Satyricon – Gp F1 Giappone

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Fujiko stamattina è semplicemente bella. Bella come la mattina di Natale, con un sorriso raggiante che da solo illumina quel buco che i piu’ faticherebbero a chiamare casa. Gli occhi rossi e gonfi di Kazuya invece parlano di un’ uomo che ha dormito poco e male, rotolandosi nel letto nel vano tentativo di scacciare paure e demoni piu’ grandi di lui. L’unica finestra dell’ appartamento spalancata da Fujiko lascia entrare polveri sottili e Terrore, quello con la T maiuscola, in quantità industriali. Dopo anni , decenni di bicicletta quest’oggi entrambi faranno il grande passo.Il contratto è firmato da tempo,la caparra depositata da mesi,la patente acquisita a pieni voti,larghi sorrisi e profondi inchini tra i birilli di un parcheggio è tuttora in corso di validità. Mentre lo specchio appannato dopo l’inutile doccia rimanda la triste immagine di un’uomo di mezza età che ha distrutto di nascosto un paio di PSP nel vano tentativo di imitare le prodezze viste in Tokyo Drift, la voce che proviene dal salottocucinacameradaletto suona come la voce di chi gli stà per porgere la Katana prima dell Harakiri :

“Dai Amole, facciamo taldi… il Concessionalio è dall’altla palte della città … Folza … Andiamo !!!”.

Il superparcheggio automatizzato da 9400 posti inghiotte le loro bici. Due passi e la metropolitana è in perfetto orario. Venticinque minuti dopo ( ci puoi regolare regolare l’orologio con la puntualità dei treni giapponesi ) le porte si aprono proprio davanti al concessionario Honda. L’ovviamente anonimo  addetto alle vendite che li attende all’ingresso indossa guanti bianchi candidi come la neve, mentre il colletto perfettamente inamidato della camicia annuncia al Mondo l’appartenenza corpo e anima all’ Azienda. Mentre Fujiko compila le ultime scartoffie, Kazuya è paralizzato. La tv nel salottino affianco non ha volume. In Giappone non serve. Fin dalla nascita tutti i giapponesi sanno leggere migliaia di caratteri al minuto sullo slide a fondo video. Poco piu’ su’ la regia stà ritrasmettendo tutti gli incidenti accaduti sabato durante le qualifiche del Gp di F1. Fior di piloti si frantumano come onde su scogliere di gomme usate, mentre altri sfrecciano alla velocità del suono tra rottami ancora fumanti sparsi in pista. Un rivolo di sudore scende dalla fronte.  “Guidale è pelicoloso, molto pelicoloso…”

Mentre questo pensiero gli invade la mente come uno tsunami, lo sguardo di Kazuya si posa sulle mani sudaticcie e tremanti un istante prima di vedere il sorriso ancor piu’ smagliante di Fujiko.Un’ enorme punto di domanda roteante appare sopra la testa del pover’uomo.“Cacchio avlà  da lidele mentle io me la faccio addosso ??”

La chiave della Honda Insight 1.3 Executive Polished Metal è saldamente nelle mani di Fujiko mentre i 18 piloti partono per il giro di riscaldamento. Webber parte dai box, mentre Glock guadagna 15 punti che non servono a smuovere la Classifica Generale, bensi a ricucire la gamba sinistra ferita nel tremendo botto di sabato. La griglia di partenza di oggi è stata decisa a tavolino. Piu’ precisamente sul tavolino del “Go”, antico gioco di strategia giapponese. In pochi sugli spalti ne comprendono il motivo, ma i risultati del sabato vengono stravolti da penalità comminate a boccie ferme mentre calava la sera del sabato. Poco importa.

Le macchine si muovono dai blocchi di partenza per il giro d’ istallazione nell’istante in cui Kazuya inserisce la chiave nel cruscotto. Miriadi di luci verdi e blu prendono vita e l’abbozzo di quello che sembra un fiore si materializza a centro cruscotto. Kazuya non sà perché ma inizia a sentirsi meglio. Nel corpo umano maschile l’odore di vettura nuova sortisce lo stesso effetto in tutto il Mondo : produrre endorfine a palate. Con lo sguardo a mezz’aria Kazuya mette dentro la prima, porta il motore a 3000 giri e pian piano  molla la frizione. Proprio come ha visto fare su YouTube.  Esce dal concessionario e subito incontra il primo semaforo della sua fin qui anonima Vita. Mentre poco lontano l’onda di pressione dei 19 motori a 16000 giri squarcia l’aria sconvolgendo per sempre  ragazzini ancora imberbi in tribuna, il suo motore si spegne. L’abitacolo della Insight si riempie istantaneamente di parole irripetibili, di gesti inconsulti, di testosterone allo stato puro. La trasformazione da Uomo ad Automobilista inizia cosi, in una pallida domenica autunnale, sotto agli occhi sbarrati della stravolta Fujiko.

