F1 – Gp Australia – Analisi – Button, l’azzardo paga. Sorpresa Kubica

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MELBOURNE 28.03.2010 Nella terra dei canguri Jenson Button compie un grande salto, da ultimo a primo, dalla polvere alla gloria. E’ la zampata del campione del mondo che, incassate le critiche post Bharain, ed incassato un contatto con Alonso nelle concitate fasi iniziali, decidere di giocare il rischia tutto, gomme slick al settimo giro: o la va o la spacca. In questo caso va, l’azzardo paga e dopo due giri tutte le vetture del circus rientrano in massa sotto l’azione delle avvitatrici pneutiche, uniche cose utili ai box da quest’anno.

Button si rirova quindi secondo, dietro “il biondo meraviglia” Vettel, che dalla prima uscita stagionale ha messo tutti in riga, tranne la propria vettura ancora ribelle. Sono infatti i freni della RedBull number 5 a spianare la strada di Button verso la vittoria finale al giro 26, e a sancire l’estrema debolezza della vettura bibitara, ai cui fianchi andrebbe riposta la scritta: “Fragile, maneggiare con cura.”

LOTTA Chi, invece, della cura se ne frega è Mark Webber. L’idolo di casa, dopo aver vissuto di fiammate, lotta con Hamilton per il podio già a metà gara. Le Ferrari sono dietro, ma sia RedBull che McLaren richiamano i duellanti ai box per cambiare le gomme a rischio usura, allentando quindi la pressione su uno strepitoso Kubica, secondo fin dallo start, e concedendo strada alle rosse. L’australiano e l’inglese girano su grandi tempi per recuperare il tempo perso per la sosta, e riesocno a portarsi alle spalle di Alonso, quarto, limitato da Massa, terzo. Eppure lo spagnolo sembrava averne di più. Il trenino “accoglie” anche Nico Rosberg, pronto ad approfittare di ogni eventuale errore di chi sta davanti. Hamilton rompe gli indugi e attacca Alonso a due giri dal termine, ma lo spagnolo non gli da spazio. Webber non riesce a frenare. La frittata è fatta, la RedBull da maneggiare con cura impatta con la McLaren di Hamilton che non si scompone. Nessun danno per lui. Come logico Rosberg ne approfitta, Alonso si tranquillizza e in casa RedBull si accingono a cambiare l’alettone danneggiato, per acciuffare un nono posto che, da quest’anno, significa due punti.

SCHUMACHER Nono posto peraltro messo a rischio da un decimo Schumacher, costretto nelle retrovie per tutta la gara. Allo start infatti Alonso perde l’attimo, e alla prima curva impatta con Button e lo stesso Schumacher. Un trio da dieci titoli mondiali. Il tedesco è costretto a cambiare l’ala, mentre Button e Alonso scivolano in fondo al gruppo. La fortuna oggi si chiama Safety Car. Al primo giro infatti Kobayshi, da buon erede di Sato, centra in pieno Hulkemberg e Buemi. Rottami ovunque.

SALTO Si assiste quindi allo spettacolo. Button centra la scelte delle slick, mentre Alonso a suon di sorpassi si rifà sotto portandosi nel gruppo che conta. Peccato che davanti lo spagnolo vi sia Massa, ed in casa Ferrari chi sta davanti, rimane avanti. In tutto questo Schumacher ingaggia un duello con Alguersuari vinto soltanto nelle battute finali, mentre davanti, la gente che conta, da battaglia, anzi fa la guerra. Alonso chiude quarto, Massa terzo, Hamilton perde un’ottima occasione a causa del team, per la gioia di Button che in classifica gli balza davanti. Nella terra dei canguri, il salto più lungo l’ha fatto lui.

Valerio Lo Muzzo

Classifiche:

Pilota:                               Costruttori:             
 1.  Alonso        37        1.  Ferrari                    70
 2.  Massa         33        2.  McLaren-Mercedes           54
 3.  Button        31        3.  Mercedes                   29
 4.  Hamilton      23        4.  Red Bull-Renault           18
 5.  Rosberg       20        5.  Renault                    18
 6.  Kubica        18        6.  Force India-Mercedes        8
 7.  Vettel        12        7.  Williams-Cosworth           5
 8.  Schumacher     9
 9.  Liuzzi         8
10.  Webber         6
11.  Barrichello    5

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1 commento su “F1 – Gp Australia – Analisi – Button, l’azzardo paga. Sorpresa Kubica”

  1. esaltiamo un po la prova di alonso voto 9 (xke è rimasto piantato in partenza)

    ma rimonta e resistere con ruote fumanti e fritte ad un hamilton 2sec più veloce

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