Monaco, la corsa-roulette

00_senna_monaco84_toleman.thumbnail Monaco, la corsa-roulette

Un luogo comune è sempre un luogo comune, tuttavia come tante espressioni logorate dall’uso, anch’esso contiene sempre un frammento di verità. Così è anche per il GP di Monaco, definita stucchevolmente la “corsa-roulette”, a indicare l’imprevedibilità del suo esito, talvolta fino alle ultime curve dell’ultimo giro.

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Le “classiche” della F1: 1986- L’epilogo dolce-amaro australiano

 

adelaide-1986 Le “classiche” della F1: 1986- L'epilogo dolce-amaro australiano

Il prologo

Mansell 70 punti, Prost 64 e Piquet 63.
Punteggi frutto di cinque vittorie per Mansell, quattro per il brasiliano e due per il francese.
Gli ultimi due devono assolutamente vincere la gara e acquisire i nove punti che consentirebbero loro di superare il punteggio di Nigel. Questi, avendo già conseguito gli undici risultati utili ai fini del conteggio, se vuole avere la certezza del titolo anche in caso di vittoria degli sfidanti, deve fare almeno un terzo posto , cioè quattro punti. Tutto questo gli permetterebbe di scartare un quinto posto conseguito (due punti) per un totale netto di settantadue punti. Gli stessi dell’eventuale vincitore di Adelaide: o Piquet, o meno probabilmente, Prost appunto. Con l’inglese avvantaggiato dalle eventuali cinque vittorie e dai numerosi podii. Infatti se fosse stato Piquet a vincere in Australia, allora avrebbero fatto la differenza fra lui e il suo compagno di squadra i migliori piazzamenti dell’ex pilota Lotus; in caso di vittoria di Prost , le sue eventuali tre vittorie confrontate con le cinque di Nigel, avrebbero fatto si che l’inglese potesse avere il sopravvento comunque.

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Una carriera breve ma intensa: l’ultima chiamata per Keke Rosberg

keke-82 Una carriera breve ma intensa: l'ultima chiamata per Keke Rosberg

Adelaide 1986. Un articolo su una gara che è passata alla storia per ben altri motivi, non può avere un titolo del genere direte voi. I protagonisti di quel confronto furono ben altri, la posta in palio il titolo piloti. Certo, fu una stagione fuori norma, spettacolare, con equilibri che si assestavano e definivano di gara in gara. Combattuta sostanzialmente a tre. E tra questi non c’era Rosberg. Anzi, per essere precisi, soltanto due avevano serie possibilità di trionfare alla fine dei giochi : Mansell e Piquet. Ecco perchè la vittoria di Prost , rocambolesca, fece e fa scalpore ancora oggi. Le statistiche dicono che quello fu un mondiale buttato al vento dalla Williams, proprio come nel 1981. Allora ad avvantaggiarsene fu la Brabham di Piquet. In quella nuova occasione propizia che il destino mise davanti, invece,  fu proprio il brasiliano una delle vittime sacrificali del fato. Le statistiche. Fredde, scarne. Riportano a chiare lettere anche un altro dato abbastanza notevole: Prost campione per la seconda volta consecutiva.

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15 Maggio 1986- Addio Elio..

1981-elio-casco-profilo 15 Maggio 1986- Addio Elio..

“He drove racing cars with the same natural fluidity, feel and precision as he played classical music on the piano..”

Jo Ramirez fu al fianco di Elio, quando il pilota romano si affacciò sulle scene della F1. I tempi della Shadow sono lontani, ma il messicano ha dei ricordi indelebili del suo rapporto di amicizia , oltre che professionale, con De Angelis. Ecco il suo ricordo.

“Elio assomigliava sotto molti aspetti , nel suo modo di essere, a Francois Cevert , un ragazzo puro, di sani valori, e un eccellente pilota. Anch’egli molto sfortunato. Mi ricordo il giorno in cui firmò il contratto per correre la sua prima stagione con la Shadow : uscimmo la sera per celebrare l’evento a dovere,e ci recammo in un “coffee shop” a Northampton. Il locale si chiamava “Cagney’s” . Mangiammo hamburgers e patatine! Nonostante tutto il benessere e la ricchezza in cui navigasse, Elio era un ragazzo con i piedi piantati per terra . Delle volte veniva ospite a casa da me e ci dilettava con il pianoforte, proprio come Francois. Era specializzato nel comporre e suonare musica classica.

