F1- Ritorno di Schumacher: sostenitori ed avversi

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Che il ritorno in pista del tedesco sette volte campione del mondo avrebbe sollevato grandi dibabitti era prevedibile. La sorpresa (che ad Ecclestone fa solo che piacere,vista l’attesa che si sta creando circa il suo ritorno ) sta nella divisione interna al mondo della Formula 1 tra chi sostiene il suo rientro e chi cerca di dissuaderlo vedendolo come lo sfogo di un pilota che ha dato tanto alla Formula 1 ma che crede di avere ancora qualcosa da dire in questo fantastico sport.

Questa “disputa” si divide in un’ulteriore categoria che vede contrapposte due frange della stessa fazione: il popolo ferrarista.

Proprio come i grandi scontri medievali tra guelfi bianchi e guelfi neri (i primi sostenitori moderati di papa Bonifacio XIII,gli altri sostenitori del medesimo papa ma nettamente più fanatici rispetto ai bianchi,ndr.) i tifosi del Cavallino Rampante si sono scontrati tra chi giudica Schumacher come un traditore per essersi messo al servizio dei “rivali giurati” della Mercedes e chi è rimasto comunque fedele al tedesco,soddisfatto per il suo ritorno.

Mentre Schumi rimane concentrato (in silenzio) sul suo ritorno,le opinioni si susseguono; a partire dalla moglie Corinna che ripone la massima fiducia nel marito,nonostante gli sconvolgimenti che la sua decisione ha portato in famiglia e l’ha costretta,per la seconda volta,ad adattarsi agli impegni di Michael.

Sostenitore del suo ritorno è anche Niki Lauda,che lo incoraggia a non mollare anche se,secondo lui,i giovani lo vedranno come “Il vecchio scarpone che ritorna in pista con risultati incerti”.

Anche Briatore si è schierato dalla parte di Schumacher sottolineando però l’importanza che avrà la competitività della macchina poichè,secondo l’ex capo della Renault,la stagione scorsa ha dimostrato come Kimi Raikkonen avesse vinto il mondiale nel 2007 grazie alla monoposto piuttosto che  alla bravura del pilota.

Riguardo al ritiro nel 2006 di Schumacher, lui si è detto convinto, sin dal giorno in cui il pilota annunciò di lasciare le corse , di quanto il pilota si sbagliasse, avendo ancora due o tre stagioni in cui avrebbe potuto essere competitivo.

Curioso caso di appoggio/avversità avvenuto in quella che da quest’anno sarà la sua nuova scuderia,la Mercedes GP: se da un lato il patron della Mercedes, Norbert Haug, elogia il sette volte iridato attraverso l’agenzia di stampa tedesca Dpa e lo definisce “indispensabile” per una scuderia di alto livello,valorizzando l’esperienza, l’intuito, l’astuzia e la tecnica del tedesco e sminuendo il problema dell’età prendendo ad esempio Rubens Barrichello che, all’età di 37 anni, ha sfiorato il titolo mondiale del campionato appena passato,dall’altro troviamo le lamentele degli operai della casa di Stoccarda che,tramite il loro capo del personale, Uwe Werner, fanno notare come l’investimento su Michael Schumacher sia una mossa folle in tempo di crisi e di recessione globale.

“Mentre tutti noi ci aspettavamo il ritiro della Mercedes dal mondo della Formula 1, la notizia dell’ingaggio del tedesco a 7 milioni  di euro netti all’anno ha sconvolto tutti gli operai dell’azienda” ha dichiarato Werner al Frankfurter Rundschau “Mercedes ha cassintegrato quasi 2/3 dei suoi addetti in ogni settore,dal trasporto su camion all’assemblaggio in fabbrica e ciò ha sbattuto molte famiglie al limite della soglia di povertà ed in alcuni casi addirittura sotto la soglia stessa.

In questo contesto è difficile far capire la decisione della dirigenza riguardo all’ingaggio record per il pilota tedesco ex Ferrari,per alcuni colleghi è inconcepibile”. Questa l’amara sentenza del capo del personale Mercedes che,al di là dell’ottimismo e della gioia generale per il “Kaiser”,espone la realtà dei fatti riguardo alla politica economica della dirigenza. Come difesa Haug ha ribadito come questa mossa porterà forte interesse dei consumatori riguardo alla qualità del marchio,con conseguente aumento delle vendite nel settore dell’auto,fortemente colpito dalla crisi mondiale.

Dall’altra parte della barricata le dichiarazioni si sono susseguite rapidamente,partendo dai dubbi di Button su come avrebbe potuto rovinare con una o due stagioni negative un’intera carriera ornata da titoli e soddisfazioni.

L’ultima,sferzante critica di questo ritorno arriva dal “capo dei guelfi rossi”,Luca di Montezemolo.

Alla rituale cena di Natale con i giornalisti,Montezemolo ha utilizzato il sarcasmo come maschera per coprire l’indubbia amarezza  suscitata dal “tradimento” di Schumacher “provocato” proprio dal presidente di Confindustria,nonchè della scuderia di Maranello,che lo ha invogliato a tornare in pista per sostituire l’infortunato Massa. Dopo il mancato ritorno in Ferrari a causa dei problemi al collo,la dichiarazione di eterna fedeltà alla scuderia rossa al quale ormai era ormai associato il suo nome,il rientro con le Frecce d’argento amareggia parecchio Montezemolo che nei giorni precedenti la cena natalizia si era lasciato sfuggire “Schumacher mi ha deluso”.

Durante la cena il Presidente ha ironizzato sull’apparizione di un “gemello” che,come il “gemello” che sostituì il Raikkonen vincente del 2007 per due stagioni,ha indossato una casacca diversa e ha tradito la sua fiducia e quella dei suoi tifosi.

Proseguendo sulla strada dell’ironia,ha provato invano a chiamarlo in diretta per dimostrare come avesse appreso con sportività la notizia,anche se successivamente ricorda gli sforzi fatti dal team per riportarlo a guidare al posto di Massa e polemizzando sull’antisportività di Frank Williams. Tutti segnali di una ferita ancora aperta e che si riemarginerà (forse) solo quando i suoi due pupilli,Alonso e  Massa,sconfiggeranno il “gemello” di Schumacher (non certo Ralph,ormai lontano dalla Formula 1 nonostante i molti rumors sul suo ritorno).

Le voci si susseguono,ex campioni come Niki Lauda,Damon Hill o Mika Hakkinen dibattono sul futuro del 41enne iridato,Ecclestone annuncia a gran voce “un 2010 esplosivo” anche grazie a questo ritorno ed il campione tace…

La storia di Schumacher e di piloti del suo calibro ci ha dimostrato quanto le parole riguardo a certi argomenti,come si suol dire, “stanno a zero”; uno zero rappresentato da un semaforo spento,da un rombo di motori alla partenza e dall’inizio di una stagione non solo sportiva ma soprattutto vitale di vecchie e nuove generazioni,di innovazioni ed ammodernamenti volti al risparmio e di una Formula 1 che,oggi più che mai,ha bisogno di tornare ad essere seguita,apprezzata e tifata per colmare spalti vuoti che rappresentavano ampiamente il declino di uno degli sport più belli mai sviluppati dall’Uomo.

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