WTCC – Il tema: I ragazzi venuti dall’Inghilterra approdano nel Mondiale

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a cura di Silvano Taormina

Nel variopinto panorama delle competizioni europee riservate alle Super Turismo un ruolo chiave lo gioca sicuramente il BTCC, il principale campionato del Regno Unito. A detta di molti si tratta di uno contesti più competitivi in assoluto, dove le doti velocistiche non sono sufficienti per sbaragliare la concorrenza. Ci vuole di più. É necessario affinare la capacità di farsi largo in mezzo al traffico, di lottare corpo a corpo con i competitors, di dover puntare gli occhi nelle quattro direzioni differenti poiché gli avversari sbucano da ogni dove. Un modo di affrontare le corse diverso, antico, reale, quasi dimenticato nel resto d’Europa. La particolare conformazione dei circuiti, stretti e tortuosi, spesso ricavati all’interno di ex-aeroporti, le condizioni meteo mutevoli, l’elevato numero di gare sono solo alcuni dei numerosi elementi che contribuiscono a creare lo spettacolo. Uno show continuo che appassiona il pubblico britannico, sempre numeroso sugli spalti, in pista sin dalle prime ore del mattino fino al tramonto. Non è un caso che proprio dalla serie inglese provengono i principali attori del Mondiale Turismo quali Yvan Muller, Gabriele Tarquini e Alain Menu, tutti vincitori di almeno un titolo a cavallo tra gli anni novanta e i primi anni duemila.

Se due mostri sacri della categoria come Jason Plato e Matt Neal non hanno mai deciso di attraversare la Manica per confrontarsi in ambito internazionale, ciò che desta curiosità negli appassionati e negli addetti ai lavori è che mai come quest’anno si registra un travaso di piloti dal BTCC al WTCC. E non si tratta di piloti paganti, approdati nel Mondiale grazie all’aiuto di munifici sponsor, ma di veri e propri professionisti del volante con alle spalle diverse stagioni nella serie nonostante la giovane.

A partire dai due piloti della Ford, Chilton e Nash, entrambi nati nel 1985. Nonostante i suoi ventisette anni non ancora compiuti, Tom Chilton vanta già una certa esperienza nel BTCC. Ha debuttato nel 2002 tra le fila del Barwell Motorsport quando ancora non aveva nemmeno la patente. Dal 2003 al 2005 ha corso con le Honda Civic del team Arena Motorsport, lo stesso che gestirà le Focus nel WTCC, per poi approdare in casa Vauxhall nel biennio 2006-2007, dividendo il box con Fabrizio Giovanardi. Nel 2008 il ritorno in casa Honda, questa volta con il team Dynamics, prima di ritrovare la squadra di Mike Earle e sposare il progetto Ford nel 2008. In totale ha conquistato 14 vittorie e 46 podi, oltre che il il rispetto degli avversari, e ancora oggi è il pilota più giovane ad aver conquistato una vittoria nel BTCC, per la precisione a Donington nel 2004. Nel suo palmares il titolo Indipendenti nel 2010.

Anche James Nash è un osso duro, pur con un’esperienza limitata a sole tre stagioni. Dopo aver debuttato nel 2009 con il team RML, ottenendo subito una vittoria, nei due anni successivi ha corso per il Triple Eight Racing, conquistando il titolo Indipendenti lo scorso anno nonostante un mezzo ormai obsoleto quale la Vauxhall Vectra. Pulito e concreto con la pioggia, Nash è noto per la sua foga nei duelli a distanza ravvicinata che spesso lo hanno posto al centro dell’attenzione scusitando le ire dei colleghi più esperti.

Saranno della partita anche MacDowall e Boardman. Alex MacDowall ha solo ventuno anni e da due stagioni è il pupillo della Chevrolet e di Ray Mallock. Pur di non lasciarlo a piedi dopo la dipartita del team Silverline dal campionato inglese, il responsabile dei programmi sportivi della casa americana è riuscito a piazzarlo nel Bamboo Engineering dove potrà accumulare esperienza in vista di un futuro nella squadra ufficiale. Nel BTCC si è distinto per la capacità di adattarsi sin da subito alle condizioni di traffico estremo e mostrandosi in grado di effettuare delle gran rimonte, qualità che gli hanno garantito un totale di tre pole position e cinque podi, nonostante non sia mai riuscito a salire sul gradino più alto.

Tom Boardman è da sempre nell’orbita SEAT e correrà con lo Special Tuning Racing, compagine diretta da suo padre John, lo stesso che lo ha portato in pista negli ultimi due anni. Tra i quattro piloti appena citati è l’unico che registra qualche fugace apparizione nel Mondiale con SunRed tra il 2008 e il 2010. Oltre ad aver conquistato due titoli della Leon Supercopa, uno nella serie inglese nel 2005 e uno in quella spagnola nel 2007, può vantare una spettacolare vittoria ottenuta lo scorso anno a Knockhill.

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