N°2:”MInKiA che cosa combini?”

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E’ passato molto tempo dall’ultimo pettegolezzo e quindi è giunto il momento di mettere una pietra sopra al silenzio. Di cosa parliamo? Bhe, secondo voi? Questa rubrica nasce per essere lo spazio di chi delle corse in verita non gliene frega un fico secco. Qui si fa informazione spazzatura, un pò come quella di un certo telegiornale sul sesto canale televisivo. Mika Hakkinen ed Erja si lasciano! Si, avete capito bene, proprio quei due “sempre attaccati” alla fine del secolo scorso. Lei, con le mani sempre davanti alla bocca in ansia per le sorti agonistiche del maritino. Lui, sempre disposto a tutto, persino abbandonare la sua stessa vita per sua moglie. Una coppia che per Hans Joachim Stuck potrebbe ( poteva) definirsi la fotocopia della “ShumiCorinna”: una famigliola felice, dei simpatici pargoli che giocano nel giardino di casa, una dimora in riva al lago…Macchè. Evidentemente il grande Mika è uno che gli addii li sa dare eccome, ne ha dati tanti e rispettati zero, perciò potremmo benissimo immaginare come andrà a finire questa storia, con una rimpatriata e due risate, ma  per ora dobbiamo attenerci alla cronaca. Nel 2001 il finlandese disse addio alla Formula 1, mai più alle corse. Già, peccato che nel 2005 era già su una C-Klass a sportellare i ragazzini del DTM e nel 2007 su una Mclaren Formula 1 a fare qualche giro nel noioso autodromo di Valencia. Tempi orridi, ma chissenefrega, l’importante era saziare la fame. Pochi mesi dopo però, è ancora il biondo a far parlare di se:”lascio il DTM”. Prende un pò di sorpresa tutti ma e se ne va: “cosa farà?” “Semplice, si occuperà della famigghia”. Già, ma quale famigghia? Quella Mercedes o quella “de sangue”? Ci ha preso di sorpresa ancora una volta, un uomo che anche lontano dalla ribalta riesce a far parlare ancora di se più di un Kimi Raikkonen qualsiasi. Ennesino addio in casa Hakkinen, questa volta da quella moglie alla quale tutti gli appassionati di Mika si erano affezzionati, non per la bellezza, comunque invidiabile, ma per quelle espressioni capaci di rispecchiare ciò che invece il volto di Hakkinen coperto dal casco non poteva mostrare. Chiamiamolo così: “addio”, o “divorzio”, ma conoscendo il biondo finlandese, preferirei chiamarlo “arrivederci Erja”.

Giacomo Sgarbossa

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