Autogp – Imola, Gara 1: Adrien Tambay sulle orme del padre

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È stato Adrien Tambay a passare per primo sotto il traguardo di Gara 1 a Imola. Un risultato a sorpresa, frutto di una grande gara e in qualche modo anche baciato dal fato visto il numero impressionante di coincidenze numeriche: Adrien Tambay vince sullo stesso circuito che nel 1983, 27 anni fa, vide trionfare suo padre Patrick sulla rossa Ferrari numero 27; e se non bastasse, 27 è anche il numero del box assegnato al team Charouz-Gravity Racing qui a Imola.

Che la prima gara dell’Auto GP sul circuito del Santerno non sarebbe stata tra quelle prevedibili si è capito dopo poche centinaia di metri, quando il poleman Filippi ha tagliato nella sabbia tutta la chicane Tamburello dopo un errore per resistere alla pressione di Giorgio Pantano, che allo spegnimento dei semafori si era avviato meglio di tutti, passando Adrien Tambay. Rientrato in pista ancora in testa ma con le gomme sporche Filippi si è dovuto arrendere alla pressione di Pantano, che ha iniziato a seguire da vicino mentre alle sue spalle si accodavano Tambay, Duncan Tappy, Onidi, Piscopo, Crestani, Grubmüller e Charouz, poi costretto al ritiro dopo due giri per un problema alla trasmissione. Brutta partenza, invece, per Stefano Coletti che ha fatto quasi spegnere il motore precipitando dal 5° al quattordicesimo posto.

In difficoltà con le gomme, Filippi ha deciso di ritentare la strategia di Brno fermandosi al quarto giro, ma il pilota Euronova ha dovuto aspettare che altre vetture passassero in pit-lane prima di ripartire, perdendo tempo prezioso. Nonostante questo, quando Pantano è rientrato dalla sua sosta al terzo giro, Luca era così vicino da poter tentare il sorpasso al Tamburello: l’incrocio di traiettorie ha portato Filippi ancora una volta nella sabbia, dando inizio a una lotta che ha caratterizzato quasi l’intera gara. Ad avvantaggiarsene è stato proprio Tambay, che a pista libera ha spinto più che poteva, riuscendo a rientrare immediatamente davanti ai due italiani. Da lì in poi, Tambay non ha più mollato la testa, tenendo Pantano a distanza con un ritmo veloce e costante: alle sue spalle, intanto Pantano e Filippi hanno continuato a dare spettacolo. Luca al 9° giro è riuscito a passare il pilota SuperNova, che però lo ha riaffiancato sul dritto e lo ha ripassato al Tamburello. Filippi ci ha riprovato subito alla Variante Alta, ma la sua vettura si è sbilanciata troppo sui cordoli della chicane costringendolo a uscire lento e permettendo a Pantano di ripassare.

Nel frattempo in testa alla gara si alternavano i piloti che ancora non avevano effettuato i pit-stop. Prima è toccato a Fabrizio Crestani, che è stato poi tamponato a tre giri dalla fine da Carlos Iaconelli, poi a Stefano Bizzarri e Celso Miguez, tenuti fuori fino all’ultimo giro possibile dalla RP Motorsport. La tattica del team italiano ha pagato perché Miguez è riuscito ad entrare nei punti con l’ottavo posto, mentre Bizzarri è riuscito a rimontare fino alla decima piazza. Anche Julian Leal stava effettuando una buona gara: il colombiano era alle spalle di Jonny Reid, poi ottimo quinto, quando si è girato alla Rivazza per tentare di passarlo. Il sesto posto è andato così in eredità a Iaconelli, con la vettura della Durango, davanti a un buon Coletti comunque settimo nonostante l’errore al via. In testa, la gara si è decisa proprio negli ultimi giri. Filippi ha buttato via tutto quando al 14° passaggio è uscito di pista mentre tentava di attaccare Pantano. Al pilota veneto non è andata meglio: all’inizio dell’ultimo ha dato il tutto per tutto per andare a prendere Tambay ma ha messo una ruota posteriore sull’erba in staccata al Tamburello, girandosi e finendo nella sabbia.
Così facendo ha regalato il secondo posto e la leadership di campionato a Piscopo, autore di una gara poco appariscente ma consistente, e il terzo gradino del Podio a Fabio Onidi, che è riuscito a resistere alla pressione di Duncan Tappy.

Adrien Tambay: “È una sensazione bellissima. Il momento più bello è stato quando sono uscito dai box e mi sono reso conto che ero davanti, metà del lavoro a quel punto era fatto! Devo ringraziare tutti perché è stata una gara combattuta ma corretta, e anche al via pur correndo vicini non ci siamo toccati. Poi nel finale non sentivo molto la pressione di Pantano, perché stavo gestendo i freni per cui non ero impiccato. Mi dispiace per Giorgio, aveva fatto una gran gara e mi sarebbe piaciuto averlo sul podio”.

Edoardo Piscopo:Ho fatto una gara di testa, ci vuole anche quella per vincere il campionato. Sono contento perché avevo una buona macchina, non velocissima ma bilanciata e molto costante, per cui ho impostato una tattica più prudente. Gli altri mi hanno aiutato sbagliando e il risultato è che sono in testa alla classifica. Non male!”.

Giorgio Pantano:Sono partito bene passando quinto, e poi mi sono attaccato al gruppo di testa. All’inizio, a gomme nuove, avrei potuto provare un attacco su Piscopo ma a Imola passare è difficile e ho preferito non rischiare. Essere prudenti alla fine a premiato, per cui è stata la decisione giusta”.

Sabato 22 maggio 2010, gara 1

1 – Adrien Tambay – Charouz – 19 giri 30’47″566
2 – Edoardo Piscopo – Dams – 0″937
3 – Fabio Onidi – Lazarus – 2″177
4 – Duncan Tappy – Dams – 3″437
5 – Jonny Reid – Super Nova – 18″112
6 – Carlos Iaconelli – Durango – 22″375
7 – Stefano Coletti – Charouz – 30″654
8 – Celso Miguez – RP – 37″955
9 – Federico Leo – Trident – 38″237
10 – Stefano Bizzarri – RP – 54″394
11 – Giorgio Pantano – Super Nova – 1 giro
12 – Luca Filippi – Euronova – 1 giro

Giro più veloce: Giorgio Pantano 1’33″279

Ritirati
16° giro – Fabrizio Crestani
12° giro – Julian Leal
10° giro – Walter Grubmuller
2° giro – Jan Charouz

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