IndyCar – Toronto, Gara: Franchitti vince tra le polemiche

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Dario Franchitti ha vinto una gara di Toronto caratterizzata dalle polemiche. Il momento chiave è arrivato al giro 56 quando, in lotta per la quinta posizione, Franchitti e Will Power sono arrivati al contatto. Nelle interviste post gara il pilota australiano ha affermato che Franchitti meritava di essere penalizzati per la loro collisione, mentre il pilota scozzese ha replicato che Power non gli ha lasciato abbastanza spazio di manovra. E’ stata comunque una gara ricca di contatti e quindi con diverse polemiche, ma nessuna penalizzazione. Scott Dixon e Ryan Hunter-Reay hanno completato il podio.

La gara parte all’insegna del caldo. Power mantiene la leadership al via davanti a Dixon e Mike Conway. Al giro 3 arriva il primo contatto, che vede protagonisti Ryan Briscoe e Tony Kanaan, col pilota brasiliano che finisce contro il muro alla curva 3 provocando la prima caution della giornata. Al restart Franchitti soffia la terza piazza a Conway. Davanti si forma un terzetto formato da Power, Dixon e Franchitti, seguiti dalla coppia Conway-Graham Rahal. Al giro 9 un nuovo contatto sempre alla curva 3 tra Takuma Sato e Danica Patrick. Entrambi i piloti hanno le auto danneggiate e perdono numerosi giri ai box per le riparazioni. Alcuni piloti cercano di differenziare la strategia anticipando il primo pit stop: Oriol Servia, che era sesto, al giro 15, Marco Andretti al giro 16, Hunter-Reay al 23, Justin Wilson al 24, quindi Franchitti al 28. Power e Dixon restano fuori ma vengono rallentati dal doppiaggio di James Jakes e, quando al giro 30 esce la seconda caution a causa di un contatto tra Alex Tagliani e Helio Castroneves alla solita curva 3, sono costretti al pit in regime di bandiere gialle scivolando a metà gruppo, così come Conway, Rahal e Sebastien Bourdais. Dopo il restart, un testacoda al giro 38 di Jakes costringe ad una nuova caution. Rahal e EJ Viso, tra i piloti a pieni giri, ne approfittano per tornare ai box. Quando la gara ricomincia la top 10 è: Franchitti, Wilson, Hunter-Reay, Servia, Andretti (autore di un incredibile sorpasso all’esterno su Dixon), Dixon, Briscoe, Conway, Vitor Meira e Power. Hunter-Reay danneggia però il musetto in un contatto ed è costretto a rientrare ai box per cambiarlo.

Al giro 48 Paul Tracy sbaglia la frenata e tampona Meira, provocando un incidente che coinvolge anche Charlie Kimball e lievemente Bourdais. Nuova caution, e tutti ne approfittano per rientrare ai box, tranne Rahal, Viso, Simona de Silvestro, Hunter-Reay e Ana Beatriz, che si ritrovano così ai primi cinque posti. Al restart Hunter-Reay passa la de Silvestro e Viso, mentre si toccano Briscoe e Conway senza comunque compromettere la loro gara. Al giro 56 l’episodio chiave della gara: Franchitti cerca di passare all’interno Power ma i due finiscono per toccarsi, Power va in testacoda e si ritrova al 16° posto. Esce così la quinta caution della giornata. Al restart Franchitti passa prima Wilson e poi Hunter-Reay, salendo al secondo posto alle spalle di Rahal. Al giro 67 un contatto con Tagliani mette definitivamente fine alla gara di Power. La gara del canadese finisce invece quattro giri per un contatto con la Patrick. Al restart Franchitti riesce a passare Rahal e a portarsi in testa, mentre al giro 75 un nuovo incidente, questa volta alla curva 1, coinvolge Servia, Wilson, James Hinchcliffe, Kimball e Conway. Quando si riparte Dixon supera Rahal e quando ci prova pure Hunter-Reay i due giungono al contatto, con Rahal che finisce in testacoda e scivola al 13° posto. Gli ultimi giri vedono le due coppie di compagni di squadra Franchitti-Dixon e Hunter-Reay-Andretti procedere in tandem fino al traguardo. Meira chiude quinto davanti a Bourdais, che ottiene il miglior risultato del suo ritorno americano. Briscoe, JR Hildebrand, Viso e la de Silvestro completano la top 10, mentre la Beatriz ottiene il miglior risultato in carriera chiudendo undicesima.

Nella gara della Firestone Indy Lights Stefan Wilson (Andretti Autosport) ha ottenuto la prima vittoria in carriera davanti al compagno di squadra Peter Dempsey e Gustavo Yacaman.

Marco Strazzulla

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