F1 – Turchia, analisi gara: Attriti interni

Hamilton F1 - Turchia, analisi gara: Attriti interni

ISTANBUL 30.05.2010 Come un bambino lanciato su una pista di autoscontri, Sebastian Vettel la combina grossa, distruggendo i sogni di vittoria propri e quelli del suo team, inizialmente inarrivabile, adesso raggiungibile. La McLaren è stata infatti autrice di un recupero spettacolare, sia sul piano tecnico che su quello dei risultati. Il team di Woking è riuscito a competere contro i “bibiatari magici” che prima volavano, mentre ora corrono semplicemente. Il ragionamento però può esser pensato al contrario, credendo che sia la McLaren ad aver messo le ali e non la RedBull ad averle perse.

Mettendo però da parte questi ragionamenti filosifici e introducendo una misura pragmatica, l’esito della pista, fino al giro 41 era il seguente: due RedBull davanti, due McLaren ad inseguire, altri avversari non pervenuti.

F-DUCT Avversari non pervenuti perchè il più vicino ai quattro di testa è stato Michael Schumacher, pungente in partenza, ma ricacciato nella zona di appartenenza da un Button aggressivo e da un F-Duct super efficace cha ha permesso alla McLaren di viaggiare scarica sui rettilinei e carica nel misto. Eppure il famigerato sistema di stallo dell’ala posteriore non sembra la banalità che tutti credevano. Force India e RedBull, una volta provato, hanno deciso di accantonare la nuova soluzione, a detta loro penalizzante.

In casa Ferrari, invece, i pochi sviluppi finora introdotti si pagano con prestazioni deludenti. L’F-Duct introdotto in Spagna non sembra essere efficace come si credeva, e tutte le attenzioni rivolte verso questa soluzione tecnica han fatto sì che anche il team Renault riuscisse a duellare ad armi pari con la rossa, oggi vestita a festa in occasione degli 800 gran premi.

RENAULT La casa francese, infatti, continua a stupire. Dopo le ottime prestazioni di Kubica, oggi dietro le Mercedes, anche Vitaly Petrov comincia a farsi sotto. Il russo vanta un buon passo per tutta la gara, e la Ferrari di Alonso fatica a tentare un attacco. Lo spagnolo riesce a conquistare l’ottava piazza soltanto nel finale, quando gli pneumatici di Petrov sono ormai sgretolati, al punto di bucarsi nel momento il cui le due vetture si toccano.

ATTRITI In testa però cominciano a delinearsi attriti non indifferenti. Webber, Vettel, Hamilton e Button son racchiusi in appena due secondi. La misura di pragmatismo subisce un brusco cambio quando Vettel tenta il sorpasso ai danni di Webber, ma i due si toccano e la coppia McLaren ringrazia. Il tedesco non è in grado di riprendere la gara, l’australiano è costretto ad un cambio ala, seppur l’ormai terza posizione non viene compromessa.

Gli attriri però non finisco qua. Pochi giri dopo Jenson Button sorprende Hamilton e si porta in testa, ma il campione del mondo 2008 lo rispedisce alle proprie spalle qualche curva dopo, avviandosi così verso la prima vittoria stagionale. Sul podio è festa fredda: gli attriti non finiscono qua.

Valerio Lo Muzzo

Classifiche mondiali dopo 7 gare:

Piloti:                     Costruttori:
 1.  Webber        93        1.  McLaren-Mercedes          172
 2.  Button        88        2.  Red Bull-Renault          171
 3.  Hamilton      84        3.  Ferrari                   146
 4.  Alonso        79        4.  Mercedes                  100
 5.  Vettel        78        5.  Renault                    73
 6.  Massa         67        6.  Force India-Mercedes       32
 7.  Kubica        67        7.  Williams-Cosworth           8
 8.  Rosberg       66        8.  Toro Rosso-Ferrari          4
 9.  Schumacher    34        9.  Sauber-Ferrari              1
10.  Sutil         22
11.  Liuzzi        10
12.  Barrichello    7
13.  Petrov         6
14.  Alguersuari    3
15.  Hulkenberg     1
16.  Buemi          1
17.  Kobayashi      1

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