Il ritiro può attendere..

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Stamani è rimbalzata una notizia, che forse farà piacere a tutti i tifosi italiani. Sicuramente a quelli del pilota romano, Giancarlo Fisichella. Sembra, a detta del sito f1.automoto365.com, che il secondo sedile della neo-scuderia Force India, se lo sia assicurato il nostro pilota connazionale. Non c’è ancora l’ufficialità, ma sembra che il matrimonio sia prossimo a concretizzarsi. In ballottaggio, oltre a Klien , c’era anche il pescarese Liuzzi, a cui si dischiudono, forse, definitivamente le porte della F1.

Giancarlo Fisichella , romano di origine come il compianto Elio de Angelis, ha avuto un inizio di carriera sentore di un grande exploit poi non concretetizzatosi nel corso della carriera.
CARRIERA

Nel 1984 gareggia nei Minikarts con all’attivo quattordici vittorie, dal 1985 al 1987 è nel campionato italiano cadetto kart, nel 1989 arriva secondo nel campionato europeo junior e quarto in quello del mondo conquistando la gara di Hong Kong.
Nel 1990 arriva quinto nel campionato italiano 100cc,nel 1991 secondo in quello europeo (Formula K): non riesce a trionfare per non aver preso ad alcune gare per infortunio. Nel 1992 corre in F3 Italia e vince la gara imolese.
In un paio di anni con una Dallara Opel domina la F3 vincendo metà delle 20 gare. Conquista anche pole e vittoria nel prestigioso appuntamento di Monaco e la non meno importante gara di Macao. Dopo aver conquistato l’argento nel 1993 nel 1994 è l’anno del trionfo in F3 con 309 punti finali. Ma non solo: Giancarlo Minardi non perde tempo per metterlo sotto contratto nel 1995 in qualità di test driver, nel frattempo si cimenta anche con il DTM alla guida di una AlfaRomeo.

La sua carriera in F1 inizia nel 1996 con la Minardi Ford M195B, un’esperienza messa indubbiamente a frutto da Giancarlo che la sfrutta al meglio e grazie alla quale approda nella sempre più competitiva Jordan nel 1997 al fianco di un debuttante con un nome pesante: il fratello di Michael Schumacher.

L’inizio con la Jordan però non è dei migliori: incidente nei tests invernali a Silverstone e prima gara della stagione nel nuovo circuito di Melbourne inaugurato l’anno precedente da dimenticare, per via del ginocchio malconcio. Anche in Brasile avviene un nuovo infortunio, per non parlare poi della gara di Buenos Aires dove l’inesperienza di Ralf causa un incidente imbarazzante in piena lotta per il secondo posto. Fisico comunque non sembra subire più di tanto la battuta d’arresto, e torna a dimostrare di essere una grande promessa: quarto a Imola,sesto a Monaco, terzo in Canada e in Germania ad Hockenheim solo una foratura gli impedisce di trionfare dopo aver lottato con la Benetton di Berger, secondo a Spa dove si ritrova a lottare nuovamente con un pilota di nome Schumacher, questa volta però quello vincente ( è l’unico a tenere il passo del tedesco nonostante non avesse mai visto il tracciato per di più reso infido dalla pioggia) . Si grida a lui come un papabile futuro campione e non sono in pochi a volerlo in Ferrari. Stessa grinta di Nannini e Modena, intelligenza tattica di Alboreto e De Angelis e del Capelli migliore (quello delle stagioni in March), simpatico ai media , riesce ad accattivarsi il pubblico che inizia ad apprezzare le sue qualità di persona affabile al di fuori delle corse.

Finisce la strepitosa stagione con un quarto posto in Austria per annoverare i risultati più eclatanti. La Jordan vorrebbe trattenerlo anche per l’anno successivo, e forse Giancarlo avrebbe fatto bene a decidere in tal maniera, perchè d’ora in poi per lui inizia il calvario: si troverà molte volte al posto sbagliato nel momento sbagliato. Procediamo con ordine. Briatore, il suo manager lo porta alla sua corte in Benetton, che del team vincente dei primi anni ’90 ha ben poco.Nonostante tutto riesce ad agguantare un secondo posto a Monaco e in Canada , 16 punti totali a fine anno. Il 1999 è ancora un anno in sordina per la Benetton Playlife, lontani i sogni di gloria il miglior risultato è un secondo posto ancora a Montreal, e l’autore ne è ancora una volta il romano. Nella girandola impazzita del Nurburgring Giancarlo si trova al comando, ma un errore gli costa caro.

Il 2000 è ancora un anno anonimo per il team , ma nonostante tutto il secondo posto in Brasile e i terzi nei “soliti” Monaco e Canada risollevano il morale sotto i tacchi dell’italiano: 18 punti finali e sesto posto in classifica, contro i 20 del 1997 con una posizione più bassa in classifica generale. Un ironia della sorte.

Il 2001 è l’anno della transizione: lo è per la Benetton oramai di proprietà della Renault, lo è per Fisico che emigra a fine anno nuovamente in Jordan, scambiandosi il volante con l’altro italiano Trulli.Alla lunga si dimostrerà vincente al scelta di Jarno di approdare in Renault; la Jordan infatti è oramai entrata in quella parabola discendente, lontani i giorni gloriosi di fine anni ’90,che la porterà al fallimento.

Incredibile a dirsi, dopo una gara rocambolesca, Fisichella riesce ,a bordo della vettura meno performante della sua carriera, forse più debole della Benetton del 2001, a trionfare in Brasile alla guida di una gara che rimarrà negli annali , ma non riesce ad esultare sul podio .

Il 2004 sembra essere una stagione promettente alla guida di una Sauber che però ha perso lo smalto delle annate 2001 e 2002. Ventidue punti finali e una doppia offerta sia dalla Renault e dalla Williams,due top teams ( ma il secondo non si rivelerà tale nel corso delle stagioni 2005 e 2006). Questa volta si tratta della grande occasione . Pole e vittoria a Melbourne nella prima gara stagionale fanno immaginare una stagione da protagonista, ,ma il team si concentra sulla continuità e talento dell’asturiano Alonso e Giancarlo ci mette del suo con gare anonime, alternate a gare discrete ma non eccezionali come quella del suo exploit iniziale.

Alla lunga pesano anche i suoi punti per la conquista del campionato costruttori, lo stesso dicasi per il 2006 dove ancora una volta mette in cassaforte uan pole e vittoria nello stesso gp a Sepang, Malesia.

Nel 2007 , promosso a prima guida dopo la dipartita di Alonso , è stato affiancato da Heikki Kovalainen, giovane promessa, vice-campione in Gp2 nel 2005. La R27 non si è dimostrata però all’altezza di scuderie come Ferrari , Mclaren e BMW. Fisichella non ha lasciato il segno, offrendo spesso nella seconda parte di stagione, prestazioni inconcludenti.

Il terremoto della spy-story, e la situazione incandescente creatasi nella scuderia di Ron Dennis, han propiziato poi il ritorno dell’asturiano a casa Briatore. Per Giancarlo non c’è stato più spazio, in quanto l’annuncio arriva nelle prime settimane di dicembre, quando ormai tutti i teams han designato i loro rispettivi portabandiera.

MN

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2 commenti su “Il ritiro può attendere..”

  1. cosa dire, x me Fisichella è un mediocre pilota, surclassato anche da Kovalainen al primo anno in Renault, x quanto mi riguarda il secondo sedile della Force India dovrebbe andare a Liuzzi.

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