Il duello mozzafiato tra Jenson Button e Sergio Perez nel caldo Gran Premio del Bahrain, hanno dato non vita facile al muretto McLaren Mercedes.
Per evitare inutili polemiche sulla presunta rivalità interna tra i due alfieri del team inglese, sia Martin Whitmarsh e Sam Michael nel dopo gara hanno discusso con entrambi i piloti, chiarendo subito la situazione.
“Ovviamente Martin ed io abbiamo parlato a Jenson e Checo. Entrambi hanno potuto esprimere il loro punto di vista, e noi abbiamo spiegato la posizione della squadra. Ed è una posizione molto semplice: permettiamo ai piloti di correre, di sfidarsi apertamente, e in cambio vogliamo che rispettino la nostra fiducia e che non ci deludano. È stata una buona discussione: sia Jenson che Checo erano disposti non solo a parlare ma anche a chiarirsi tra di loro.
Checo era ovviamente soddisfatto della propria prestazione soprattutto dopo un fine settimana difficile come quello di Shanghai. Ma ha riconosciuto che in certi momenti è stato troppo vicino al limite, contro il suo compagno di squadra. Allo stesso modo, Jenson ammette che durante la corsa ha reagito a volte troppo duramente.” afferma Sam Michael.
Nonostante che in McLaren Mercedes vige la filosofia della piena libertà di lotta fra i suoi piloti, di cui il team ne va molto orgoglioso, il Direttore Sportivo Sam Michael sa benissimo che ciò deve essere sotto controllo per evitare danni irreparabili:
“La squadra deve accettare che, di fronte a quello che stava accadendo, non dare ordini di scuderia non è esattamente una strategia prudente.
Questo è il modo in cui corriamo – così è sempre stato e così sempre sarà. Alcune delle battaglie più emozionanti della F1 moderna hanno visto come protagonisti Ayrton Senna ed Alain Prost che lottavano entrambi a bordo di una McLaren, e Ron Dennis non intervenne. Anche Jenson e Lewis hanno avuto duelli che hanno fatto salire notevolmente la tensione al muretto nelle scorse tre stagioni, ma la squadra non li ha mai fermati.
La F1 è una competizione di automobili, e competizione è la parola chiave in questo caso. Gli spettatori e noi tutti ci siamo innamorati di questo sport da bambini per vedere duelli ruota a ruota. Questa è la filosofia McLaren, e non cambierà. Abbiamo scelto Jenson e Checo perché volevamo Jenson e Checo. Sono due piloti pronti a sfidarsi, ed è quello che vogliamo.” conclude Sam Michael.
Mentre per chi ha criticato Sergio Perez a sua difesa propio Sam Michael dichiara:
“Guardando complessivamente il suo weekend di gara, ha fatto esattamente ciò che gli era stato detto, ottenendo un grande risultato per se stesso e otto punti importanti per la squadra.
Bisogna ricordare che Sergio rispetta enormemente l’abilità e l’esperienza di Jenson, e che è contento di poter imparare da lui, mentre Jenson è davvero entusiasta del suo nuovo compagno di squadra e riconosce il suo talento. La loro convivenza dura da soli quattro GP ma è già chiaro che possono lavorare insieme per diventare una coppia seriamente potente. Sergio ha 23 anni, ha corso solo 41 GP, non ne ha ancora vinto uno, ed è salito sul podio solo tre volte. Viceversa Jenson ha 33 anni, ha corso 232 GP, ne ha vinti 15 ed è salito sul podio 49 volte. Ed ovviamente è anche un Campione del Mondo. La differenza in età ed esperienza è enorme ma Sergio è veloce e talentuoso. L’esempio di Jenson lo aiuterà molto per la sua crescita come pilota.”
Bartolomeo De Stefano
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