Le “classiche” della F1: 1985- Cronaca di una domenica monzese

1985-italia-monza-start Le "classiche" della F1: 1985- Cronaca di una domenica monzese

In prima fila Senna , Rosberg e Mansell, poi Piquet , Prost e i due italiani De Angelis ed Alboreto.
Allo start Senna brucia tutti e mentre Mansell prende la scia di Rosberg, da dietro Elio si intrufola fra Piquet e Prost. Questi dopo aver preso la scia del transalpino, riesce a passare la Brabham, seguito subito dopo dall’italiano della Ferrari. Alla chicane arrivano appaiati Rosberg e Senna , il primo ha la meglio , da dietro arriva Mansell a disturbare i due mettendosi all’esterno. Il brasiliano all’ interno è chiuso dal finlandese, e finisce sulla sabbia mantenendo però la seconda piazza; nelle posizioni dalla decima in poi è assoluta bagarre! Entrambe le Renault (Tambay e Warwick) passano Johansson, l’ Alfa Euroracing dello statunitense Cheever si ritrova attardata, mentre nei due giri successivi si ritroverà a viaggare subito dietro all’altra, guidata dal padovano Patrese. Le Ligier di Lafitte e di Streiff perdono tante posizioni, la Toleman di Ghinzani non riesce a partire dalla griglia, Jones con la Beatrice Lola riesce a passare alla prima curva un’ Osella, una Ram e una Minardi… Lauda si ritrova nelle ultimissime posizioni!

Si ritirano dopo le primisse tornate Ghinzani con Toleman appunto, Martini su Minardi, l’unica qualificatasi per il gp, e la prima RAM di Acheson (la seconda, di Alliot, alzerà bandiera bianca quasi a metà gara).

Mansell supera Senna, nel primo giro ci sono tante scintille, Elio segue come un ombra Prost, il brasiliano con la Lotus numero dodici inizia a perdere terreno dalle Williams. Il ritiro di Mansell al terzo giro, offre scenari interessanti, Prost raggiunge Senna e lo supera perentoriamente sul rettilineo, lo stesso farà Elio dopo un paio di giri nei quali era stato impegnato a seguire la scia di Senna, che prima di essere passato, compie anche una manovra pericolosa perchè a piena velocità prima della Parabolica. Il sorpasso comunque avviene come quello di Prost alla fine del rettilineo di partenza. Alboreto e Piquet sono in lotta subito dietro Senna e De Angelis, La Brabham sfrutta la maggior potenza del BMW per superare la lenta 156/85 numero ventisette. Dopo una manciata di giri al comando con grande margine c’è Rosberg, poi Prost , De Angelis, Senna Piquet e Alboreto. Il primo grande protagonista Mansell si ritira per rottura del propulsore, Cheever va ai box e per lui è gara compromessa. Lauda incredibilmente si ritrova settimo dopo una lunga rimonta e supera una Renault prima della ” chicane Ascari” (era partito tra gli ultimi).

Sul rettilineo prima della variante Ascari c’è un simpatico spettatore in penombra sotto il ponte che ogni volta che vede passare Prost, dimostra tutto il suo affetto e la sua ammirazione nei confronti del pilota e fa il gesto poco sportivo del dito medio alzato contro il francese.

Prost supera facilmente i primi doppiati che si presentano , cioè Jones, che si deve ritirare pochissimi giri dopo, e Boutsen su Arrows, mentre Rosberg ha preso un tale margine di distacco e la sua gara in solitaria non è mai ripresa dalle telecamere

Dopo Eddie Cheever, anche Patrese è costretto a rifugiarsi nei box della Alfa, sicuramente non una gara fortunata per entrambe le 185T.
Lauda intanto vola con la sua Mclaren, e sembra riscattare una stagione corsa non ad alti livelli ma comunque non negativa se non per i risultati che hanno avuto difficoltà ad arrivare per varie concause, non “catastrofica” dunque, rispetto a quanto sia descritta quando è rievocata oggigiorno. L’austriaco campione del mondo in carica ,raggiunge Alboreto in meno di due giri, ingaggia una lotta furibonda cercando di sorpassarlo subito, ma l’italiano all’Ascari resiste all’attacco, nulla può invece dopo che l’austriaco prende meticolosamente la scia per tutto il rettilineo prima della Parabolica. Il sorpasso giunge ancora una volta, come gli altri a fine rettilineo. La gara del milanese è una gara comunque positiva, e nonostante sia stato sorpassato facilmente da Piquet e da Lauda si ritrova non distaccato tantissimo dalla stessa Brabham del brasiliano o dalle due Lotus. Di certo la lentezza di Michele appare tale solo se confrontata rispetto alla velocità mostruosa di Lauda. E’ lui il vero protagonista fino ad ora.

