Ci sono almeno cinque piloti che meritano l’attenzione nel dopo gara della Indy 300 di Kansas, quinto appuntamento stagionale del campionato Indycar Series 2008. Tra questi sicuramente c’è Wheldon che va a vincere prendendo il comando dopo la quarta caution generata da una toccata a muro di Buddy Rice verso il centosessantesimo giro. Per il britannico un record: fino ad oggi nessuno era riuscito a bissare un successo su questo ovale da un miglio e mezzo, per il pilota della Ganassi invece, dopo la vittoria l’anno scorso arriva il trionfo anche quest’anno, in circostanze del tutto diverse e particolari. Allora era stato lo stesso driver a dominare letteralmente la gara, domenica scorsa invece è stato il suo compagno di squadra Dixon a tenere le redini per quasi tutto il gran premio. E proprio l’australiano è stato autore di una rimonta grintosa dall’ottava posizione negli ultimi venti giri di corsa, quando , rimasto invischiato nel traffico susseguitosi alla tornata dei box dopo l’incidente del pilota della Dreyer&Reinbold, ha saputo destreggiarsi con grinta e carattere tra Mutoh,Andretti,Servia, Briscoe e Castroneves. Il suo distacco dai primissimi , Kanaan e Wheldon però è rimasto invariato sull’ordine dei quattro secondi nonostante le alte velocità raggiunte di 213 miglia orarie quando si trovava in terza posizione con ormai soltanto una manciata di giri da percorrere.
L’altro protagonista, dopo il duo Ganassi, è stato proprio Tony Kanaan, partito undicesimo con una vettura che sembrava di volerne sapere di ingranare nella prima metà della corsa, che è giunto secondo con una tattica vincente di rifornimento ai box poco dopo l’entrata in pista dell’ultima pace-car. Il pilota brasiliano ha lottato per gran parte della corsa in terza posizione, difendendosi dagli attacchi delle Penske e talvolta , raramentefacendo il terzo incomodo fra le due Ganassi. Il suo ritmo e la sua costanza sono stati premiati, pensando poi all’ultima parte di gara, dove assieme al suo ex-compagno di scuderia in AGR nel biennio-2004-2005, hanno fatto letteralmente il vuoto. E proprio qui nel 2005 c’è stato il suo primo ed unico trionfo con una volata mozzafiato assieme a Dan, allora sulla Klein-Jim Bean AGR, e Meira su Delphi. In quell’evento soleggiato, cosi’ come anche anche stavolta si erano rilevati gaps dell’ordine di millesimi di secondo. Un nulla.
Gli altri due protagonisti assoluti sono stati Scheckter al via la prima volta in questa stagione, con la sua Luzco Racing, team affiliato alla Penske dalla livrea giallo-nera, che può dirsi ampiamente soddisfatto della sua prestazione odierna, nonostante due disavventure capitategli in due momenti diversi della gara. Dopo la prima caution, dovuta al testacoda con conseguente perdita di controllo della vettura e toccata a muro, di Will Power su KV Racing, ingannato da una frenata repentina di Darren Manning , tutti i piloti si sono ritrovati tutti ai box per il primo cambio gomme e rifornimento di carburante. Ebbene nel mentre della sosta, Marth Roth, con la sua vettura nera n.26 ha letteralmente commesso un errore ingenuo, nell’atto di fare manovra per immettersi nella sua piazzola, finendo per l’andare addosso ad un meccanico del team Luzco ed ostacolando di fatto le operazioni in corso nel team rivale che ha perso cosi’ molti secondi di tempo per l’inconveniente. Non pago di questa situazione, nonostante le scuse, nel momento di ripartire dopo aver raddrizzato la sua Dallara dalla posizione pericolosa, nell’atto di accellerare, mette a rischio l’incolumità dei piedi dello stesso meccanico che gli era accanto, e questi in un momento di rabbia , stizzito dall’accaduto, ricorre alle mani prendendo a pugni con veemenza il casco del canadese. Per fortuna non ci sono stati strascichi polemici in seguito.Tuttavia non è stato questo l’unico momento in cui si sono riscaldati gli animi, perchè Rice dopo aver piantato la sua vettura a muro poi rimasta in mezzo alla strada con la fiancata destra malridotta, appena tolto il volante per uscire dall’abitacolo ha iniziato a sfogarsi sulla sua macchina con alcuni pugni ben assestati. La seconda situazione spiacevole per Scheckter, che fino alla prima sosta stava lottando alla grande con le Ganassi( al proposito oggi sembravano davvero di un altro pianeta) è stato quando si è toccato con Ernesto Viso ed entrambi dopo qualche carambola in pista sono finiti sull’erba. Con molta fortuna anche perchè dopo essersi toccati la seconda volta (la punta del muso della prima con il pneumatico posteriore destro del secondo) hanno aperto un varco centrale dove sono passati chi accorreva ad alte velocità ,ovvero Manning e Camara. Risultato: Thomas è stato costretto al ritiro, Viso che fino a quel punto stava disputando una gara superlativa, ha continuato ma le prestazioni della sua vettura si sono affievolite notevolmente, tant’è vero che alla fine della gara è giunto con tre tornate di ritardo dal vincitore.
