Speciale – Il Nürburgring a rischio

grüne-hölle-500x333 Speciale - Il Nürburgring a rischioa cura di Alessandro Roca

Una coltellata al cuore di ogni appassionato vero. Una di quelle notizie che non vorresti leggere mai. E’ come se a Pinocchio, il famoso burattino nato dalla mente di Carlo Collodi, avessero chiuso il Paese dei Balocchi. La società pubblica che gestisce l’impianto tedesco è fallita, e ieri in mattinata è cominciata la procedura d’insolvenza. La notizia è stata resa nota dal governo della Land della Renanina-Palatinato che hanno chiesto un aiuto dall’UE di almeno 13 milioni di Euro subito per poter salvare l’attività. In un tale momento ci crisi economia è difficile che ci sia chi è disposto a investire tale cifra in un contesto in cui sono state operate delle scelte fortemente opinabili che hanno avuto come unico risultato il fallimento. Intorno al circuito è stato costruito un vero e proprio parco tematico con tanto di pista in-door di go kart, museo, scuole di guida veloce e quant’altro.

Basta vedere un’edizione della celebre 24 ore del Norschleife per capire il motivo del fallimento: pochi pass speciali, pochi VIP ma tanta birra e tante salsicce. La metafora sta ad indicare un tipo di clientela fortemente incentrata su una concezione di automobilismo “anni ’70” e poco incline a contesti sfarzosi da F.1. Certamente, il Nürburgring ospitando la F.1 doveva creare un ambiente all’altezza, ma evidentemente gli investimenti sono stati fatti in maniera assolutamente fuori misura.

Ed ora che si fa? Chi si prenderà il peso della gestione dell’impianto? Al giorno d’oggi è ancora mistero. La Commissione  Europea si pronuncerà solo dopo agosto, ma con ogni probabilità il 13 milioni vitali al circuito non arriveranno. Era da tempo che associazioni come SAVE THE RING denunciavano la situazione critica dei bilanci della società, ma non ci sono state misure abbastanza drastiche ed oculate per risollevare la situazione.

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L’ “inferno verde” (Grüne Hölle per i tedeschi), come fu ribattezzato da Jackie Stewart, non può cessare di esistere. Sarebbe come una favola di cavalieri e principesse senza il castello magico, come la Chiesa senza il Vaticano e via discorrendo: è il tempio di ogni appassionato dei motori. Respirare quell’aria piena di storia e di passione vera è un privilegio che molti appassionati hanno vissuto e che un giorno dovranno vivere anche i nostri figli. La situazione non è delle migliori , ma non lo è per nessuno.

Il coro unanime di tutti gli appassionati si leva al cielo, post su social network e blog s’accavallano ad una velocità stratosferica: SALVATE IL NÜRBURGRING!

Twitter: @alessandroroca

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