Anche in  pista c’è un uomo che prende a pugni il volante. E’ JarnoMontepulcianoD.O.C.Trulli che, come  ampiamente previsto, si vede staccare gli adesivi dall’ accelerazione fulminea di Luigino Hamilton al grido di “No Kers, No Parti“. L’altro ragazzino ( quello tedesco che si lascia crescere la barba nel tentativo di spacciarsi per Uomo ) parte dalla prima posizione. Nel suo Ipod Nano di quinta generazione gira in loop da ormai due settimane l’ultimo dei Pearl Jam. E’ carico come una molla, pronto a sbriciolare il pedale dell’ acceleratore. Parte come meglio non si puo’ fare senza Kers, ma mentre imposta la prima curva a destra si ritrova per un’ attimo che sembra eterno un’ ombra grigia al suo fianco . Un attimo, per l’appunto. Da quel momento in poi l’ombra grigia si trasforma in un puntino sempre piu’ piccolo negli specchietti mentre trova subito il ritmo giusto tra le sinuose curve del tracciato che ha saputo fare la storia moderna della F1. Li dietro invece tutti, tranne CercoLavoroKovalainen che ne salta due grazie a SanKers, Fisico che fa altrettanto grazie allo stesso santo e Buemi che tenta vagamente di imitare Kazuya ancora inchiodato al semaforo, mantengono le loro posizioni. La gara di Webber invece comincia dalla pit lane. Il traguardo del primo giro lo attraversa passando all’interno della stessa. Cambia gomme, fa benzina, gli danno una matita e gli attaccano un Sudoku Facilitato sul volante con la promessa di passare al livello Medio una volta risolto questo. Ci mette esattamente un giro per rientrare un’ altra volta. Stavolta ci entra con una mano sola sul volante, mentre l’altra è impegnata a tener fermi i pezzi che si stanno staccando dalla sua RedBull. Mani premurose e generosi pezzi di nastro telato si affannano attorno alle protezioni del casco nel tentativo di renderlo corpo unico con il resto della vettura.Nel frattempo l’addetto al Sudoku certifica la soluzione e decreta il passaggio al Livello Medio. Magari stavolta ci mette un po’ di piu’ a rientrare … Li fuori invece Gienson attacca e sorpassa il PolaccoKubica in staccata alla Chicane nel piu’ classico dei modi. Tutte le altre posizioni sono consolidate. Dopo soli 5 giri dal via Webber rientra per la terza volta, complice la soluzione del Livello Medio e la foratura di una gomma. Scende, sostituisce la sola gomma bucata sotto gli occhi dei meccanici comodamente seduti ed esponenti un dito medio che vale piu’ di mille parole, dà un colpo di straccio alla visiera, una capatina in bagno e via. Mentre Mark tira i remi in barca Sutil inizia una lotta personale nei confronti del SenzaTettoHeikki. Se potesse farlo gli staccherebbe a morsi il pollice destro, reo di azionare il fatidico Kers. La preparazione dell’ attacco è spettacolare. Disegna traiettorie perfette fin da sotto il cavalcavia, lo tallona alla Spoon, gli prende la scia alla 130R e lo attacca all’ interno della solita Chicane. Se quel pezzo d’asfalto avesse il dono della parola lo avvertirebbe di tenersi largo in uscita, di non chiudere nessuna porta, di tener duro perché quello che sembra essere l’esterno si trasformerà presto in interno curva. Putroppo non è cosi. CercoLavoroKovalainen non molla , tocca Adrian e lo fa girare. Gienson seguiva i due già da un bel pezzo. Non gli serviva la palla di cristallo per capire come sarebbe andata a finire. Nel pieno rispetto del proverbio “ tra i due litiganti etc etc…” Gienson scavalca Sutil in testacoda e Kovalainen in ritardo di accelerazione.

