Indycar – Svelate alcune livree al Rookie Orientation Test

Nel giro di appena cinque tornate Tracy è riuscito a salire alla media  velocistica di 220 miglia orarie. Più tardi, sceso nuovamente in pista, ha battuto e scalzato Scott Sharp in cima alla lista dei tempi. “Grazie all’opportunità concessami, di prendere parte al Rookie Orientation Test pur non essendo un debuttante qui, partiamo abbastanza avvantaggiati” … Leggi tutto

Indycar – Wheldon e Lloyd presentano la livrea, Philippe cambia numero

Presentate in anteprima le livree della Panther n°4 di cui disporrà il campione IRL 2005 Dan Wheldon, e quella del team Ganassi-Sam Schmidt del giovane Alex Lloyd. La vettura della National Guard abbandona per ora la combinazione di colori bianco-rosso-blu per affidarsi ad una livrea che ricorda cromaticamente una tuta mimetica. La Dallara n° 99  … Leggi tutto

Indycar – Alex Lloyd parteciperà alla 500 Miglia con Sam Schmidt

Dal sito ufficiale della Indycar Series apprendiamo che il britannico Alex Lloyd, campione 2007 della Firestone Indy Lights, sarà al via della 93esima edizione della 500 Miglia di Indianapolis grazie ad una partnership fra il suo team di riferimento, la Target Chip Ganassi e la Sam Schmidt Motorsports. Il pilota, nativo di Manchester, conquistò proprio … Leggi tutto

Indycar- Chi partecipa alla 24 ore di Daytona

Anche quest’anno vi sarà un forte connubio fra la Indycar Series e la 24H di Daytona appuntamento unico nel panorama del motorsport americano. Chi sarà in gioco quest’anno? Innanzitutto il duo Chip Ganassi Target Racing, composto dall’italo-scozzese Dario Franchitti ed il neozelandese Scott Dixon. Una coppia di tutto rispetto se si conta che entrambi sono … Leggi tutto

Indycar- 500 Indy- Come è dolce il latte di Indy

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Momenti di un giorno indimenticabile. Sarà forse vero che questa ultima edizione della 500 Miglia di Indianapolis non è stata all’altezza per i duelli in gara rispetto alle recenti passate edizioni. Magari proprio perchè Hornish e Franchitti, due pietre miliari dello sport motoristico d’oltreoceano a ruote scoperte degli ultimi anni, non ci sono più. Sicuramente in quanto a suspence, la Indy ha regalato domenica scorsa, come del resto è sempre accaduto nelle altre edizioni che si sono disputate dal 1909 fino all’anno passato, uno spettacolo mozzafiato, che mette i brividi anche per chi guarderebbe l’evento senza minimo interesse. Perchè le tradizioni sono tali e vanno rispettate, e la Indy 500 è “la” tradizione dello sport motoristico. Perchè lo scenario pre-gara non è stato da meno rispetto al passato, e quando inizia la gara sale l’andrenalina anche a chi la guarda da casa (figuriamoci i fortunati presenti sugli spalti). Perchè anche quando per misfortune varie, escono i piloti per cui tifi, ti ritrovi lo stesso ad assistere agli ultimi giri, gli ultimi chilometri, miglia pardon, percorsi dai piloti, con un attesa snervante, desideroso di sapere chi alla fine riuscirà a trionfare. Perchè a chi vince spetta l’onore di essere ricordato nell’albo d’oro della prestigiossima gara che vale tanto quanto un campionato mondiale di F1 intero. Perchè Dixon non aveva mai assaggiato il latte dell’Indiana (o forse Chip Ganassi che se lo è scolato per primo dalla contentezza e presumiamo dalla sete anche). Tanti “perchè” ed un solo motivo, una risposta univoca e più che soddisfacente : la 500 miglia di Indianapolis è sempre la 500 Miglia. E’ la storia di una competizione che ha radici più antiche delle stesse corse “europee” moderne, e ciclicamente si ripete ogni anno e riproponendosi con una nuova linfa vitale. In particolar modo come accaduto quest’anno.

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