelussi

http://www.pierpaologelussiphotographer.com/

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3 commenti su “Satyricon – Gp F1 Singapore”

  1. E bravo il nostro Pierpaolo…uattariuduing???Ahah
    Cmq noto una certa influenza nello scrivere…non è che leggi Dan Brown?
    Brown e non Brawn…quello è un altro!

  2. Leggo di tutto da sempre … ho cominciato con Salgari e il suo Sandokan, passando per tutto quanto scritto dai vari ken Follet, Tom Clancy, Shatzing , Forsyth, Brown ( il viaggio alla Cappella di Rosslyn è anche merito suo ) e molti altri.
    Sto’ leggendo Faletti in “Io Sono Dio”. L’ho scoperto con Io Uccido come tutti e adesso non posso farne a meno. Dipinge con le parole.
    Ad ogni modo … TENCHIU !!! :mrgreen:

  3. Eheh ho colto nel segno allora! La cappella di ROsslyn è quella che inquadrano pure nel film…Di Faletti posseggo “io uccido” e “niente di vero tranne gli occhi”, ma i miei occhi (quelli veri) non hanno avuto il dono di leggere Faletti. Quando arriverà un momento di calma lo farò!

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