Una lampadina rossa incandescente si accende all’ improvviso. Il simbolino universale è quello della pompa di benzina, il punto di domanda sopra alla testa di Kazuya sfonda il tetto, le vene sulle tempie lasciano presagire un sempre piu’ prossimo infarto. “Ho appena pagato tlemilaecento yen e lolo mi mettono solo tle litli di benzina ?! VELGOGNA !!” Mentre la povera Fujiko cerca disperata il portamonete, Luigino mette la freccia a destra ed entra in pit lane. Toglie le gomme verdi che danno un incredibile tocco di ecologia ad una vettura che fa 2 km scarsi con un litro, gli mettono una settantina di kili ( non litri ) di benzina gratis e se và in nove secondi scarsi con le gomme nere. Tutti quelli con due soste in programma si fermano nello spazio di 5 giri. La gara di TantiSalutiKimi, unico dei primi dieci a montare gomme verdi che cambiano radicalmente il comportamento di una F60 che tutto è tranne che mangiagomme, inizia qui.

La scena che si presenta agli occhi del gestore della pompa di benzina è surreale. Da ormai 15 minuti, chiusi nell’ abitacolo della loro fiammante Insight quello che sembra un pittbull inferocito aggredisce una povera cockerina. Pagine di quello che doveva essere il manuale d’istruzioni della vettura vengono sbranate, mentre dita smaniose cercano disperate la pagina riguardante il meccanismo di apertura del tappo della benzina.

La pistola della pompa finalmente si infila nel bocchettone della Insight nell’ esatto momento in cui Liuzzi segue come un’ ombra Nakajima a trecento all’ora. Alla fine del rettilineo il Jap scarta sulla destra tentando di chiudere la porta. Il Pistolone di Vitantonio ha i riflessi di un furetto sotto metanfetamina, entra in staccata di cattiveria lasciando sui suoi passi briciole di carbonio e infila il malcapitato. Il pubblico è indeciso. Non sa se esultare per la manovra spettacolare o dispiacersi per la sorte del connazionale. Anche Kazuya è indeciso… dopo 20 kilometri nel traffico dovrà pulire il parabrezza ? “Manuale… Fujiko, mi selve il manuale… quello che lesta si … MUOVITI !!!”

A TantiSalutiKimi non serve nessun manuale per far andare forte la Rossa. Mentre tutti gli altri colleghi, Fisichella compreso, impazzirebbero tra quella ventina di pulsanti e leve da schiacciare e spostare ad ogni singolo giro, lui si trova a proprio agio. Anche PitStopWebber è comodo come mai prima d’ora. Seduto sul wc portatile nel retrobox legge con avido interesse la rubrica “ Forse non tutti sanno che…“ dell’ ormai inseparabile Settimana Enigmistica. In due minuti e mezzo i ragazzi della  resuscitata Squadra Test modificano radicalmente assetti e carrozzeria della  vettura trasformando gli ultimi kilometri di gara in un’autentica sfida contro i colleghi titolari. Un segnale lampeggiante rosso invita il tranquillo Mark ad accellerare le operazioni di svuotamento zavorra pochi secondi prima che il monitor dei tempi si accenda di viola. Il primo a scendere sotto al muro del minuto e trentatre secondi, abbattendolo di un singolo insignificante millesimo è TantiSalutiKimi, furioso nel suo tentativo di guadagnare la quarta posizione ai danni di Nick Heidfeld. Accadrà ovviamente ai bocs, alla seconda e ultima tornata di benza/gomme. Quando mancano diciotto giri alla bandiera a scacchi Kimi entra ed esce in quarantanove secondi e mezzo con addosso le inseparabili gomme verdi, mentre Nick ci impiega tre secondi di più. Il tutto mentre Jarno mette nel mirino Luigino. Nei tre giri fatti in più rispetto al nemico stampa i suoi tempi migliori. La Vendetta è un piatto che si consuma freddo. Complice anche un non ben precisato malfunzionamento del Kers dei Grigi, l’immagine del casco giallo riflessa negli specchietti dell’ unica Toyota che rientra in pista stà li a testimoniarlo. L’altro Grigio invece esce dalla sua seconda e ultima fermata incollato ai tubi di scarico della FerrariZeruPunti. Non appena ne ha la possibilità schiaccia il bottone della superpotenza passando all’ interno un pollo chiamato Fisichella. Oltre al sorpasso che non porta punti, l’unico effetto sortito è quello di far rimpiangere il convalescente Felipe a tutto il Popolo Ferrarista. Anche il futuro CampeaoduMundo Rubigno passa il suo diretto rivale Gienson ai box, mentre Alguesuari rientra per l’ultima volta. Esce con la ferma convinzione che prima o poi lascerà un segno indelebile nel mondo della F1. Dopo neanche un giro la sua Toro Rosso a gomme fredde si trasforma d’incanto in un pennarello indelebile, il muro di gomme della 130R è un foglio bianco immacolato. Bernd Maylander non aspettava altro. Per permettere ai commissari di cancellare quell’ enorme scarabocchio ci vogliono quattro giri di Mercedes Amg Berlina,  un giro di Mercedes Amg Station versione AutoMedica , un giro di ambulanza e un centinaio di colpi di scopettone. NicoilBelloRosberg prende al volo l’occasione. Entra ed esce dalla pit lane come un lampo, inserendosi tra TantiSalutiKimi e NickdelleCaverneHeidfeld. L’occasione è ghiotta anche per Webber che rientra per la quinta (  e tutti sperano ultima ) volta. Via radio è stato avvisato che i ragazzi della Squadra Test vogliono provare una nuova ala frontale. Ripiega la Settimana Enigmistica infilandola in un’ apposita nicchia dell’ abitacolo, ingrana la prima e ritorna in pista determinato, cattivo.