Alla prima variante di Lesmo procede lentamente la Toleman di Ghinzani, per poco in curva non si sfiora un pericoloso incidente con la Ferrari del vincitore di Montreal e Nurburgring. Piquet è costretto per un problema ai box. Alboreto e Lauda avanzano di una posizione. Continua anhce il calvario ai box di Patrese.

In venti minuti di gara succede di tutto. La regia italiana si mostra all’avanguardia rispetto a quelle di altri paesi (ognuna è competente per il proprio evento nazionale). A differenza di moltissime altre, la quasi totalità riesce a cogliere i momenti più esaltanti della corsa, e riesce a dare la giusta attenzione a tutti i piloti. Di solito all’estero si concentrano sui primissimi nelle loro gare in solitario, mentre non si occupano di quello che succede dietro. Un esempio è la stessa regia di Montecarlo, che nel 1984 si perde tutta la stratosferica gara di Senna e Bellof fino alle primissime posizioni. La vasta gamma delle inquadrature è un altro punto a favore della regia nostrana.

Dopo un doppiaggio di Prost ad una Osella, che mette bene in evidenza la differenza di motore e telaio fra le due vetture, vengono inquadrate le due Williams, Mansell dopo i suoi problemi per cui era stato costretto ai box nei primissimi giri, è doppiato in diciottesima posizione da Rosberg.
Nel momento in cui Rosberg supera l’attardata RAM con qualche difficoltà in piena Parabolica, si intravede sullo sfondo la Mclaren di Prost. Anche la Toleman di Fabi lascia passare le due Williams. Probabilmente per Mansell non è un doppiaggio ma un sorpasso che fa guadagnare all’ inglese una posizione. “Festeggia” alla curva seguente di Lesmo con una bella scarica di scintille. Anche la imbarazzante RAM riesce a passare la Toleman nello stesso giro prima della Parabolica. Prost intanto si fa sempre più vicino e pesto toccherà a lui vedersela con le “agguerrite” Ram e Toleman prima di incontrare sulla sua strada le due Williams (di cui una sarà vittima di un doppiaggio). Le telecamere lasciano la ripresa sull’entrata della Ascari: risultato giunge un trenino formato da Elio, Lauda e Senna.. Lauda ha passato il brasiliano della Lotus ma la regia non ha proposto il sorpasso in diretta! Sfilano anche la Osella quasi doppiata da Alboreto, l’altra Ferrari numero 28 dello svedese Johansson, la Brabham di Piquet,Warwick su Renault, poi una Alfa, presumibilmente l’attardato Patrese, Berger su Arrows e l’altra Brabham dello svizzero Marc Surer.

Lauda attacca Elio prima della Parabolica, ma il romano strenuamente resiste, ma nulla può all’ingresso del rettilineo dove è “infilzato” all’interno da Lauda. Il potente Tag fa il resto. Elio tenta di riprendere la scia prima della chicane e attacca l’austriaco con una manovra di disturbo ma deve accodarsi. Senna approfitta della bagarre e si avvicina sensibilmente all’italiano. Mansell fa segnare il giro più veloce al sedicesimo passaggio con un 1.30.112. Rimane alle costole di Rosberg. Al 17 esimo giro sfonda il muro dell 1.30 , registrando un 1.29.997. La media è molto alta: 232 Km/h. Dopo 20 giri, Rosberg ha un vantaggio di circa 11 secondi su Prost, e questi circa venti su Lauda. Poi le Lotus a 37 e 39 secondi dalla vetta e la Ferrari di Alboreto a 50 secondi. Dopo il doppiaggio di Brundle sulla Tyrrel blu priva di sponsors, viene ripreso Patrese per la terza volta ai box mentre sul rettilineo stava per essere passato da Rosberg per l’ennesima volta. Sarà ritiro definitivo per il padovano. Intanto Laffite supera l’Osella ,mentre Rosberg si accinge a recuperarli, alla Parabolica.

