F1: Vitaly Petrov, il cavallino russo.

petrov F1: Vitaly Petrov, il cavallino russo.

Il suo viso, i capelli biondi e gli occhi azzurri ricordano vagamente quelli dell’ultimo agente 007, Daniel Craig, ma la sua volontà di ferro richiama quella di Kaiser Soze de “i soliti sospetti”. Una tenacia metallica che lo ha portato con merito (ed inaspettatamente) sul podio del GP d’Australia. Vitaly Petrov, il primo pilota russo in Formula 1 continua a crescere ed a stupire. Accompagnato in carriera dalla solita diffidenza verso i piloti con la valigia, il ragazzone di Vyborg sta raggiungendo traguardi impensabili fino a qualche tempo fa. Quest’anno il suo sedile in Lotus-Renault è stato in bilico fino all’ultimo. Nonostante il buon mondiale tutto in crescendo dell’anno scorso ha dovuto ri-portare una cospicua dote di milioni di dollari per assicurarsi il volante. Determinante l’aiuto del premier Vladimir Putin come ha ammesso la sua manager Oksana Kosachenko. Il percorso agonistico di Vitaly non è quello del predestinato. Ha iniziato tardi, a 17 anni, nel monomarca Lada. Un’anomalia che lo accomuna con il grande ex pilota Gerhard Berger che debuttò nel trofeo Alfasud. In Russia con la Lada, Petrov vinse tutto quello che si poteva vincere. L’esordio in monoposto avvenne sotto l’esperta guida di Vincenzo Sospiri. Nel campionato italiano di Formula Renault, il russo è, però, uno dei tanti che arrancano nelle retrovie. Nel 2006 supportato da munifici sponsor passa nell’EuroSeries 3000, sempre con l’Euronova di Sospiri. Il russo con le grandi potenze della Formula 3000 si trova meglio e conclude con un buon 3° posto il campionato. Disputa, inoltre, le ultime gare della GP2. Nel 2007 si accasa nel team Campos per iniziare a costruire un sogno “impossibile” chiamato Formula 1. Per arrivarci non bastano i soldi, è necessario dimostrare capacità e la massima dedizione. Cambia manager, affidandosi ad una sua connazionale, cambia preparatore atletico e intraprende un regime di vita salutistico molto rigoroso. I risultati non tardano ad arrivare. Dapprima i punti, poi le pole, i podii e infine le vittorie. Nel 2009 è costantemente nelle posizioni di vertice terminando secondo, alle spalle di Nico Hulkenberg. Il resto è storia recente. L’anno scorso nel mondiale di F1 si mette in mostra per il costante miglioramento delle sue prestazioni, gara dopo gara, risultando alla fine il miglior rookie. Quest’anno a Melbourne dopo ottime prove (6° in griglia), in gara conclude al terzo posto. Primo podio per lui. Ciliegina sulla torta di un weekend perfetto. Sempre competitivo ha messo in ombra un pilota esperto e valido come Nick Heidfeld, attenuando non poco la delusione del team per l’assenza di Robert Kubica. Adesso, però, viene il difficile: riuscirà a confermarsi al top?

 

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