Il sorriso rassicurante di Michele

michele Il sorriso rassicurante di Michele

L’immagine sorridente di Michele campeggia nei nostri ricordi . Giusto il tempo di dimenticarsi di come passa inesorabile e veloce il tempo , ritrovandoti consapevole di essere di fronte ad un passato che inizia a diventare troppo remoto. I pensieri sono il lato oscuro del nostro carattere. Comprendere la personalità che si cela dietro le nostre emozioni, credere di riuscire a carpirla da un’azione, dalle parole, dal minimo gesto, un cenno , un sorriso. Riusciremmo soltanto a conoscere tutto ciò con approssimazione. Latente per giunta. Fugaci ed inafferrabili. Tristi e melanconici. Appaiono qualificabili in tal modo quelli con cui ha dovuto convivere Alboreto nel corso della sua carriera. Ha sofferto la perdita di molti suoi compagni di avventura e questo è stato sempre un duro colpo da sopportare per un pilota che si è battuto sempre per la lotta alla sicurezza nelle competizioni agonistiche. Lo stordimento che aleggia su di noi fin da quando ci ha lasciati, non ci ha reso ancora consapevoli del tassativo distacco impostoci. Vola il tempo e dalla separazione avvenuta ormai sono passati ben sette anni . Ricordando sia l’uomo che il pilota .

Un casco giallo-blu, una visiera abbassata. Non lascia trasparire le emozioni sulla griglia di partenza. Dietro al suo “elmo” con cui si accinge a prendere parte alla battaglia, però, c’è l’uomo con tutte le sue paure e debolezze affrontate con una fierezza d’animo insita per natura in lui. Già un casco. Anche quello un doveroso tributo a chi se ne era andato ancora prima, per uno scherzo del destino e per la negligenza di alcuni. Il momento della verità, l’esperienza dello scontro antinomico tra la vita e la morte, quello in cui potenzialmente si spera, di dover assistere al trionfo ed alla sopraffazione della prima sull’altra. La miglior medicina contro rischi del mestiere, oltre al controllo ed alla freddezza, il non piegarsi mai e scendere a patti con un senso di morte interiore. La dura legge delle corse, continuare a correre sapendo che un tuo amico o compagno è morto o sta per morire mentre la storia della vita degli altri, la nostra, va avanti.

Una consapevolezza, il credere nell’amicizia vera, ha contribuito a rendere nel corso degli anni l’espressione del suo sguardo corrucciato, ormai consapevole dell’ineluttabilità dell’essenza fiebile dell’ esistenza, della logica del senso, della vita. Gilles,Riccardo, Elio, Roland, Ayrton. Ognuno con una propria storia diversa alle spalle. Tutti accumunati dallo stesso destino.

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