Una bella e lunghissima inquadratura del rettilineo della Parabolica mostra la sfilata di molte vetture. Dopo le Williams che passano la Ligier, sono inquadrati gli altri: Prost che giunge con un distacco inalterato di undici secondi, Lauda dopo alcuni doppiati fra cui anche Cheever e una Arrows e l’altra Ligier. La Tyrrell di Brundle, e De Angelis in bagarre con Patrese con dietro Senna. Patrese non fa passare il romano e alla Parabolica non riesce il sorpasso del doppiaggio. La telecamera non segue il duello (Senna ne potrebbe approfittare) e continua ad inquadrare il rettilineo: Alboreto supera agilmente una Toleman, l’altra Ferrari è impegnata in un duello con Piquet che prende la scia anche se appare distanziata. Alla prima di Lesmo del giro successivo si sente il sibilio acuto di una sgommata nel tentativo dell’italiano di frenare per impostare la veloce entrata in curva. Sempre nello stesso giro il simpatico ragazzotto sotto al ponte al passaggio di Alboreto lo incita a spingere l’accelleratore facendo il tipico gesto con il palmo della mano agitato nell’ aria. Si profila infatti un duello con il compagno di squadra Johansson. Tra i due un distacco di tre secondi. Prost fa segnare il giro veloce e si avvicina a Rosberg guadagnando due secondi. Lauda è ripreso dalle Lotus. Il suo alettone anteriore è completamente mozzato e procede lentamente sul rettilineo prima della Parabolica. Le scintille si sprecano. Le Lotus vicinissime fra di loro ne approfittano e lo passano. Il pit stop improvvisato è lunghissimo se si pensa ai tempi odierni nel cambiare gomme e alettone. Ventisette secondi totali per un lavoro che oggi porterebbe via solo una manciata di secondi. Infatti negli anni ottanta non c’era assoluta preparazione da parte dei meccanici. Nel momento in rientra in pista è passato dalle Williams che lo doppiano. Ora in terza posizione è tornato Elio ma Senna è minaccioso alle sue spalle. Alboreto anche è costretto ai box. Perde cosi’ la possibilità di prendere i due punti per il mondiale piloti, garantitogli dalla quinta posizione (dopo il ritiro di Lauda). Rientra dopo dieci secondi di pit stop in cui cambia anche le gomme. La Renault di Tambay è alle costole. All’inseguimento della Renault ci sono anche le Williams. Rosberg per un doppiaggio, Mansell per guadagnare una posizione. Intanto il finlandese ha riportato a tredici secondi il suo distacco da Prost. Infatti non compare più dietro di lui l’inglese Mansell. La lotta a tre è spettacolare. Tambay non riesce a passare Alboreto , Rosberg prende la scia di entrambi e tenta di superarli in un sol colpo prima della Parabolica. Dietro inspiegabilmente le due Mclaren. Lauda è doppiato anche da Prost, ma i paventati tredici secondi tra lui e il leader della corsa sono praticamente annullati. Rosberg e Tambay non riescono a passare l’italiano che si difende con le unghie e i denti. Alboreto cederà una curva più tardi, alla prima chicane. L’italiano distanzia la Renault che è passata poco dopo dalle due Mclaren. Mansell ormai è andato incontro all’usura delle gomme e perde non solo il contatto con il compagno di squadra, ma è superato anche dalla Ferrari, le Mclaren e la Renault di Tambay. Lauda è ancora davanti a Prost. Il distacco tra i primi due della gara è nuovamente di tredici secondi. Alboreto