Proprio Viso è stato l’ultimo pilota dalla prestazione maiuscola domenica. Alla guida del suo team , la HVM che schiera una sola vettura ( con la livrea rinnovata graficamente a partire dal Kansas) è stato autore di una gara magistrale fino a metà gara. Il venezuelano, formatosi in Europa nella serie cadetta della F1, la GP2, non solo è stato il migliore del gruppo scuderie ex-Champ Car, ma soprattutto, si è ritrovato a lottare in mezzo al gruppo che conta della top ten , compiendo sorpassi mirati ed aggressivi a piloti di scuderie ben più quotate nonostante la pochissima, quasi nulla esperienza del team su circuiti ovali. Dalla diciassettesima posizione infatti è riuscito ad issarsi alla sesta compiendo manovre a danno addirittura di Castroneves, Patrick e Andretti.
Danica Patrick, la vincitrice della gara di Motegi, è stata costretta ad arrendersi per un problema ai box che ha coinvolto la parte di una sospensione che serviva al fissaggio del pneumatico posteriore destro. Per lei comunque una gara sottotono. Andretti invece è stato protagonista di un doppio sorpasso a Briscoe e Castroneves negli ultimissi giri della gara. Oggi la sua vettura aveva un nuovo sponsor, “Forsythe” l’ennesimo dopo NYSE,Gillette già mostrate quest’anno.
Tra i ritirati, Power è stato il primo,poi Roth, a cui le manovre pericolose in corsia box sono costate la bandiera nera, Bernoldi, Scheckter, Meira, Camara, Rice, Patrick ed Hunter Reay. Distacchi abissali per Moraes, ultimo a sette giri di distacco, assieme a Duno e Junqueira con cinque. Wilson è il primo dei piloti ex-Champ Car, nono, ma con una gara incolore, nonostante sia ci sia stata “gloria” anche per lui in un momento particolare della gara, per cinque tornate , mentre gran parte della truppa riforniva ai box. Servia è davanti a Rahal, mentre le due Vision hanno disputato una gara discreta, con Carpenter più continuo nell’arco dell’ora e mezza di gara, ma costretto poi ad una sosta forzata verso la fine.
Una gara che ha regalato emozioni e colpi di scena dall’inizio alla fine, con anche una caution dovuta ad un incidente di Bernoldi nel primo giro di gara, che sentenzia come risultato importante, oltre ai vari dati statistici, che le scuderie CCWS ci han messo poco a recuperare il gap prestazionale anche su questa tipologia di circuiti. Ed ora si dia inizio alle danze per l’evento motoristico dell’anno. Questo inizio di stagione cosi’ scalpitante è stato sicuramente un buon antipasto in previsione della prima portata del pranzo lucullianoche ci attende già a fine maggio.
Pos | Car | Driver | Team | Laps | Gap | Fast lap |
1. | 10 | Dan Wheldon | Chip Ganassi Racing | 199 | 25.6867 | |
2. | 11 | Tony Kanaan | Andretti Green Racing | 199 | 1.9265 | 25.7468 |
3. | 9 | Scott Dixon | Chip Ganassi Racing | 199 | 4.3275 | 25.5084 |
4. | 26 | Marco Andretti | Andretti Green Racing | 198 | 1 lap | 25.7946 |
5. | 3 | Helio Castroneves | Team Penske | 198 | 0.0095 | 25.8673 |
6. | 6 | Ryan Briscoe | Team Penske | 198 | 0.1415 | 25.7408 |
7. | 27 | Hideki Mutoh | Andretti Green Racing | 198 | 0.2821 | 25.7875 |
8. | 2 | A.J. Foyt IV | Vision Racing | 198 | 4.5745 | 25.8497 |
9. | 02 | Justin Wilson | Newman/Haas/Lanigan Racing | 197 | 2 laps | 25.8823 |
10. | 20 | Ed Carpenter | Vision Racing | 197 | 9.8046 | 25.7988 |
11. | 5 | Oriol Servia | KV Racing Technology | 196 | 3 laps | 26.0496 |
12. | 06 | Graham Rahal | Newman/Haas/Lanigan Racing | 196 | 0.4255 | 25.9434 |
13. | 24 | Jay Howard | Roth Racing | 196 | 16.8681 | 25.8565 |
14. | 33 | EJ Viso | HVM Racing | 195 | 4 laps | 25.9112 |
15. | 18 | Bruno Junqueira | Dale Coyne Racing | 194 | 5 laps | 26.0719 |
16. | 23 | Milka Duno | Dreyer & Reinbold Racing | 193 | 6 laps | 26.1185 |
17. | 19 | Mario Moraes | Dale Coyne Racing | 192 | 7 laps | 26.5223 |
18. | 17 | Ryan Hunter-Reay | Rahal Letterman Racing | 169 | 30 laps | 25.8591 |
19. | 7 | Danica Patrick | Andretti Green Racing | 156 | 43 laps | 25.7965 |
20. | 15 | Buddy Rice | Dreyer & Reinbold Racing | 150 | 49 laps | 25.9856 |
21. | 34 | Jaime Camara | Conquest Racing | 148 | 51 laps | 25.9657 |
22. | 4 | Vitor Meira | Panther Racing | 101 | 98 laps | 25.8220 |
23. | 12 | Tomas Scheckter | Luczo Dragon Racing | 96 | 103 laps | 25.7855 |
24. | 14 | Darren Manning | AJ Foyt Enterprises | 76 | 123 laps | 26.0248 |
25. | 36 | Enrique Bernoldi | Conquest Racing | 54 | 145 laps | 26.3034 |
26. | 25 | Marty Roth | Roth Racing | 41 | 158 laps | 25.8419 |
27. | 8 | Will Power | KV Racing Technology | 22 | 177 laps | 26.2012 |
MN
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