GP2 – Bahrain, gara 1: Valsecchi porta a casa la terza vittoria nel deserto.

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Due colpetti sul cuore e poi alza il pugno al cielo. E’ la scena che ci siamo abituati a vedere in quel del Bahrain da una settimana a questa parte. Davide Valsecchi ha ribadito il concetto di voler vincere la Gp2. Non lo ha ribadito a parole, né in nessun comunicato stampa. Ha lasciato parlare la pista e la sua Dallara-Renault del team DAMS.

Il pilota italiano parte in sordina, stando ben attento a non farsi sopravanzare in partenza, dal momento che era sul lato sporco del tracciato. Lascia un po’ di spago a Van der Garde che come comincia a soffrire il degrado delle gomme, si vede piombare addosso la sagoma gialla che nel giro d’un paio di tornate lo infila senza lasciare scampo alla curva 4. Nulla da fare per l’olandese che è stato superato anche da Fabio Leimer il giro dopo nella stessa curva.

Le posizioni sul podio sono rimaste invariate, con Valsecchi che ha gestito in maniera ottimale il vantaggio e le coperture sfruttando la pista libera. Nelle retrovie ci sono state molte battaglie dettate soprattutto dall’incredibile degrado delle gomme che hanno dato filo da torcere ai piloti. Ericsson, Razia e Dillmann sono gli esempi più palesi.

Sembrava avere una marcia in più Felipe Nasr. Il brasiliano si dimostra un rookie incredibilmente veloce ed attento alla gestione di gara. Nonostante la sua giovane età, è riuscito in più di un’occasione a leggere bene delle fasi di gara che lo hanno portato ad avvantaggiarsi rispetto ai suoi colleghi. Partito 11esimo è risalito sino al settimo posto lottando con il coltello tra i denti e sfruttando i duelli che avvenivano davanti a lui, come in occasione del doppio sorpasso su Gutierrez e Crestani.

Se da una parte c’è un debuttante che fa bene, dall’altra due non vanno come dovrebbero. Stiamo parlando di Esteban Gutierrez e James Calado. I due piloti Lotus ci avevano ben abituato, ma quest’oggi proprio non andavano. La scelta di non girare nelle libere per risparmiare pneumatici non li ha premiati ed hanno concluso rispettivamente 11esimo e 17esimo, quest’ultimo autore del giro veloce dopo il secondo pit stop.

Gara che è finita male anche per Fabrizio Crestani che era partito bene lottando con coraggio fino ad oltre metà gara, ma poi ha avuto un crollo dei pneumatici che lo hanno portato a non riuscire a gestire più la vettura fino ad arrivare al ritiro. Round amaro anche per il team Coloni, che si deve accontentare del 20esimo e 21esimo posto. Coletti sciupa tutto alla prima curva andando in testacoda ed Onidi non riesce a trovare un set-up degno di poter lottare per delle posizioni di rilievo. In casa Rapax qualcosa comincia a girare grazie a Dillmann che chiude in zona punti al nono posto. Non si può dire lo stesso per la Trident che non va oltre il 16esimo posto con Leal.

La classifica:

1. Davide Valsecchi – DAMS – 32 giri
2. Fabio Leimer – Racing Engineering – + 7”7
3. Giedo van der Garde – Caterham – + 14”8
4. Luiz Razia – Arden – + 24”1
5. Max Chilton – Marussia Carlin – + 24”7
6. Rio Haryanto – Marussia Carlin – + 40”9
7. Felipe Nasr – DAMS – + 45”7
8. Marcus Ericsson – iSport – + 50”6
9. Tom Dillmann – Rapax – + 52”5
10. Johnny Cecotto – Barwa Addax – + 55”5
11. Esteban Gutiérrez – Lotus – + 56”2
12. Nathanaël Berthon – Racing Engineering – + 1’06”9
13. Brendon Hartley – Ocean – + 1’07”2
14. Rodolfo González – Caterham – + 1’09”2
15. Simon Trummer – Arden – + 1’15”4
16. Julián Leal – Trident – + 1’16”3
17. James Calado – Lotus – + 1’20”5
18. Stéphane Richelmi – Trident – + 1’21”4
19. Nigel Melker – Ocean – + 1’29”9
20. Fabio Onidi – Scuderia Coloni – + 1’47”0
21. Stefano Coletti – Scuderia Coloni – + 1 giro
22. Giancarlo Serenelli – Lazarus – + 1 giro
23. Ricardo Teixeira – Rapax – + 1 giro
24. Jolyon Palmer – iSport – + 2 giri

Twitter: @alessandroroca

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