ottavo, Lauda nono sempre più vicino. Rosberg fa segnare il miglior giro al 31 esimo passaggio: 1.29.107. Senna passa il compagno di squadra De Angelis, ma la regia si perde il momento.Lauda non riesce a passare Alboreto dopo averlo seguito come un ombra per tre giri interi. Prost si avvicina a loro due per doppiarli : l’italiano mette una marcia in più e distanzia l’austriaco che soccombe presto alla foga di Prost. Intanto la Ferrari compie un doppiaggio sulla Toleman. Prima di Lesmo Prost ha già distanziato tantissimo l’austriaco compagno di scuderia. All’inseguimento di Cheever su Alfa, il pilota della Ferrari ha un distacco di un secondo da Prost che si libera agevolmente anche della Toleman Hart precedentemente passata da Michele. Lauda procede sempre più lentamente da un paio di giri: al 35esimo passaggio è costretto ai box nuovamente. Questa volta è ritiro. La 156/85 del milanese supera l’ Alfa Romeo verde Benetton, Prost fa lo stesso subito dopo, prima del Ponte dopo la seconda di Lesmo. Cheever è passato anche dalla “gemellata” Toleman Tg185 bianca , anch’essa con la livrea sponsorizzata dalla “United colours of Benetton”. Il sorpasso appare troppo facile e di fatti lo statunitense è costretto a rientrare. Rosberg intanto al giro 36, sfonda il muro dell’1.29 sul giro. Merito soprattutto del potente Honda che nei circuiti veloci esalta l’aerodinamica della Fw10. Inspiegabilmente sulle classifiche viene riportato un distacco di soli quattro secondi fra il francese e il finlandese. Ma non è tutto. Al comando ora c’è il Alain !! Eppure non c’è stata ombra di sorpasso o di qualche rallentamento di Rosberg che potesse far pensare a problemi meccanici. Johansson ripiega anche lui ai box. L’altro ferrarista è incalzato da Prost stesso, Rosberg segue a pochi secondi di distanza e rabbiosamente abbassa ulteriormente il record sul giro con 1.28.795 alla trentottesima tornata. Il lento Alboreto agevola di molto il recupero del pilota di Sir Frank alla rincorsa della Mclaren. Alla fine del trentanovesimo giro c’è solo un secondo di distacco. Poi sempre di meno. Ora in termini di decimi. Rosberg è sempre più veloce, ora 1.28.421. La foga e la rabbia del finlandese si concretizza in un sorpasso spettacolare prima della Parabolica. La Ferrari di Alboreto davanti al duo, ha guidato la regia del sorpasso. Rosberg agguanta anche Alboreto e il tentativo di sorpasso sotto il ponte, seppur doppiaggio, è pura andrenalina per gli spettatori! Alla Ascari la Williams ha già superato la 156/85 e per pochissimi centimetri riesce ad impostare la curva davanti!
Intanto dietro è bagarre. La Brabham numero otto passa davanti a De Angelis. Senna compie un sorpasso difficile sull’altra Brabham e sulla doppiata Arrows di Surer. Pochi metri dopo la Brabham numero sette risponde a Senna e sul rettilineo principale danno vita ad un testa a testa mozzafiato. Il team di Ecclestone ha la meglio con Piquet. La regia segue i due brasiliani ed è un piacere sentire a confronto i due potenti motori turbo Bmw e Renault. Dietro di loro, la Arrows, poi l’altra Brabham,una Ligier e Rosberg che tenta di doppiarla. Poi la Ferrari di Alboreto e la Lotus del romano De Angelis che si avvicina al connazionale milanese . Lontanissimo sullo sfondo del rettilineo della Parabolica, Prost su Mclaren.

