Si parlava di destini incrociati fra due ragazzi, due piloti, che in questo anno hanno suggellato un patto da record con le corse; Valtteri Bottas unico finlandese ma anche unico pilota a vincere per due volte il Master di Zandvoort e Edoardo Mortara, unico italiano e unico pilota al mondo a marcare il trionfo doppio al prestigioso Grand Prix di Macau. E le promesse fatte sono state mantenute, anche in barba ai rookie terribili, precisi ma anche agguerriti che hanno disturbato da vicino il destino di corsa per Mortara e che hanno tenuto gli spettatori con il fiato sospeso o appesi al livetiming.
Abt, ottimo in tutte le sessioni di prova e in qualifica, fallisce per irruenza nel momento cruciale, in gara. Abt era primo alla ripartenza in seguito all’entrata della safetycar, a causa dell’incidente che subito al primo giro ha scatenato il caos nelle ultime file coinvolgendo parecchi piloti, capace di bruciare sul tempo proprio il pilota italiano di Signature, portandosi dietro Vanthoor e relegando Mortara al terzo posto; ma il circuito ha colpito ancora e forse l’irruenza ha fatto il resto. Gara compromessa per il rookie tedesco, migliore del fine settimana fino a questo episodio, che sbaglia dopo poche curve alla guida del gruppo. È allora che Mortara non ha da pensare troppo in merito al da farsi e al settimo giro, con la ripartenza dopo la seconda safetycar, passa Vanthoor e va in testa. Suo il giro veloce e inanella giro dopo giro ed in ogni settore tempi che nessuno degli sfidanti riesce a segnare. Nemmeno Bottas che nelle ultime tornate girava su tempi vicini al leader della corsa e più bassi rispetto a chi lo precedeva. Vanthoor conclude secondo mentre terzo è proprio Valtteri Bottas, dominatore di prove e qualifiche insieme a Mortara in questo fine settimana e alle prese purtroppo con la mancanza di velocità di punta. Una carenza notevole che mostra tutto il divario fra Volkswagen e Mercedes.
A chiudere la top ten anche Vergne, il rookie Rosenqvist e Huertas.
Oltre alla vittoria, oltre al podio, da segnalare la tenacia di due piloti in particolare, sempre loro, Valtteri e Edoardo, unita a quella di alcuni che, come Vanthoor e Wittmann, Da Costa e Van Der Zande, hanno mostrato di saper essere all’altezza.
Così al traguardo
1 – Edoardo Mortara (Dallara-Volkswagen) – Signature – 15 giri 39’30″753
2 – Laurens Vanthoor (Dallara-Volkswagen) – Signature – 2″120
3 – Valtteri Bottas (Dallara-Mercedes) – Prema – 3″156
4 – Marco Wittmann (Dallara-Volkswagen) – Signature – 6″230
5 – Renger Van der Zande (Dallara-Volkswagen) – Motopark – 10″631
6 – Antonio Da Costa (Dallara-Volkswagen) – Carlin – 13″173
7 – Jean-Eric Vergne (Dallara-Volkswagen) – Carlin – 16″508.
8 – Roberto Merhi (Dallara-Mercedes) – Prema – 19″313
9 – Felix Rosenqvist (Dallara-Mercedes) – Performance – 20″343
10 – Carlos Huertas (Dallara-Volkswagen) – Hitech – 21″362
11 – Felipe Nasr (Dallara-Mercedes) – Raikkonen – 22″994
12 – Alexandre Imperatori (Dallara-Honda) – Toda – 23″926
13 – Hideki Yamauchi (Dallara-Toyota) – Hanashima – 25″486
14 – Jazeman Jaafar (Dallara-Volkswagen) – Carlin – 25″989.
15 – William Buller (Dallara-Mercedes) – Fortec – 31″563
16 – Yuji Kunimoto (Dallara-Toyota) – Tom’s – 36″143
17 – Rafael Suzuki (Dallara-Toyota) – Tom’s – 36″621
18 – Oliver Webb (Dallara-Mercedes) – Fortec – 41″413
19 – James Calado (Dallara-Volkswagen) – Carlin – 41″753
20 – Yuhi Sekiguchi (Dallara-Nissan) – Three Bond – 46″198
21 – Adderly Fong (Dallara-Mercedes) – Sino Vision – 46″336.
22 – Lucas Foresti (Dallara-Mercedes) – Fortec – 46″731
23 – Hywel Lloyd (Dallara-Mercedes) – CF Manor – 49″720
24 – Kimiya Sato (Dallara-Volkswagen) – Motopark – 52″555
Giro veloce: Edoardo Mortara 2’11″480
ritiri
0 giri – Alexander Sims
0 giri – Michael Ho
0 giri – Carlos Munoz
0 giri – Rio Haryanto.
0 giri – Daniel Juncadella
2° giro – Daniel Abt
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