F1 – “Da 0 a 10” – Le pagelle del Gp d’Italia

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E’ stato un week-end combattutto quello monzese, con tante sorprese in ottica iridata, la quale vede il rilancio di Hamilton, la costanza di Alonso e lo stop di Vettel. Non manca nessun altro? No, non proprio. Perchè Button, dopo il ritiro, dovrà fare da scudiero a Lewis, Webber appassisce come ogni anno quando comincia settembre, e Raikkonen, pur senza aver vinto una gara, è lì pronto a cogliere l’attimo fuggente come fece “appena” cinque anni fa. A proposito di numeri, adesso cominciamo a dare i nostri. I soliti del post-gp. “Da 0 a 10”, capitolo 13: Italia.

VOTO 0 AL TEAM REDBULL

Zero come i punti collezionati nel fine settimana, cosa non banale per una scuderia in lotta per il mondiale. L’alternatore abbandona Vettel come a Valencia, anche se le lattine del tedesco e dell’australiano non erano certo performanti. Probabilmente i circuiti veloci come Monza e Spa non si adattano alle caratteristiche della RB8, ma il team austriaco è sembrato parecchio indietro ripetto Ferrari e McLaren. Chissà se le cose cambiranno a Singapore.

STORDITO

VOTO 1 A MARK WEBBER

Nonostante un mezzo sotto le aspettative non riesce a tirare fuori il meglio di sé, cosa che invece riesce benissimo al compagno di squadra. Dopo l’estate Mark cala sempre le sue prestazioni, speriamo si riprenda in attesa di circuiti migliori per la sua vettura. Gli serve qualcosa che stimoli corpo e mente, e a pensarci bene ce l’ha dentro casa.

ECLISSATO

VOTO 2 AI COMMISSARI DI PISTA

Non si può fare più nulla. Davvero niente. Tutto passa al vaglio dei commissari dopo ogni gara, dopo ogni duello. Quello tra Vettel e Alonso è stato entusiasmante, con lo spagnolo prima costretto all’erba e poi autore del sorpasso in pista sul tedesco. Ci stanno privando anche di questo, delle lotte in gara, di duelli normalissimi che abbiamo sempre visto e vorremmo sempre vedere. Per quest’anno l’andazzo non cambierà, il pugno di ferrò vigerà fino a fine stagione. Per la delusione di tutti gli appassionati.

RIGIDI

VOTO 3 A ERIC VERGNE

Giro otto, prima variante: una Toro Rosso impenna su un cordolo. Sembra volare. E’ quella di Vergne che decolla sui “panettoni”, salvo poi atterrare e ritirarsi. Tra i ricordi resta l’effetto RedBull, quello che mette le ali.

ALIANTE

VOTO 4 A JEROME D’AMBROSIO

Ok, d’accordo: guidare una F1 senza averla mai provata non è certo facile, come dimostrò Badoer nel 2009. E’ il gioco dei test, dei finti test e di un collaudatore che sostanzialmente non collauda. Però poteva fare un po’ meglio il buon Jerome, seppur il nostro voto sia leggermente severo. Per il ciclo “carpe diem”, ogni lasciata è persa. Sempre che Grosjean non ne combini un’altra delle sue.

TIMIDO

VOTO 5 AL TEAM MERCEDES

Dopo il flop a Spa in casa Mercedes non ci pensano nemmeno ad azzardare una gara con un solo cambio gomme. D’altronde con la tritagomme che si trovano chiderebbero fin troppo. Ross Brawn ha quindi giocato su un doppio cambio gomme, complice uno Schumacher in forma straordinaria soprattutto sul giro secco in qualifica. Chissà se l’attesa versione B della W03 aiuterà la casa tedesca a fare un passo avanti. Ovviamente, vista la strategia di Perez, se le gomme non durano più di tanto non c’è da andare lontano.

USURATO

VOTO 6 A PAUL DI RESTA

Venerdì e sabato dà il meglio di sé, portando la Force India in Top 5 e facendosi notare. Complice la sostituzione del cambio parte dalla nona posizione in gara, ma non sembra avere il ritmo giusto, cosa che lo costringe ottavo al traguardo nonostante i ritiri di Button e Vettel. Poteva andare meglio.

SVANITO

VOTO 7 AL TEAM MCLAREN

Parliamoci chiaro: senza l’inconveniente di Button sarebbe stato un 110 lode e menzione, invece l’inglese è stato costretto al ritiro mentre si trovava in seconda posizione ed in pieno recupero in ottica mondiale. Senza dubbio il team di Woking vanta la miglior macchina del momento e lo dimostrano le tre vittorie negli ultimi tre gran premi. Di questo passo non c’è da meravigliarsi se le vittorie saranno tante negli eventi a venire.

QUASI PERFETTO

VOTO 8 A FERNANDO ALONSO

Sfortunato il sabato si rifà con gli interessi la domenica con una super Ferrari che lo riporta fino al podio. Un sentito ringraziamento va a Felipe Massa per il podio ceduto (verrà la riconferma questo gesto?), anche se sul più bello deve cedere all’arrembante Perez. Sul podio fa festa, ma realmente la sua preoccupazione è Hamilton, lo sa e fa finta che tutto vada per il verso giusto dall’alto dei suoi 37 punti di vantaggio.

TEMERARIO

VOTO 9 A KIMI RAIKKONEN

C’è anche lui, anche se non si vede e soprattutto non si sente. Mentre i suoi colleghi vuoi o non vuoi sono sempre sui giornali o su Twitter, l’ex Sauber-McLaren-Ferrari è ad un solo punto da Hamilton. Quindi se ci crede Lewis, ci crede anche lui. Piccola differenza: la Lotus non ha mai vinto una gara. A Monza lo si nota quando il venerdì alla roggia quando centra i famosi “panettoni” che lo rivolgono verso il cielo, poi vive una gara da camionista chiudendo quinto e scappando all’affamato Schumacher. Come disse lui stesso a Spa, dategli più potenza, lui la sfrutterà.

CAMALEONTE

VOTO 10 A SERGIO PEREZ

Urcaaaaa! Andale andale, ariba ariba…il messicano più veloce della F1! Dopo la splendida prestazione delle Sauber a Spa, il team svizzero si ripete conquistando un secondo posto con i baffi, grazie all’immensa prestazione di Checo, partito camionista e giunto scattista come se fosse Mario Cipollini in quel di Zolder nel 2002. E pensare che nientepopòdimenochè….Luca di Montezemolo, lo ha definito troppo giovane per affiancare Alonso il prossimo anno. Chissà come l’avrà presa Checo, anche se crediamo che abbia reagito come Jerry Calà in Bomber: “libidine, doppia libidine, libidine coi fiocchi”.

SPAZIALE

VOTO 10 E LODE A LEWIS HAMILTON

Una vita davanti tutti, in versione Usain Bolt, senza medaglia ma con una coppa in più. Corre da solo Lewis, corre contro sé stesso. Il sabato è in pole grazie alla super McLaren che si trova, e domenica, sempre per lo stesso motivo cede la testa a Perez solo per pochi minuti. E’ un assolo quello dell’inglese, sì perchè l’altro, Jenson, le prende di santa ragione prima che la vettura lo tradisca. Al momento Lewis è l’uomo giusto, al momento giusto, sulla vettura giusta. Sicuramente ci farà divertire.

IRREFRENABILE

 

 

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