f1_198512_keke_rosberg_01 Le "classiche" della F1: 1985- Cronaca di una domenica monzese

Alboreto però si mantiene sullo stesso ritmo di gara del leader, e questi non riesce a distanziarlo. Il perchè trova una spiegazione alcuni istanti dopo. L’italiano compie un bel sorpasso nei confronti di Rosberg riuscendo a sdoppiarsi, ma subito dopo il motore del leader incontrastato della corsa va in fumo, e per una perdita di olio è costretto ad arrancare per raggiungere i box. Nel momento in cui scende dalla macchina è applaudito dai suoi meccanici come il vincitore morale della corsa, costretto a soli sei giri dal termine a riporre i suoi sogni di gloria vagheggiati per tutta la durata del gran premio italiano. Sconsolato e adirato si ritira nel suo box personale fra gli applausi di incitamento di tutti. Sarà una delle ultime grandi gare della sua carriera. Piquet distanzia Senna e rinforza categoricamente la sua seconda piazza. La sorpresa Surer con la Brabham numero otto è in quarta posizione. Ora è Prost leader. Il distacco fra il primo ed il secondo è a dir poco imbarazzante (un minuto e oltre) nonostante il francese , come suo solito non abbia spinto al massimo. Al 45 esimo giro il turbo di Alboreto perde progressivamente potenza dopo la seconda di Lesmo.
Non è un semplice ritiro, l’ennesimo dopo la sua vittoria al Nurburgring, ma questo segna la fine dei suoi sogni di gloria nel mondiale piloti. Era in quinta posizione. Ora De Angelis si ritrova egli quinto ma nel giro seguente Johansson darà un’ effimera soddisfazione al pubblico italiano andando a passare il romano. La gara registra anche un ritiro di Mansell sempre causa motore, e un combattivo Johansson che recupera terreno su Prost e si sdoppia al penultimo giro. Ma il francese non oppone resistenza, non volendo compromettere una vittoria sicura.La finta dello svedese inganna Prost che è costretto a cedere alla Roggia. Il pilota di Ron Dennis continua ad amministrare e va a vincere in scioltezza dopo il sorpasso subito. Ma la gara sebbene terminata riserva alcune sorprese. Il podio è completato da altri due assi del volante: Piquet su Brabham BMW e Senna su Lotus Renault. Il motore della 156/85 di Johansson cede non appena lo svedese abbia passato il traguardo, distaccato di oltre un minuto dal vincitore. Termina la gara in quinta posizione. Esce frettolosamente dall’abitacolo agitando entrambe le mani e si dirige verso la pista, ma i commissari cercano di fermare i suoi intenti e la sua corsa, credendo chissà cosa, ma imperterrito lo svedese continua il suo “semi-show”..appena giunti sul ciglio della strada su un cordolo, fa il gesto dell’autostop richiamando su di sè l’attenzione di chi stava per accorrere tra i piloti. E cosi’ approfitta dell’arrivo della Lotus numero undici per salirci sopra e fare tutto il giro d’onore sulla vettura di De Angelis. I due confabulano ambilmente scambiandosi opinioni sulla loro rispettiva gara. L’italiano prende un punto arrivando sesto. Nel giro d’onore Elio e lo svedese salutano ripetutamente il pubblico ricevendo calorosi applausi.. fischi invece per Prost sul podio che vince approfittando del ritiro di un superlativo Rosberg. In classifica generale dopo la gara monzese, dodicesimo appuntamento stagionale su quindici, Prost allunga notevolmente il vantaggio su l’italiano Alboreto di ben tredici lunghezze, tante se si considerano i continui ritiri dell’italiano. Dopo il duo di testa, troviamo la Lotus numero undici del romano De Angelis, davanti di nove lunghezze dal futuro tricampione mondiale Senna. Sotto il palco apprestato per la premiazione (molto stretto a dire la verità) si crea la solita calca di tifosi monzesi festeggianti. Nonostante la gara non eccelsa del duo ferrarista, i tifosi non si fanno scoraggiare e festeggianti sventolano le bandiere del cavallino rampante. L’appuntamento stagionale di Monza di quell’anno ha riservato una grande gara combattuta dall’inizio alla fine, con continui sorpassi e colpi di scena. I fischi assordanti nei confronti di Prost sono stati forse l’unica pecca, con annesso lancio di oggetti più o meno contundenti al suo indirizzo. Ma tuttavia a pensarci bene una vittoria meritata di Rosberg ci poteva essere. Sul podio si susseguono interviste addirittura durante la premiazione con i trofei, e il classico champagne. Spunta all’improvviso tra i giornalisti, un brizzolato Ezio Zermiani , che addirittura sembrava fosse caduto in precedenza, perchè quando è inquadrato dalle telecamere sembra rialzarsi da terra!. Il nostro simpatico giornalista si pone accanto al brasiliano della Lotus, e ci scambia qualche battuta scherzosa . A questo punto Senna innaffia prima Prost poi Piquet con lo champagne rimasto in bottiglia dopo essersi sfogato, come i restanti due, sulla folla. Al termine dei festeggiamenti euforici Senna concede una piccola intervista all’ “Ezio” nazionale.

MN

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