F1 – “Da 0 a 10” – Le pagelle del Gp del Canada

podio_canada11-500x313 F1 - "Da 0 a 10" - Le pagelle del Gp del Canada

Ci hanno tenuto col dubbio fin dall’inizio con l’atroce dilemma “Si parte o non si parte…questo è il problema”; poi, una volta partiti, si è scatenato l’inferno, diviso in tanti gironi, uno più crudele dell’altro. Ad uscirne vittorioso è stato Jenson Button, duro con Hamilton ed Alonso, pressante nei confronti di Vettel nel finale, inducendo così il tedesco all’errore. E a proposito di tedeschi, come non parlare del Kaiser ritrovato, abile sull’umido, tenace sull’asciutto, quell’asciutto che invece ha tradito Massa, sesto al traguardo, dopo un arrivo al fotofinish con Kobayashi. Probabilmente abbiamo assistito al gran premio più emozionante della stagione, e con la stessa emozione proviamo a dare i giudizi nel classico modo. “Da 0 a 10” capitolo 7: Canada.

 

VOTO 0 A LEWIS HAMILTON

Correte, scappate, insomma levatevi di mezzo se nei vostri paraggi c’è lui. Pronti, via e il Lewis furioso tocca Webber alla prima curva mandando l’australiano in testa coda. Come se non bastasse l’inglese cerca di sopravanzare anche Button in un punto non certo facile: mossa suicida. In un gran premio caotico, più che la pioggia la vera preoccupazione è lui.

AUTOSCONTRISTA

 

VOTO 1 AI METEREOLOGI CANADESI

Certo che prevedere una pioggerellina ad intermittenza per la gara è stata una vera e propria bufala. Sull’isola di Notre Dame si è abbattuto un vero e proprio diluvio, tale da causare l’interruzione della gara per quasi due ore. Forse una sistematina ai software di rivelazione sarebbe utile.

CONFUSI

 

VOTO 2 ALLA SCIVOLATA DELLO STEWART

Al giro 59 rischia di consumarsi un brutto dramma. Uno stewart, nel tentativo di raccogliere un detrito di carbonio, scivola restando in traiettoria e rischiando di essere falciato da una Sauber. Per fortuna riesce a reagire in tempo e a spostarsi, complici anche i riflessi del pilota. Soltanto un attimo di paura.

PERICOLOSA

 

VOTO 3 AD ADRIAN SUTIL

Semina panico ovunque egli si trovi. Sorpassa in regime di safety car, poi colpisce Rosberg danneggiando la propria ala, infine si ritira complice un cambio gomme non certo felice.

TERRORISTA

 

VOTO 4 A NICO ROSBERG

Brutta prestazione per il giovane tedesco, visibilmente a disagio sull’umido e giunto undicesimo al traguardo, complice un tamponamento ricevuto da parte di Sutil. Mentre il teammate regalava emozioni nelle zone Top, lui arrancava nelle retrovie. Una gara da dimenticare.

FANTASMA

 

VOTO 5 A FELIPE MASSA

Si impegna, ma non riesce a (ri)sollevare le sue sorti, tanto meno quelle della Ferrari. Parte bene e sul bagnato tiene la seconda piazza, ma si perde nel doppiaggio di una Hispana, uscendo fuori dalla traiettoria e finendo a muro. Fortunatamente ha danneggiato solo l’ala anteriore, il muretto poteva essere più duro. Grintoso nel finale quando strappa il sesto posto a Kobayashi, ma è solo una magra consolazione.

INFELICE

 

VOTO 6 AL GAZEBO MERCEDES

Continuano le innovazioni nel mondo della F1. Sotto la pioggia battente, mentre tutti gli atri team coprivano le rispettive vetture con semplici teloni, in casa Mercedes hanno ben pensato di montare un gazebo. Visto l’andazzo in campionato, meritano il premio come migliore innovazione al di fuori della gara. Chissà se in futuro si attrezzeranno anche di un barbecue.

ORIGINALE

 

VOTO 7 A SEBASTIAN VETTEL

Pecca di conservatività il buon Sebastian e perde l’occasione della prima vittoria in terra canadese. Nel finale, pressato da Button, il tedesco cerca di mantenere il distacco dall’inglese sopra il secondo, per paura della magica ala mobile attivabile sul rettilineo pre-traguardo. Rischia tanto il biondo, si gira a poche curve dalla bandiera a scacchi regalando così la vittoria al driver McLaren. Gli è finita bene, se fosse andato a muro…

IMPAURITO

 

VOTO 8 A KAMUI KOBAYASHI

E’ il nuovo “professore” del circus. Tattico, docile con le gomme e sempre al posto giusto nel momento giusto. Si avvia tredicesimo e balza in seconda posizione non cambiando gli pneumatici nei primi 25 giri. Del resto cerca di amministrare come può, perde il sesto posto in volata, ma con questa Sauber un settimo posto del genere è da incorniciare.

COACH

 

VOTO 9 A MICHAEL SCHUMACHER

Sì, è tornato. Dopo tante gare vissute in affanno, l’orgoglio del Kaiser è tornato a dettar legge nel momento in cui le differenze tecniche dei mezzi vengono annullati. Sull’umido Schumacher ha una marcia in più: si sbarazza di Webber e di Heidfeld, per poi fare di un sol boccone sia Massa che Kobayashi. Nel finale resiste agli attacchi di Webber per molti giri, poi si arrende al DRS di Button e dell’austriaco. Perde il podio a tre giri dal termine, ma quel che più conta è rivederlo lottare come ai vecchi tempi. Per il ciclo: “42 anni e non sentirli”.

INDIAVOLATO

 

VOTO 10 A JENSON BUTTON

Non son bastati due incidenti, una foratura e un drive-trough a fermare il ritorno alla vittoria del pilota inglese. Seppur aiutato dall’ingresso della safety-car il buon Jenson riesce a cogliere l’attimo in cui le condizioni meteo e la sua McLaren volano sull’asfalto canadese. Risale dalle retrovie in men che non si dica, poi liquida Webber e uno straordinario Schumacher gettandosi alle calcagna di Vettel. Il tedesco però si auto elimina e lui lo ringrazia per “la miglior vittoria della sua carriera”. Un esempio di professionalità e correttezza. In McLaren non si vive di solo Hamilton.

FENICE

 

Valerio Lo Muzzo

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