MONACO 16.05.2010 Basta poco a cambiare l’andamento di questa Formula Uno. Basta un attimo, una safety car o un episodio. Dopo la vittoria di Barcellona Mark Webber si conferma anche nel principato, conquistando la testa del mondiale in comproprietà con Vettel. Ciò fa sì che il team RedBull balzi davanti a tutti nel campionato costruttori, confermando così la qualità di inizio anno, adesso abbinata con l’affidabilità inizialmente mancante. Mark ha annientato letteralmente la concorrenza ed in particolare il compagno di squadra, nettamente inferiore per tutto il week end. Non trova l’attimo giusto Sebastian, se non in partenza quando liquida Kubica e si piazza dietro gli scarichi di Webber per i primi giri. Già, i primi giri, anzi il primo. Al tunnel Hulkemberg imposta una traiettoria larga, troppo larga. Il volante gira, le ruote no e l’impatto con le barriere è inevitabile. Primo giro prima Sefety-car. La vettura di sicurezza sarà l’unica in grado di stare davanti alla lepre Webber.
ALONSO Nelle retrovie la safety car viene accolta con felicità. Fernando Alonso, partito con le morbide, non ci pensa due volte a cambiare gli pneumatici e cercare la “remuntada” anche, e non solo, grazie al cambio gomme. “Non solo” perchè lo spagnolo ci mette anche del suo per risalire la china. Al rientro della vettura di sicurezza Alonso è impietoso e infila in serie Di Grassi, Trulli, Glock e Kovalainen, poi arriva il momento delle soste altrui e lì la strategia paga.
Paga perchè Fernando si ritrova al sesto posto dietro Hamilton già a metà gara, paga perchè gente come Schumacher e Rosberg partita avanti si trova dietro lo spagnolo; paga perchè il propulsore abbandona Jenson Button dopo tre giri. Già tre giri. I meccanici della McLaren infatti dimenticano una protezione del radiatore all’interno della vettura numero 1, e nel corso del regime di sicurezza le elevate temperature raggiunte fanno si che il propulsore Mercedes lasci a piedi il campione del mondo.
PENALITA’ Al trentunesimo giro la SC è costretta a rientrare in pista. La vettura di Barrichello, infatti, si schianta contro le barriere di protezione e il brasiliano, stizzito, getta il volante proprio mentre passa Liuzzi. Niente di grave, l’italiano chiuderà nono al traguardo. Ma la vettura guidata da Bern Maylander è costretta agli straodinari. Prima a causa di un tombino di troppo, poi, a due giri dal termine, per un contatto alla Rascasse tra Trulli e Chandhok. L’italiano cerca il sorpasso, lo spazio però è esiguo e la gara termina per entrambi. La gara dovrebbe terminare per tutti, ma all’ultimo passaggio, una volta rientrata in pit la SC, Schumacher attacca e sopravanza Alonso, cosa vietata dal regolamento. Il tedesco è stato quindi punito con 20” sul tempo finale, cosa che lo ha fatto classificare dodicesimo. A volte basta poco per cambiare l’esito di una gara.
Valerio Lo Muzzo
Classifiche:
Piloti: Costruttori: 1. Webber 78 1. Red Bull-Renault 156 2. Vettel 78 2. Ferrari 134 3. Alonso 73 3. McLaren-Mercedes 129 4. Button 70 4. Mercedes 84 5. Massa 61 5. Renault 65 6. Hamilton 59 6. Force India-Mercedes 27 7. Kubica 59 7. Williams-Cosworth 8 8. Rosberg 54 8. Toro Rosso-Ferrari 3 9. Schumacher 30 10. Sutil 18 11. Liuzzi 9 12. Barrichello 7 13. Petrov 6 14. Alguersuari 3 15. Hulkenberg 1
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