Dopo un’ ora e mezza di traffico congestionato, di lavavetri e venditori di rose, di ciclisti strafottenti e scooter sfreccianti, di lavori in corso, di vecchietti col cappello e adesivi col Bebè a Bordo anche Kazuya è cattivo come mai prima d’ora.  Stando al manuale delle istruzioni attraverso una corretta gestione di accelleratore e freno, il fiorellino al centro del cruscotto della Insight dovrebbe crescere, prosperare, moltiplicarsi. Lo stile di guida di Kazuya ha lo stesso effetto del napalm. Le lacrime della povera Fujiko spengono a stento l’incendio proveniente dal software di gestione vettura. Poche parole rotte dai singhiozzi “Amole, ancola pochi metli e alliviamo al palcheggio… polta ancola un po’ di  pazienza…” Quando mancano cinque giri la gara riparte ma non succede niente. O quasi.

Al penultimo  giro Sebastiano aveva in tasca il suo “Grand Chelem”. Pole, Gara sempre in testa, Giro più Veloce e Vittoria.  Per soli tre millesimi di secondo, all’ ultimo giro della gara piu’ ridicola di tutta la carriera il suo compagno di squadra  ( ed ex amico ) gli strappa il giro più veloce.

Sul podio salgono anche Jarno e Luigino, mentre TiStimoMaTiLascioAndareKimi parcheggia al quarto posto la sua Ferrari.

Anche Kazuya  parcheggia come previsto. Tasto col lucchetto, scale, altre chiavi,casa,frigorifero, birretta, letto, telecomando, rewind, play. Caratteri fosforescenti in rapida sucessione, macchine sfreccianti, rutto libero. “Fujiko … cosa c’è … pelchè piangi ?! ”. Fujiko stasera è l’ombra di sé stessa, neanche lontana parente della Fujiko mattutina. Non c’è nessun sorriso a rischiarare la casa. Gli occhi di Kazuya sono iniettati di sangue, le mani tremano ancora per il nervoso accumulato nei suoi primi 50 kilometri appena percorsi, la puzza di sudore mischiata alla polvere della strada  lo fanno sentire come mai prima d’ora. L’unica finestra aperta lascia entrare nell’appartamento il rumore caotico di una città invasa dal traffico. Una città che stasera, per la prima volta, sente sua.

Fujiko non lo sa ancora, ma la trasformazione di Kazuya da Uomo ad Automobilista è completa.

By Pierpaolo Gelussi

http://www.pierpaologelussiphotographer.com/

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3 commenti su “Satyricon – Gp F1 Giappone”

  1. Devo dire che ti stai calando nei panni di un narratore professionale…ma stavolta il sottile riferimento di Fujiko e Kazuja mi è poco chiaro! Attendo delucidazioni…

  2. Storia parallela di marito e moglie giapponesi che nonostante tutto comprano la loro prima auto, rigorosamente ecologica e rispettosa dell’ ambiente in pieno contrasto con la F1 attuale.
    Perchè in fondo in fondo dentro ad ogni automobilista c’è un Pilota, dentro ad ogni automobilista c’è un PitbullKazuya !!!

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