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“Tu Chiamale Se Vuoi…Emozioni” (Gilles Villeneuve)

villeneuve-gilles "Tu Chiamale Se Vuoi...Emozioni" (Gilles Villeneuve)

«Gilles mi mancherà per due motivi. Primo, lui era il pilota più veloce della storia delle corse automobilistiche. Secondo, lui era l’uomo più genuino che abbia mai conosciuto. Ma lui non se n’è andato. La memoria di quello che ha fatto sarà sempre qui»
Jody Scheckter

Gerard Ducarouge – ” Abbiamo perso un amico,un pilota dal talento fuori dal comune,un ragazzo entusiasta che possedeva qualità che noi francesi definiamo la joie de vivre. Penso che non verrà mai dimenticato.”

Michele Alboreto – “Sono troppo triste per esprimere un’ opinione. E’ la prima volta da quando corro che mi accade di perdere un collega, un amico, è terribile, terribile..”

Eddie Cheveer jr – “Si tratta della più grossa perdita che l’automobilismo di F1 potesse avere. Villeneuve era un pilota superbo, sempre al limite, che dava il massimo di se stesso sempre. Forse qualche volta andava anche oltre il limite. Di certo era l’immagine di quello che dovrebbe essere un pilota… Sono arrivato fra i primi sul luogo dell’incidente e la cosa mi ha sconvolto oltre ogni limite.”

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Le “classiche” della F1: 1985- Cronaca di una domenica monzese

1985-italia-monza-start Le "classiche" della F1: 1985- Cronaca di una domenica monzese

In prima fila Senna , Rosberg e Mansell, poi Piquet , Prost e i due italiani De Angelis ed Alboreto.
Allo start Senna brucia tutti e mentre Mansell prende la scia di Rosberg, da dietro Elio si intrufola fra Piquet e Prost. Questi dopo aver preso la scia del transalpino, riesce a passare la Brabham, seguito subito dopo dall’italiano della Ferrari. Alla chicane arrivano appaiati Rosberg e Senna , il primo ha la meglio , da dietro arriva Mansell a disturbare i due mettendosi all’esterno. Il brasiliano all’ interno è chiuso dal finlandese, e finisce sulla sabbia mantenendo però la seconda piazza; nelle posizioni dalla decima in poi è assoluta bagarre! Entrambe le Renault (Tambay e Warwick) passano Johansson, l’ Alfa Euroracing dello statunitense Cheever si ritrova attardata, mentre nei due giri successivi si ritroverà a viaggare subito dietro all’altra, guidata dal padovano Patrese. Le Ligier di Lafitte e di Streiff perdono tante posizioni, la Toleman di Ghinzani non riesce a partire dalla griglia, Jones con la Beatrice Lola riesce a passare alla prima curva un’ Osella, una Ram e una Minardi… Lauda si ritrova nelle ultimissime posizioni!

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Il sorriso rassicurante di Michele

michele Il sorriso rassicurante di Michele

L’immagine sorridente di Michele campeggia nei nostri ricordi . Giusto il tempo di dimenticarsi di come passa inesorabile e veloce il tempo , ritrovandoti consapevole di essere di fronte ad un passato che inizia a diventare troppo remoto. I pensieri sono il lato oscuro del nostro carattere. Comprendere la personalità che si cela dietro le nostre emozioni, credere di riuscire a carpirla da un’azione, dalle parole, dal minimo gesto, un cenno , un sorriso. Riusciremmo soltanto a conoscere tutto ciò con approssimazione. Latente per giunta. Fugaci ed inafferrabili. Tristi e melanconici. Appaiono qualificabili in tal modo quelli con cui ha dovuto convivere Alboreto nel corso della sua carriera. Ha sofferto la perdita di molti suoi compagni di avventura e questo è stato sempre un duro colpo da sopportare per un pilota che si è battuto sempre per la lotta alla sicurezza nelle competizioni agonistiche. Lo stordimento che aleggia su di noi fin da quando ci ha lasciati, non ci ha reso ancora consapevoli del tassativo distacco impostoci. Vola il tempo e dalla separazione avvenuta ormai sono passati ben sette anni . Ricordando sia l’uomo che il pilota .

