Vecchie e nuove proposte di Ecclestone

kyalami.thumbnail Vecchie e nuove proposte di Ecclestone

Non tutti si ricordano che, verso la metà degli anni novanta, lo stato sudafricano serbava forti aspirazioni di tornare a far parte del circus della F1. E neanche tutti conoscono il perchè della mesta uscita fuori di scena, nonostante il discreto successo riscosso nel biennio 1992-1993, quando debuttò il nuovo tracciato di Kyalami.
Allora l’organizzatore dell’evento, tal Mervyn Key, fu arrestato (subito dopo la gara!) perchè accusato di frode, e traffici illeciti, come riciclaggio di denaro sporco. Fu cosi’ che il circuito venne acquisito dalla “Automobile Association of South Africa” con sede nella capitale (giudiziaria) dello Stato, Bloemfontein.

Dopo che la transazione fu portata a buon fine,inizià il decadimento del tracciato. Per risanare i debiti, le strutture edilizie furono utilizzate per ospitare conferenze ed altre attività redditizie. Fu istituito nel circuito anche un corso di guida speciale, per drivers semi-professionali. Il circuito venne rinnovato sotto altri aspetti , conciliando il ” bello” estetico, con le esigenze ambientalistiche. Furono infatti piantati circa settimila alberi che circondavano l’intera area.

Ma per finanziare a dovere un Grand Premio, comunque, serviva altro.Il rilanciosarebbe potuto avvenire soltanto con una forte sponsorizzazione, ed la Coppa d’Africa svoltasi nel 1996 poteva essere un’ottima occasione per il definitivo rilancio dell’immagine dello Stato. Ma la purezza di quell’evento calcistico fini’ per oscurare i “buoni” propositi economici della F1. Il Sudafrica si scrollò definitivamente il pesante marchio dell’apartheid, e la popolazione intera, coinvolta appieno, si riconobbe in quell’ evento , quasi oseremo dire “catartico “. La AASA sarebbe stata in grado di far monetizzare , ma bisogna ancora porre le basi per l’organizzazione. Inequivocabilmente sarebbe servito una grande sponsorizzazione. Un’altra via di sbocco, poteva essere rappresentata da un eventuale coinvolgimento del governo stesso, e l’evento motoristico avrebbe significato investimento di capitali esteri per il rilancio socio-economico del rinnovato Stato. D’altronde la politica di Nelson Mandela, eletto il maggio del 1994, era su questa linea di pensiero, e gli obiettivi prefissati dal suo programma politico, erano appunto ottenere stabilità politica e graduale crescita in termini di PIL per il paese. E perchè no..un aiuto ed una spinta ulteriore sarebbe potuta occorrere dal fatto che il marito di una delle figlie del presidente, si trovava ad far parte proprio del comitato organizzatore della AASA. E poi spiccate personalità politiche della maggioranza ed opposizione , non disdegnavano affato l’idea , per via della passione per questo sport. E Kyalami faceva parte della storia della F1, e non avrebbe potuto esserne esclusa. Tutto questo Ecclestone lo sapeva. Ma c’era da pensare piuttosto al rilancio del Nurburgring. Una scelta ardua, senza dubbio.

E per un progetti vecchi e nuovi per Kyalami, c’è anche un’altra analogia da registrare. Accadeva sempre verso la metà del decennio scorso che Ecclestone si impuntò per avere un gran premio indovinate dove? A Las Vegas.

Infatti allora gli Stati Uniti non avevano ancora un gp, dopo la dipartita di Phoenix nel 1991, e si cercava di organizzare un evento che potesse accompagnare Montreal nel calendario. Noi sappiamo già a posteriori, che i vari tentativi di Bernie, giunsero a conclusione solo nel 2000, quando fu dato il là all’evento di Indianapolis ( non il mitico catino).

E dopotutto organizzare un cittadino, nella città dei sogni, approfittando della crisi profonda della Indycar, era potenzialmente un colpo che avrebbe affondato , o perlomeno colpito a fondo, le serie americane. Il progetto fu portato avanti fino al gennaio del 1996, ma non se ne fece nulla.

MN

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