F1 – “Da 0 a 10” – Le pagelle del Gp di Singapore

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Si è riaccesa più che mai questa lotta al titolo mondiale, e si è riaccesa nel modo più avvincente, più illogico e più spregiudicato. Il secondo ritiro di Hamilton e la seconda vittoria consecutiva di Alonso hanno ribaltato la classifica iridata, facendo sprofondare l’inglese e facendo risalire lo spagnolo. In più, aggiunta la miglior redditività di Vettel e la lealtà del team RedBull, la leadership di Webber si è notevolmente ridotta. Vi sono ancora cinque piloti in venticinque punti, giusto una vittoria. E non ci sarà fine, visto che questo tutti contro tutti costringe ciascuno a puntare solo su sé stesso. Si è visto questo nel quindicesimo capitolo di Singapore, e si è visto ancora di più. Adesso tocca a noi giudicare. Chiaramente nel nostro modo. Chiaramente “Da 0 a 10”.

VOTO 0 A D HEIKKI KOVALAINEN

Dopo aver sfiorato il miglior risultato stagionale, il driver Lotus decide poco saggiamente di posteggiare la propria vettura in fiamme sul rettifilo di partenza, quando un rientro ai box sarebbe stato più logico. In questo modo nessuno ha potuto soccorrerlo, quindi, dopo esser sceso dalla propria vettura Kovalainen si è improvvisato vigile del fuoco, testando così il piacere di annichilire quelle fiamme che gli son giunte molto vicine. Per il futuro si consiglia di prendere la via della pit-lane…

POMPIERE

VOTO 1 A BRUNO SENNA

Per tutto il week-end le prende, e di brutto, dal sostituto (di Yamamoto) Klien, il quale non guidava una F1 da ben quattro anni.

BASTONATO

VOTO 2 ALLA TATTICA DEL TEAM MCLAREN

Dopo il primo ingresso della vettura di sicurezza, e il conseguente cambio gomme di Webber, il passo dei piloti inglesi non era certo quello giusto per andare a podio, quindi il tempo doveva essere investito in altro modo. Sta di fatto che quando i drivers McLaren effettuano il loro cambio gomme, il buon Webber è già avanti anni luce.

SUICIDA

VOTO 3 A MICHAEL SCHUMACHER

Per quanto possa esser stato sfortunato, il pilota tedesco ha chiuso tredicesimo, ben lontano dal quinto posto del compagno di squadra. Certo i contatti con le Sauber lo hanno penalizzato molto, così come la strategia firmata Brawn che lo ha lasciato fuori quando il suo passo gara non era certo tra i migliori. E sta proprio qui il problema.

INCEPPATO

VOTO 4 A KAMUI KOBAYSHI

Rovina tutto andando a muro nella curva sotto la tribuna, e viene successivamente colpito da Senna. Essendo l’unico si spiega la tesi.

HARAKIRI

VOTO 5 A JENSON BUTTON

Il suo mestiere termina al sabato, quando conquista la quarta posizione. In gara è molto conservativo, fin troppo, al punto di non impensierire a dovere Webber che va a podio. I mondiali non si vincono soltanto con gli errori altrui.

LINEARE

VOTO 6 A LEWIS HAMILTON

In qualifica più del terzo posto non poteva fare, mentre in gara si conferma ancora una volta un lottatore. Il team non lo aiuta strategicamente, mentre è sfortunato nell’occasione del ritiro. Al contrario del compagno di squadra ci prova sempre, ma anche stavolta è andata male.

GRINTOSO

VOTO 7 A MARK WEBBER

Non brilla in qualifica, quando con questa RedBull doveva fare di più, ma il giorno dopo è un animale da gara. Il team lo mette nella condizione di sopravanzare Hamilton, lui concretizza il tutto con uno bel passo che lo catapulta sul podio. Resiste fino alla fine all’attacco dell’inglese, poi ringrazia il cielo per la robustezza della sua vettura. I mondiali spesso si vincono così.

TENACE

VOTO 8 A KUBICA E ROSBERG

Continuano a far parlare di sé le principali punte di Renault e Mercedes. Il primo riesce recuperare, fino al settimo posto, grazie ad una innumerevole serie di sorpassi cui vittime sono stati Petrov, Buemi, Massa, Hulkenberg e Sutil.

Il tedesco, invece, conquista un meritatissimo quinto posto, complice il ritiro di Hamilton, confermandosi ancora una volta uno specialista dei circuiti cittadini.

SLENDIDI

VOTO 9 A SEBASTIAN VETTEL

Il suo rammarico più grande è quello di non aver fatto la pole al sabato. In gara prova in tutti i modi a sopravanzare Alonso, ma lo spagnolo non gli ha mai permesso un attacco. Non rinuncia all’idea di vincere neanche nel finale, quando sul traguardo chiude a due decimi da Fernando, rimpiangendo ancor di più quei 67millesimi che lo hanno separato dalla pole il giorno prima.

STRESSANTE

VOTO 10 E LODE A FERNANDO ALONSO

In questa rubrica non si vedeva una lode da un bel po’. E lo spagnolo se la merita tutta. Il week-end di Singapore è stato perfetto, al punto di completare il Grand Chelem: pole, giro veloce, e gara sempre in testa. L’ultimo a riuscire in tale impresa è stato Schumacher nel 2004, ovvero sei anni fa. Ha tirato fuori i muscoli l’asturiano, riuscendo a dare ottimismo e convinzione ad una squadra fino a poco tempo fa frastornata e delusa. A quattro gare dal termine sembra lui la persona più in forma tra i cinque eletti. Vedremo come andrà a finire.

MESSIA

Valerio Lo Muzzo

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