Un casco giallo-blu, una visiera abbassata. Non lascia trasparire le emozioni sulla griglia di partenza. Dietro al suo “elmo” con cui si accinge a prendere parte alla battaglia, però, c’è l’uomo con tutte le sue paure e debolezze affrontate con una fierezza d’animo insita per natura in lui. Già un casco. Anche quello un doveroso tributo a chi se ne era andato ancora prima, per uno scherzo del destino e per la negligenza di alcuni. Il momento della verità, l’esperienza dello scontro antinomico tra la vita e la morte, quello in cui potenzialmente si spera, di dover assistere al trionfo ed alla sopraffazione della prima sull’altra. La miglior medicina contro rischi del mestiere, oltre al controllo ed alla freddezza, il non piegarsi mai e scendere a patti con un senso di morte interiore. La dura legge delle corse, continuare a correre sapendo che un tuo amico o compagno è morto o sta per morire mentre la storia della vita degli altri, la nostra, va avanti.

Una consapevolezza, il credere nell’amicizia vera, ha contribuito a rendere nel corso degli anni l’espressione del suo sguardo corrucciato, ormai consapevole dell’ineluttabilità dell’essenza fiebile dell’ esistenza, della logica del senso, della vita. Gilles,Riccardo, Elio, Roland, Ayrton. Ognuno con una propria storia diversa alle spalle. Tutti accumunati dallo stesso destino.

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“Un vivo ricordo di Roland”

4819.thumbnail "Un vivo ricordo di Roland"

Sono sempre stato attratto da quest’uomo di cui vi sto per parlare. Non ha avuto successo, non ha mai vinto una gara in F1, quei pochi soldi che aveva li ha dati ad una scuderia che è stata in vita per soli 2 anni. Purtroppo lui non ha resistito quanto o più la Simtek, perchè dopo nemmeno due giornate passate a studiare quel circuito maledetto di Imola, ha trovato la morte in modo imprevisto.

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F1 story:”La storia della F1 in una classifica”

belgium_07 F1 story:"La storia della F1 in una classifica"

Stiamo in pieno clima mondiale di F1 e l’idea di inserire i migliori 100 piloti della storia di questa stupenda e nobile categoria, è davvero molto interessante. Ecco la classifica secondo il daily telegraph, ecco qui sotto nell’ordine inverso, dal centesimo al primo, tutta la storia e qui e se non siete d’accordo, volete commentare questo ranking, non perdete tempo e parliamone su www.eracemotorblog.it/forum.

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Il dopo Honda: Mclaren Lamborghini-Chrysler

senna-mclaren-chrysler.thumbnail Il dopo Honda: Mclaren Lamborghini-Chrysler

Nell’ Agosto 1993 si parlò di un connubio McLaren-Lamborghini. La stampa italiana annunciava che il team inglese stesse costruendo una vettura per la Chrysler. Non si trattò soltanto di un’ipotesi avallata senza fondamento, perchè gli americani volevano per davvero investire nel mondo della F1. Il risultato fu la nascita di una test-car.
Mauro Forghieri progettò un motore Lamborghini V12 che vide la competizione in F1 dalla stagione 1989.Inizialmente fu montato sulle vetture Lola-Larousse nel 1989-1990, e nel 1990 dalla Lotus. Nel 1991 nacque il team Lambo Modena e il propulsore divenne il motore del team ufficiale della casa italiana. Team che falli’ a fine stagione dopo l’abbandono dello sponsor ufficiale, i messicani della GLAS. La Ligier acquista la stessa fornitura per quell’anno, nel 1992 fu la volta della Minardi avvalersi dei potenti motori italiani. La Chrysler inizia ad investire sulla Lamborghini e un nuovo motore , più leggero fu prodotto nel 1993, e la stessa Larousse rimase coinvolta nell’affare italo-americano.

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