Sembra una scena da film, un esito non voluto, una festa che non ha da farsi quella che si è vista sul podio del gran premio della Malesia. Certamente una scena che una ventina d’anni fa non si sarebbe vista. Vince Vettel nell’umido caldo malese e lo fa dopo un accesissimo duello con Webber, vissuto ruota a ruota, infilandosi addirittura tra il muro ed il compagno di squadra pur di riuscire a prendere la testa della corsa e tagliare il traguardo per primo. Scene che hanno fatto balzare dalla sedia tifosi e non.
Fino a quel momento la corsa, che ha preso il via sul bagnato, ha avuto un suo perchè soprattutto dal punto di vista della gestione degli pneumatici. Quattro stop quasi per tutti, con RedBull e Mercedes sugli scudi al punto di giocarsi la vittoria. La compagine austriaca però ha mostrato di avere una marcia in più, cacciando via i dubbi visti in Australia e riprendendosi la testa delle classifiche iridate. In casa Mercedes va bene così: la macchina c’è, le gomme non vengono tritate come lo scorso anno ed i piloti hanno mostrato un livello elevatissimo. Anche per loro però il podio non ha poi un sapore dolce. Ad Hamilton, terzo, e Rosberg, quarto, viene chiesto di congelare le posizioni, il tedesco ne ha di più, si vede, ma accetta l’ordine di scuderia. Da quanto dichiarato da Webber questa doveva essere anche la linea RedBull, ma Vettel ha rotto gli indugi, ha attaccato senza colpo ferire il compagno di squadra e dopo qualche curva è riuscito a sopravanzarlo. Una manovra stupenda quanto pericolosa. Sul podio poi è gelo, Hamilton “ringrazia” Rosberg, mentre i drivers RedBull sembrano non conoscersi nonostante la figura di Newey cerchi di fare da pacere.
E le Ferrari? Già, quella che poteva essere la gara della riscossa si è trasformata in un dramma, conclusasi col quinto posto di Massa, lontano anni luce dai quattro di testa. Il momento chiave è la partenza sul bagnato: Alonso guadagna la seconda posizione dopo la prima curva, ma nel tentativo di insidiare Vettel danneggia visibilmente l’ala anteriore. E’ già un miracolo che l’ala abbia tenuto per un giro, ma Alonso non si ferma, continua nella speranza che l’alettone tenga, la pista si asciughi quanto prima ed il successivo cambio muso avvenga contemporaneamente al passaggio alle gomme slick. Sopravanzato l’ingresso della pit-lane, però, l’ala dello spagnolo cede all’istante, Alonso diventa passeggero e conclude la sua 200esima presenza sulla ghiaia.
Gara opaca per il team Lotus ancora in grado di permettersi uno stop in meno rispetto la concorrenza, ma non efficace come sette giorni fa. Il bagnato sembra mandare in tilt gli ingegneri nero-oro, mentre Raikkonen, settimo al traguardo, commette qualche leggerezza di troppo che da un campione come lui non ci si attende. Bene Grosjean, in grado di chiudere davanti il compagno di squadra con una gara più pulita.
Splendida performance per Jenson Button che da sempre il meglio di sé in situazioni di caos. L’inglese della McLaren era in grado di lottare per la quinta posizione complice una gara impostata su tre soste, ma un errore nel fissaggio dell’anteriore destra nel corso dell’ultimo pit-stop ha compromesso l’intera prestazione di Jenson poi costretto al ritiro a pochi giri dal termine. Gara interessante per Perez, nono ed autore del giro veloce nel corso dell’ultima tornata. Anche per “Checo” in McLaren hanno provato ad impostare una strategia a tre stop, ma dopo aver lottato con Raikkonen per il settimo posto, il messicano si è arreso all’usura delle gomme che lo ha costretto ad un pit-stop in più, chiudendo così alle spalle di uno straordinario Hulkenberg. In zona punti figura anche Vergne che ha fatto meglio del rookie Bottas, giusto undicesimo. Il pilota Williams ha letteralmente soppiantato un Maldonado confuso che sembra la brutta copia di quello visto lo scorso anno. Per il venezuelano è così arrivato il secondo ritiro della stagione.
Delusione in casa Force India, dove Sutil e Di Resta sembrano esser stati bloccati dallo stesso problema tecnico nel corso delle rispettive soste ai box. Un peccato perchè la scuderia indiana ha messo in mostra performance interessanti, confermando quanto di buono visto a Melbourne.
Ordine d'arrivo:
Pos Pilota Team Durata 1. Sebastian Vettel Red Bull-Renault 1h38m56.681s 2. Mark Webber Red Bull-Renault + 4.298s 3. Lewis Hamilton Mercedes + 12.181s 4. Nico Rosberg Mercedes + 12.640s 5. Felipe Massa Ferrari + 25.648s 6. Romain Grosjean Lotus-Renault + 35.564s 7. Kimi Raikkonen Lotus-Renault + 48.479s 8. Nico Hulkenberg Sauber-Ferrari + 53.044s 9. Sergio Perez McLaren-Mercedes + 1m12.357s 10. Jean-Eric Vergne Toro Rosso-Ferrari + 1m27.124s 11. Valtteri Bottas Williams-Renault + 1m28.610s 12. Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari + 1 lap 13. Jules Bianchi Marussia-Cosworth + 1 lap 14. Charles Pic Caterham-Renault + 1 lap 15. Giedo van der Garde Caterham-Renault + 1 lap 16. Max Chilton Marussia-Cosworth + 2 laps 17. Jenson Button McLaren-Mercedes + 3 laps 18. Daniel Ricciardo Toro Rosso-Ferrari + 5 laps Giro Veloce: Perez, 1m39.199s Non classificati/ritirati: Pilota Team Giro Pastor Maldonado Williams-Renault 45 Adrian Sutil Force India-Mercedes 27 Paul di Resta Force India-Mercedes 22 Fernando Alonso Ferrari 1 Classifiche: Piloti: Costruttori: 1. Vettel 40 1. Red Bull-Renault 66 2. Raikkonen 31 2. Lotus-Renault 40 3. Webber 26 3. Ferrari 40 4. Hamilton 25 4. Mercedes 37 5. Massa 22 5. Force India-Mercedes 10 6. Alonso 18 6. McLaren-Mercedes 4 7. Rosberg 12 7. Sauber-Ferrari 4 8. Grosjean 9 8. Toro Rosso-Ferrari 1 9. Sutil 6 10. Di Resta 4 11. Hulkenberg 4 12. Button 2 13. Perez 2 14. Vergne 1
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