Di questa amministrazione Mosley sinceramente ci siamo stancati. E da un pezzo. Si son stancati un po’ tutti di Max. Delle sue ultime lampate di genio, della sue ultime uscite. Il tutto ha cominciato ad incrinarsi dopo lo scandalo sessuale che vide coinvolto il presidente FIA nel marzo 2008.
In quel periodo proprio Briatore e Ron Dennis chiesero la testa di Max. Richiesta respinta. Con interessi.
Appunto, gli interessi. Nel mese di giugno le nuove modifiche introdotte da Mosley per il 2010 non sono state gradite dai grandi team. Montezemolo e Briatore in testa. Tanto fumo e niente arrosto. L’unica certezza riguardava la non candidatura di Mosley alle prossime elezioni FIA. Apparentemente niente di che, ma l’inglese l’aveva promesso. Si sarebbe dato da fare e avrebbe continuato la sua linea. O meglio il suo piano. Fare fuori Briatore.
Poi Piquet, la confessione, le accuse. La Renault, le dimissioni, l’ammissione di colpa. Tutto organizzato come un’opera teatrale, dove la colpa è di tutti ma paga solo uno. Come se Piquet non sia stato allo stesso tempo la vittima e l’assassino. D’altronde è facile parlare adesso che non ha più niente da perdere. Adesso che c’è da vendicarsi. Vendetta appunto. Quella di Mosley che commenta: “E’ triste vedere una carriera finire ma cos’altro potevamo fare? Il problema di Briatore e’ che ha negato e ha continuato a negare anche quando era chiaro che lui era implicato”. Implicato da un pilota che ha voluto vendicarsi. Implicato da un team che si è lavato le mani, senza nemmeno un tanto di grazie per i mondiali che senza Flavio non sarebbero arrivati. Implicato da un presidente della FIA che adesso si è vendicato, trasformando un caso pubblico in una faccenda personale. Ecco il male della Formula Uno. Mosley siamo stufi. Adesso basta. Via. Sciò.
Valerio Lo Muzzo
Condividi:
26 commenti