ALMS – De Ferran vince, titolo per Brabham e Sharp

alms_3_011 ALMS - De Ferran vince, titolo per Brabham e Sharp

Gil De Ferran lascia l’automobilismo come pilota con un finale memorabile, vincendo la competizione di Laguna Seca dopo aver conquistato la Pole Position nelle qualifiche, ritirandosi da vincente come pochi altri hanno fatto. Il brasiliano, in coppia con il francese Simon Pagenaud, ha preceduto con l’Acura ARX-02 #66 di soli 662 millesimi l’Acura ARX-01b di Adrian Fernandez e Luis Diaz di classe LM P2.

Questo risultato è scaturito dopo una lunga rincorsa dell’Acura ARX-01b nell’ultima mezz’ora di gara, che ricordiamo essersi disputata su una distanza temporale di 4 ore, con il prototipo leggero inseguire e rosicchiare decimi preziosi giro dopo giro nei confronti della LM P1 di De Ferran e Pagenaud.

Il fatto è molto significativo, solitamente durante la stagione 2009 dell’American Le Mans Series e della Le Mans Series succedeva che  una vettura di classe LM P2 riuscisse al massimo a raggiungere il gradino più basso del podio in classifica generale, magari staccata di uno o due giri dall’accoppiata di LM P1 dei primi due posti. Va detto però che fin dalle qualifiche, l’Acura ARX-01b ha dimostrato una grande affinità con il tracciato di Laguna Seca, ove conta più l’agilità della vettura che la pura possenza velocistica. Tutto questo, assieme alla bravura dei piloti Fernandez e Diaz, ha portato la factory nippo americana (di proprietà Honda) ad ottenere una meravigliosa tripletta in classifica generale.

Infatti, al terzo posto, troviamo l’Acura ARX-02 #9 di classe LM P1 guidata da Brabham e Sharp, che suggella in questo modo la conquista del  titolo dell’American Le Mans Series 2009, ottenuto con una condotta molto regolare e redditizia nelle gare disputate pur non essendo, specie nella seconda parte della stagione, la vettura più prestante in assoluto, spesso risultata l’Acura ARX-02 di De Ferran e Pagenaud.

In virtù di quanto ci ha offerto l’American Le Mans Series 2009, viene spontaneo immaginare un’annata 2010 ancor più spettacolare e ricca di spunti interessanti, se vengono confermate le voci di un impegno negli States anche di qualche team tradizionalmente legato alla Le Mans Series e di una presenza meno episodica di Audi e Peugeot.

Al terzo posto della classe LM P1 è giunta la Lola B06-10 #12 guidata da Burgess, McMurry e Willmann, distanziata di ben 9 tornate dall’Acura vincitrice e di 5 giri dall’Acura di Brabham e Sharp, precedendo di un giro la Ginetta Zytek #48 di Mohlen e Joansson.

Fra i prototipi leggeri, sul podio assieme alla straordinaria Acura ARX-02 di Fernandez e Diaz troviamo la Porsche RS Spyder #6 di Pickett e Graf classificatasi con 44 giri di ritardo in quanto costretta al ritiro per la rottura di una sospensione e, sul gradino più basso, vi è la Lola Mazda B06-09 #20 di Leitzinger e Marino Franchitti ritiratasi nel corso della prima ora di gara. Poca meraviglia, d’altronde le corse endurance sono fatte così, se vi sono poche vetture della medesima classe al via, può succedere anche questo.

Assenti anche in questa occasione le granturismo LM GT1, sono state le meno potenti LM GT2 a darsi battaglia a Laguna Seca, con la prima ora di gara contraddistinta da parecchi contatti ed uscite di pista. Fra le granturismo è meglio non fare previsioni sull’esito delle competizioni, infatti a Laguna Seca la Ferrari F430 #62 del Risi Competizione ha perso un titolo che sembrava già in bacheca per essere stata costretta al ritiro, regalandolo così alla Porsche 911 RSR #45 del Flying Lizard guidata da Bergmeister e Long. Oltre alla vittoria nel campionato, la coppia Bergmeister e Long si è aggiudicata anche la corsa di Laguna Seca, precedendo la Corvette #3 di Magnussen e O’Connell e la Porsche 911 RSR #87 di Henzler ed Ehret.

Ora le vetture, i tecnici ed i piloti godranno per qualche tempo del meritato riposo dopo le fatiche di una lunga ed intensa stagione 2009, iniziando a pensare all’endurance del 2010 che, come tradizione vuole, si aprirà nel prossimo mese di Marzo con la leggendaria 12 ore di Sebring, auspicando di vedere un maggior equilibrio prestazionale e regolamentare dei prototipi turbodiesel rispetto alle tradizionali vetture a benzina.

                      C.J.

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