Indycar: Bryan Herta torna, ma nelle vesti di consulente

zanardi Indycar: Bryan Herta torna, ma nelle vesti di consulente

Bryan Herta torna nella Indycar Series, ma non come pilota. A Mid-Ohio è stato avvistato al fianco di Ed Carpenter prima del via,  visto che il giorno prima era stato annunciato il suo impiego a tempo pieno nella scuderia di Tony George, la Vision Racing. Il suo ruolo sarà quello di operare una consulenza ma soprattutto fare da mentore ai piloti della scuderia, Aj Foyt IV ed Ed Carpenter nonostante non difettino di esperienza. Il pilota del Michigan recentemente ha rescisso il contratto che lo legava alla Andretti Green Racing per il campionato ALMS, lo stesso team con cui Bryan ha corso le sue ultime stagioni da professionista in IRL fino al 2005. Una tradizione, quella di correre a tempo pieno, che vorrebbe continuare a dispetto dei suoi trentotto anni.

“Questa è una sfida del tutto nuova con me stesso e con l’ambiente che mi circonda, non mi sono ancora arreso ad appendere il casco al chiodo e non mi vorrei ritirare cosi’ subito dietro una scrivania. Per ora comunque mi va bene cosi’, ho l’occasione di iniziare una collaborazione a lungo termine con il team Vision, sono abbastanza ottimista circa le potenzialità della squadra”. La scuderia di Tony George lo ha arruolato vista la sua enorme esperienza in materia di circuiti stradali e cittadini, una tipologia di tracciati che sta prendendo piede nel campionato Indycar. E Bryan rappresenta un valore aggiunto. “L’approccio mentale nei confronti di una corsa sul misto stradale è diverso da quello con cui si affronta una gara su  un ovale: il comportamento dei pneumatici, gli assetti da qualifica e gara,tante piccole sfumatore che nel complessivo fanno una grande differenza. Sicuramente ci sarà un modo con cui potrei rendermi utile in questo frangente”. Sul suo futuro “Amo correre, questo mi sta dando una ragione in più per ritornare nel mondo che mi appartiene e ricompattare alcune relazioni e contatti che erano andati perduti. Voglio ancora gareggiare, quindi non vorrei sentirmi dire “Ah Bryan ha iniziato una nuova carriera”. Spero che questo sia il primo passo per ritornare nell’ambiente come pilota titolare di qualche squadra”.

Herta e il suo compagno di scuderia Christian Fittipaldi hanno recentemente perso il loro sedile sulla Acura AGR del campionato ALMS appena prima della gara di Lime Rock. Bryan Herta ha finora corso 179 gare tra Cart/Champ Car e IRL, per un totale di quattro vittorie. Il suo debutto sulla scena è datato 1994, quando il team di AJ Foyt lo chiama in qualità di campione Indy Lights 1993.Le sue prime gare sembrano incoraggianti ma un incidente a Toronto sembra mettere un freno alla sua carriera. Nel 1995 passa alla corte di Chip Ganassi che gli affida una delle sue vetture . La stagione inizia sotto i migliori auspici a Phoenix dove coglie una pole ma il resto dell’annata è alquanto tribolata e procede fra alti e bassi. Il team Target al tempo non  aveva ancora guadagnato  la nomea di squadra vincente, ed il confronto quasi impietoso con Jimmy Vasser, ottavo alla fine del campionato, induce Chip a rompere il contratto con Herta a favore di Alessandro Zanardi. Il pilota si ritrova cosi’ nel team di Bobby Rahal dove vi resta, sponsorizzato dalla Shell, per quattro annate. E’ lui lo sfortunato protagonista del celeberrimo sorpasso operato all’ultimo giro della gara di Laguna Seca 1996 al “Cornscrew”, il “Cavatappi”. Ironia della sorte, proprio Herta e il suo team manager, B.Rahal sono stati nella storia delle competizioni a ruote scoperte, i piloti più forti che abbiano calcato il tracciato californiano. Anche se per Herta sono arrivate “soltanto” due sole vittorie qui. Il 1998 è l’anno di uno dei più famosi e terribili incidenti della storia del motorsport nord-americano. Ad Elkhart Lake sono coinvolti infatti Herta e Barron che però non riportano conseguenze di rilievo, lo spavento però è grande. Le sue stagioni della fine degli anni novanta non sono esaltanti in termini di risultati a fine gara, ed all’inizio del nuovo decennio la situazione sarà destinata a peggiorare . Tuttavia Herta è uno dei piloti più competitivi  in qualifica e proprio questi anni rappresentano il primo apice della sua carriera, dove riesce a districarsi comunque in maniera egregia nonostante una vettura non proprio al top. Dal 2000 in poi le annate  sono abbastanza tormentate, e Bryan fa la spola fra Forsythe, Mo Nunn e Walker non riuscendo ad eguagliare , tuttavia , i suoi momenti migliori.  Cosi’, dopo un anno sabbatico nel 2002, nel 2003 , tenta l’avventura in IRL. L’occasione gli è data da un evento sfortunato occorso a Dario Franchitti, vittima di un incidente nelle primissime fasi della stagione. Tracy aveva abbandonato il team a fine 2002 in quanto aveva preferito restare nel campionato Cart, nonostante il cambio di nomenclatura e la ferita nell’orgoglio per la perdita di teams e piloti storici. Per la stagione 2003, AGR si era trovata nella posizione di seguire altre scuderie importanti come Ganassi e Penske, nell’operare la transizione definitiva nel campionato rivale, la IRL. I tre piloti designati erano stati Franchitti e Kanaan, oltre allo stesso figlio di Mario Andretti. Herta debutta ad Indianapolis ma non riesce a qualificarsi, a fine stagione però il bottino è pieno, ed oltre alla vittoria  conquistata in Kansas , arrivano anche piazzamenti a podio e a punti importanti. C’è anche l’occasione per un salto nel passato con il team PKV Racing in Champ Car, proprio a Laguna Seca, undicesimo a fine gara. La bella stagione disputata gli fa guadagnare la fiducia del team manager Michael Andretti, un tempo suo rivale sulle piste, e per il 2004 viene organizzato un team che dispone per la prima volta di ben quattro vetture. La sua è sponsorizzata XM Satellite, la stessa vettura che porta in dote oggi Danica Patrick nonostante il main sponsor sia ora Motorola.  L’ultima vittoria di Herta è datata 2005. L’ultima stagione in cui AGR ha potuto schierare piloti di primissimo livello con risultati più che soddisfacenti. Avviene nella Firestone Indy 400 di Michigan, con Bryan che supera di poco in volata il suo compagno Dan Wheldon , poi laureatosi campione IRL a fine anno.

MN

Share this content:

3 commenti su “Indycar: Bryan Herta torna, ma nelle vesti di consulente”

  1. eheh ..diciamo che tutti conoscono Zanardi più per il cavatappi che per i titoli Cart nel biennio ’97-’98..figuriamoci poi se sanno chi è l’altro pilota..in un certo qual senso ho rispolverato la memoria eheh
    Scherzi a parte Herta è stato un buon pilota che ha raccolto molto meno di quanto poteva in teoria avere. Se in Agr ci fossero ancora piloti con la sua esperienza e quella di Dario, il team non sarebbe allo sbaraglio completo. C’è Tony si, però per come è gestita la squadra non si valorizza per nulla il suo apporto : speriamo che Mutoh non prenda la stessa strada, finora sta facendo bene con la testa e con il piede nonostante sia quello meno quotato fra i tre giovani.

Lascia un commento